sabato 28 luglio 2012

Mostra progetti IUAV - Relazione dello Studio Pasetto

La mostra dei progetti degli studenti del corso di tecnica della pianificazione urbana dello IUAV è stata prolungata fino a martedì 31 luglio 2012.

Inoltre venerdì 27 luglio 2012 si è riunita la seconda Commissione Consigliare nel cui ordine del giorno era presente l'esposizione dei risultati delle indagini sulla viabilità riguardante il biennio 2011-2012 eseguita dall'ingegner Pasetto.

Città metropolitana...e chi paga?

Sempre più spesso il potere politico sovracomunale (regioni e/o provincie) parla di Città Metropolitana.

Questo progetto di riunificazione dei Comuni del miranese in un unico grande Comune che accorpi il centro di Venezia con gli abitati di Mestre, Chirignago, Mira, Spinea, e forse anche Mirano, Marcon e Martellago, sembra basarsi sulla semplice considerazione che le aree costruite e le case sono diventate così attigue fra i diversi confini comunali da far sembrare il tutto un'unica grande metropoli, piuttosto che tante città affiancate.

Ma la realtà è che l'idea delle Città Metropolitane ha radici storiche profonde nella politica nazionale italiana, dato che costituiva di uno degli esclusivi punti politici del Piano di Rinascita Democratica (altra fonte, wikipedia) della poco democratica loggia massonica P2, ma molto efficiente entità occulta italiana, preso atto che a decenni dallo scioglimento ancora vede realizzarsi punti del suo piano politico totale.

Di certo tralasciando il passato storico così velocemente dimenticato, a sostegno della bontà di tale modifica urbanistica si possono trovare delle ragioni architettoniche ed urbanistiche sufficienti che accostino onorevolmente gli stili ed i canoni di Venezia, con le ville dell'entroterra, l'abitato privo di auto con il traffico caotico del centro di Mestre o le soluzioni urbanistiche da città dormitorio al servizio delle fabbriche di Porto Marghera dei vicini comuni di Spinea e Mira.

Ma la realtà economica che può interessare al cittadino medio degli abitanti di Mira, Mirano, Spinea, Marcon, Martellago....e di tutti gli altri Comuni che verrebbero fatti confluire nella Città Metropolitana, sicuramente investirebbe la tassazione dell'Imposta Unica Municipale sugli immobili.
Infatti, se realtà Comunali attigue al comune di Venezia (Venezia, porto marghera, mestre, chirignago, ...) presentano bilanci in buono stato, scarsa esposizione finanziaria od anche in alcuni casi parziale attivo, il Comune di Venezia in controtendenza con la Regione Veneto, presenta una forte esposizione finanziaria (fonte: Giornalettismo).



Se quindi la Regione Veneto ha un disavanzo pro capite di 6 euro per abitante, il Comune ha un disavanzo pro capite di 1500 euro circa pro capite.
Quindi, aumentando il numero dei cittadini facenti parte del comune, il disavanzo diminuisce ed incrementi di tassazione su più persone permettono un maggiore guadagno per ripianare il debito. Ciò sempre che le maggiori entrate non vengano utilizzate per esporsi a nuovi debiti (questione inerente la gestione della cosa pubblica).
Invece da parte dei cittadini accorpati dal Comune confinante alla Città Metropolitana di Venezia, vi è il passaggio da un Comune non in passivo o con passivo ridotto, che raccoglie soldi per finanziare opere per il territorio al Comune con un pesante passivo, la cui scala delle priorità dovrebbe mettere ai primi posti le spese per risanare il bilancio, le spese per la gestione della città storica di Venezia e non le piccole necessità delle realtà locali accorpate.

Quindi, se già il fondo di perequazione dell'IMU gravava sui Comuni confinanti a Venezia ridistrubuendo risorse in funzione del ricavo di tutti i Comuni confinanti (diversa quantità di abitanti, di case principali o secondarie, diverse aliquote, diverse rendite degli immobili, ecc...), ovvero avendo vicino un Comune con una forte esposizione finanziaria, parte delle risorse previste per i Comuni in attivo per il meccanismo del fondo di perequazione dovrebbero essere distribuite al Comune in forte passivo, l'idea di creare una città metropolitana potrebbe diventare una mazzata ben peggiore per i "cittadini pagatori di IMU".
In effetti questi, accorpati alla città metropolitana, da residenti di entità moderate si troverebbero a ripagare con un aumento delle aliquote IMU i debiti di un Comune di cui non avevano mai fatto parte e che li ignorera nelle loro necessità, per esigenze di bilancio, da quando ne faranno parte.

Sembra ieri quando si professava l'idea del "Vedo Pago Voto" a sostegno dell'IMU, quale pubblicità della tassazione che avrebbe valorizzato le realtà locali, garantendo denaro ai Comuni, e permesso una partecipazione attiva del cittadino alla politica (vedo l'amministratore che aliquote impone, pago le tasse e tengo da conto dove vengono impiegati i soldi, voto una coalizione o l'altra fra le sole due scelte possibili nel sistema bipolare italiano).
L'illusione del messaggio pubblicitario "Vedo Voto Pago", del tutto simile all'illusorio "Veni Vidi Vici" del "De Bello Gallico", che già appariva strano per il semplice fatto che le case maggiormente tartassate dalle aliquote IMU sono le seconde case, ove il proprietario non ha residenza e quindi non ha diritto di voto, assume una sua concretezza piena nella realizzazione delle Città Metropolitane, che garantiranno un notevole flusso di denaro ai Comuni economicamente disastrati d'Italia per i quali non era bastato il Patto di Stabilità (esempio: proteste), e nemmeno i trucchetti degli enti territoriali speciali (esempio: ente territoriale speciale Roma Capitale).

Il "Vedo Pago Voto"
già dimenticato dalle realtà politiche locali, provinciali e regionali, non sembra nemmeno aver coinvolto i giornalisti, assunti per scopi pubblicitari, più che per documentare ed informare i lettori.

Qui par proprio di sognare; manca solo che brevettino l’acqua calda e con questo caldo sarebbe fatta!...
Come possa la Città Metropolitana curare da Venezia le funzioni anche comunali nell’intera area dell’attuale Provincia non è dato d’immaginare. E non si tratta, come s’é assistito in questi giorni, di rivendicare scranni di comando o blasoni, ma di assicurare alla gente servizi adeguati; e per farlo efficacemente la partecipazione dei cittadini diventa presupposto essenziale. Ma il tema Città Metropolitana è solo l’occasione per rimeditare e risolvere «alla veneta» l’organizzazione funzionale del territorio Veneto, cosi peculiare nella sua configurazione sia geografica che storico- culturale.
Nessun’altra Regione è caratterizzata da un altrettanto marcato policentrismo.
L’intero territorio è rappresentato dalle sue «capitali», che vanno valorizzate nel loro ruolo di espressione del proprio hinterland per confini di funzioni, non cartacei; si chiamino mandamenti, distretti, comprensori, circoscrizioni (in Montagna Comunità di Vallata, bacini omogenei o cos’altro) con funzioni sovracomunali, assorbendo il problema dell’accorpamento dei piccoli Comuni. Questa potrebbe essere l’ora della Regione, chiamata a colmare i vuoti di funzioni aperti della mannaia statale, inventando un nuovo potere locale. Ecco la sfida.
Ivone Cacciavillani
12 luglio 2012
corriere del veneto.corriere.it

Ciò che resta difficile stimare rimane sempre quanto costeranno le Città Metropolitane ai singoli cittadini accorpati ai Comuni con bilancio in forte negativo, in un piano predeterminato a cui non sembra possibile opporsi (esempio: Città metropolitana la provincia dice si, La Nuova Venezia), in un paese dove si trova sempre una scappatoia alle promesse elettorali (fatta la legge gabbato lo santo) o dove i politici spostano beni del partito all'estero, invece che informare i cittadini della crisi economica alle porte (esempio: lastampa.it).

Invece quanto costerà in termini totali alla popolazione delle città metropolitane questa fantastica invenzione politica, è noto: basta bilanciare i passivi e gli attivi dei comuni accorpati. Il passivo economico risultante sarà ripagato con un aumento delle aliquote IMU dai cittadini, con le loro prime e seconde case.


Aggiornamento
Una lettura più approfondita dell'articolo di legge che prevede l'istituzione delle città metropolitane indica che i bilanci dei singoli comuni rimarranno tali, mentre il bilancio della provincia dovrebbe essere accorpato con quello della città capoluogo.
La carica di sindaco metropolitano verrà definita dall'accordo dei comuni, assieme allo statuto della città metropolitana e dagli eventuali veti imposti da sindaco della città capoluogo o dal presidente della provincia.
La buona organizzazione di tali aree territoriali omogenee verrà inoltre incentivata con la dislocazione di funzioni provinciali ed anche regionali anche alle amministrazioni comunali. Quest'ultimo aspetto, trattato come benefico dai sostenitori delle città metropolitane, potrebbe nascondere alcune problematiche (formazione del personale, costi di gestione, stato economico delle funzioni o degli enti al momento del conferimento alle amministrazioni locali).
In effetti le cariche provinciali, del tutto onorifiche, assegnate ai sindaci delle città capoluogo dovrebbero passare dall'attuale forma gestionale (su tre tematiche agricoltura/ambiente, mobilità, istruzione secondaria superiore) a semplice funzione di coordinamento fra le realtà comunali.
Men che meno è chiaro se nel futuro possano verificarsi problemi di conflitto di interessi nella figura del sindaco metropolitano, il quale è sia sindaco del capoluogo, sia possessore delle cariche provinciali di coordinamento.
Un esempio di scontro fra comuni della provincia e comune capoluogo (generato anche dal comportamento dei cittadini del comune capoluogo) è lo scandalo rifiuti di Napoli, risolto con l'intervento della protezione civile - Stato e l'ausilio di leggi speciali.
Tutto si gioca sullo statuto.... ma il sindaco della città capoluogo può porre il veto, autoeleggendosi automaticamente e poi può definire lo statuto con i suoi consiglieri da lui eletti, senza un organo di decisione collegiale.
Inoltre dato che esistono tre possibili meccanismi di elezione del sindaco metropolitano, è possibile che al variare delle città metropolitane si instaurino meccanismi burocratici diversi, cosa assolutamente nuova per l'ordinamento italiano.
Rimane la questione del buonsenso, fronte ai debiti delle città capoluogo: è giusto dare maggiori poteri ad amministrazioni in pesante deficit senza un meccanismo di elezione diretta dei cittadini di tutti i comuni della città metropolitana?

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I progetti dello IUAV, riguardo all'ossessione comunale di via Roma resa piazza

La presentazione dei progetti per la piazza di Spinea, sviluppati per il corso di tecnica della pianificazione urbanistica è avvenuta il 17 luglio 2012.

Dallo studio degli studenti (laurea breve in architettura, corsi di specializzazione in corso) l'amministrazione comunale contava di trarre delle idee per il miglioramento dell'apparenza della città di Spinea per eventuali realizzazioni urbanistiche da mettere in atto negli anni a venire.

Ciò che ne risulta invece è una parziale delusione per coloro i quali durante questi anni hanno sempre sostenuto la fantasiosa prospettiva che la "tangenziale nord" (via 11 settembre) avrebbe tolto tutto il traffico da via Roma.
Dallo studio della movimentazione del traffico e delle possibili emissioni, risulta infatti una esigua diminuzione delle emissioni di CO2, dovuta in gran parte all'eccessivo percorso che la tangenziale nord costringe a fare, benchè essendo la percorrenza a velocità lievemente più sostenuta (circa 60 km/h invece dei 35-40 km/h del tratto cittadino di via Roma), captando gli automobilisti all'imbocco del Graspo de Uva e scaricandoli in via della Costituzione, a ridosso del sottopassaggio, dove mancano totalmente vie di comunicazioni decenti verso mirano (escluso il rientro verso la Fossa).
Quindi il tempo di percorrenza da un capo all'altro di Spinea diminuisce di poco rispetto fra un tratto e l'altro.
Il beneficio maggiore deriva dalla riduzione delle emissioni nocive prodotte in gran parte dalle fase di decelerazione ed accelerazione degli autoveicoli (CO, solfuri, ecc...), poichè nel tratto cittadino di via Roma, spezzettato da un maggior numero di vie/auto che si immettono nella strada principale, comporta un maggior numero di accelerazioni e decelerazioni per i mezzi che percorrono questa strada.
Considerazioni più corrette potrebbero essere fatte se fosse stata indicata la legge di studio utilizzata per stimare mediamente quante emissioni spettano al numero di veivoli misurato in alcuni punti di via Roma.

A tal riguardo è bene ricordare le considerazioni svolte a suo tempo con la realizzazione dei tre sensi unici del quartiere Dante, e la distruzione dell'incrocio di scambio fra via Matteotti e via Cattaneo (arterie di comunicazione e dorsali prima della realizzazione dei sensi unici, e situazione generale dopo le modifiche, con ipotesi di chiusira di via Roma - progetto Masterplan).
Quella soluzione infatti comportò un maggior afflusso di immissioni di veicoli nel tratto di via Roma attiguo, per molte direzioni di marcia, poichè l'alternativa erano i sensi unici diretti in senso contrario alla destinazione.
Quindi se oggi via Roma risulta più intasata da immissioni di auto costrette a percorrerla per passare da una zona all'altra di Spinea (da sud a nord di via Roma e viceversa) è anche grazie alle modifiche urbanistiche della precedente giunta Tessari.

Quindi concettualmente i progetti presentati sono viziati da pesanti ipotesi restrittive, tali da permettere agli studenti di eseguire gli elaborati per l'esecuzione dell'esame (in tempi ordinari).

Si nota così il forte taglio restrittivo dato ai progetti elaborati, in partecipazione al progetto PAES Patto 20-20-20 che lega tutti i Comuni del miranese nel progetto di ridurre le emissioni di CO2 nel territorio del 20%.
Infatti i progetti degli studenti si sviluppano rigidamente intorno all'idea di realizzare una piazza lunga un chilometro sul tratto di via Roma a cavallo fra quantiere Dante, Fermi e Rosselli (simil-masterplan), considerando la sola variazione extraurbana del traffico passante per Spinea fra il tratto attualmente in uso e la possibile percorrenza della "Tangenziale Nord" (via undici settembre), benchè sia evidente che il carattere fortemente intercomunale della questione non possa essere separato dalla viabilità dei comuni confinanti, ovvero del tratto rettilineo di raccondo con lo snodo della tangenziale di Mestre, attraverso Chirignago e non possa essere separato dalla situazione circolatoria intercorrente fra Mirano e Maerne.
In particolar modo questo secondo snodo, più e più volte si è fatto notare come la circolazione a nord di Mirano sia scarsa e difficilmente interlacciabile, con gli assi di circolazione tutt'ora esistenti a sud sulla camionabile e su via Roma/Miranese (dalla Fossa), se non in modo poco appetibile per i guidatori, scaricati a km di distanza, a ridosso del sottopassaggo di Matertellago in via della Costituzione.
Quindi se il carattere della modifca è locale (creazione di un blocco della circolazione per un tratto di via Roma), con variazione locale del traffico di circolazione (spostamento del traffico di 30 mila veicoli di via Roma in altri rami della città di Spinea), senza nessuno studio di organicità con il tessuto intercomunale (acquisizione del traffico da uno snodo di interesse, ovvero lo snodo con le tangenziali, lungo un tratto rettilieno e deposito in un'area priva di velici vie di comunicazione), è sbagliata l'idea che i progetti sviluppati dagli studenti dello IUAV possano rappresentare un'utile base per lo sviluppo del Piando 20-20-20 per ridurre le emissioni di CO2 a livello intercomunale.
Ed anzi, qualcuno potrebbe farsi l'idea che si citi il piano 20-20-20di giusta riduzione della CO2 come un appiglio per realizzare opere che nulla hanno a che vedere con il piano ed anzi, modifichino in modo così radicale la struttura urbana del comune da divenire un appesantimento alla circolazione.
In effetti l'idea di chiudere via Roma, non annullando il traffico di auto intercomunale, bensì scaricandolo su qualche altro quartiere di Spinea, idea politica a 360° per le forze politiche presenti sul territorio (le une convinte di scaricare il traffico di auto a nord, le altre di scaricarlo a sud, altre pensano di separarlo, tutte non considerano l'impatto sul quartiere Dante e su via Capitanio) viene portata avanti con tutti i mezzi possibili, anche inidonei, come sopra indicato.
Un altro mezzo curioso utilizzato per sostenere l'idea di un tratto di via Roma chiusa al traffico è la recente indicazione della stessa come "Via Monumentale" nel piano di assetto del territorio comunale (PAT).
Il PAT, piano di assetto del territorio conforme al PTCP ed al PTRC, rispettivamente piano di coordinamento territoriale provinciale e piano territoriale regionale di coordinamento, viene inviato a Regione e Provincia per il controllo della coerenza rispetti ai piani territoriali urbanistici di livello superiore.
E così sembra esser stato fatto per il PAT che elegge via Roma a Via Monumentale per la presenza di alcune ville (la maggior parte in mano a privati) sul suo percorso (solo una nel tratto che si vorrebbe chiudere).
Eppure nel piano della mobilità del PTCP, via Roma/Miranese, da Mestre/Chirignago fino a Vigonza (dove interseca un altro asse principale di scorrimento) viene indicata come una strada locale di progetto, non inserita in alcun bene culturale o paesaggistico (per esempio: a differenza del graticolato romano a fra Santa Maria di Sala, Dolo, Mirano e Vigonza).
Analogamente considerazioni si ritrovano nel PTRC della regione veneto, si veda per esempio la mappa della mobilità (o la tavola 4 qui o qui), dove via Roma rimane una delle "strade principali".
Eppure, nemmeno gli studenti del corso di tecnica della pianificazione urbana si sono accorti di questa fenomenale incongruenza fra enti statali superiori (regione e provincia) e propositi comunali, dando per assunto quanto voluto dalle amministrazioni comunali di Spinea: Via Roma, via Monumentale da chiudere.

La terza ipotesi fortemente limitativa per gli elaborati presentati ed esposti in Comune, è la riduzione del traffico locale ad un'entità inesistente.
In questo modo è stato possibile suddividere non senza qualche dubbio il traffico passante in via Roma in due metà: una metà di traffico intercomunale, ed una metà di traffico comunale.
Quindi dei 30 mila veicoli attualmente in transito ogni giorno sull'arteria in questione (per gli studenti 800 ogni ora), 15 mila proverrebbero da fuori Spinea, in transito, e 15 mila sarebbero traffico locale diretto ai luoghi di lavoro o rincasante dai luoghi di lavoro o di scorrimento da un quartiere all'altro di Spinea.
Questa semplificazione ha permesso di ipotizzare che metà del traffico intercomunale percorresse la tangenziale nord.
Ma degli elaborati presentati, nessuno ha elaborato come e dove sarebbe finito metà del traffico locale, nell'ipotesi di chiusura di via Roma nel tratto di 1 km.

In effetti, come analizzato in passato (situazione generale dopo modifiche), i pochi snodi di comunicazione fra le aree a sud di via Roma ed a nord di via Roma, specie dopo la creazione dei tre sensi unici intorno al quartiere Dante, ha concentrato il traffico negli unici punti di snodo diretto, ovvero a cavallo di via Alfieri a doppio senso di marcia (con via Cattaneo poco discoste) ed a cavallo di via Capitanio (con la rotatoria dei Bersaglieri).
Prima buona parte della circolazione di snodo, specie del grosso quartiere Fermi, oggi chiuso fra un senso unico e via Roma nel tratto più intasato che un domani si vuole chiudere, era assorbito da via Matteotti a doppio senso di circolazione, con il semaforo di collegamento con via Cattaneo sul quale agevolmente si poteva introdurre una rotatoria, piazzata invece dalla giunta Tessari all'imbocco di via Alfieri.
La questione essendo quindi estremamente difficile da trattare per degli studenti che devono semplicemente passare un esame, specie se si deve preservare il dictat della piazza lunga un chilometro, invoglia quindi a ignorare questa sostanziali considerazioni sul traffico locale.
Analogamente gli elaborati progettuali degli studenti del corso di tecnica della pianificazione urbana non considerano le modificazioni alla circolazione urbana locale, ma non perchè queste dimostrerebbero la sconvenienza per qualsiasi amministrazione civile schierata a favore dei suoi cittadini, di chiudere via Roma e realizzare una nuova piazza oltre quelle già presenti (piazza Fermi, Matteotti, Dante, Rosselli a poca distanza), bensì perchè si dovrebbe cercare di invogliare i cittadini (sia che siano pimpanti ragazzini, sia che si tratti di ultrasettantenni che dall'oggi al domani si trovano 15.000 veicoli locali passare sull'uscio dell'abitazione, dove magari da oltre 15 anni aspettano un marciapiede od una ciclabile e la banchina misura solo 15 centimetri - problematiche di via Alfieri) a vivere la città in modo sostenibile con altri mezzi di trasporto, senza l'uso di automobili.
Certo sarebbe già indicativo notare il numero di passeggeri che usufruiscono del servizio GiroSpinea, fintanto che è pagato dalla regione e non un domani che sarà garantito dal comune: una media di 1-3 passeggeri a pulmino, autista compreso, ben inferiore alle ventina di persone trasportabili.
Ma anche tralasciando questo aspetto che indica la scarsa capacità di adattarsi ai mutamenti dei residenti di Spinea, non considerare negli elaborati degli studenti dello IUAV, l'effetto che una chiusura di via Roma avrebbe sull'abitato di via Capitanio o su quello del quartiere Dante, è un'ipotesi francamente troppo restrittiva per considerare questi progetti degli studenti del corso di tecnica della pianificazione urbana, utili ed indicativi per progetti comunali PAES Piano 20-20-20 o realizzazione della piazza lunga un chilometro.

Oltre a queste considerazioni, i progetti sviluppavano anche altre idee di modifica urbanistica e risistemazione.
A tal riguardo, molto curiosa è sembrata l'idea di incentivare la mobilità degli studenti (con tanto di presentazione delle qualità benefiche del camminare per gli studenti italiani sempre più obesi) che frequentano le scuole medie Ungaretti, vicino al Comune.
Per quanto sia giusto sostenere la mobilità pedonale per gli effetti benefici all'organismo umano, il progetto sviluppava l'idea di creare un parcheggio con breve periodo di sosta (5-10 minuti) da realizzare a ridosso di via Roma, considerata come percorribile, vicino al Municipio.
Ciò avrebbe spinto i genitori a lasciare il figlio su questo parcheggio, e questo avrebbe potuto raggiungere a piedi le scuole medie a qualche centinaio di metri di distanza.
La poca cura nel considerare la circolazione locale è evidente.
La realizzazione di un tale snodo, anche funzionasse al meglio, come i propositi dello studente proponente, porterebbe nuovo traffico a cavallo di via Roma, con svolte di immissione e di rientro (senza contare che non necessariamente l'auto del genitore che poi deve proseguire verso lavoro è nel giusto senso di marcia nell'occupazione di via Roma).
Un'ulteriore aggravio per la circolazione di via Roma, che prima delle modifiche intorno al quartiere Dante (realizzazione dei sensi unici di via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati) smaltiva il traffico di auto di genitori che portavano a scuola i bambini e poi dirette a lavoro in modo del tutto agevole con l'incrocio con semaforo fra via Matteotti a doppio senso, via Roma e via Cattaneo, in modo diretto e senza impegno per via Roma, che così non si faceva carico di ulteriori veicoli (portare i bambini a scuola prima e dopo la resa a senso unico di via Matteotti).
Ma come già fatto notare, da anni a questa parte l'intento dei vari politici che si alternano al Comune sembra essere più quello di distruggere la circolazione viaria strutturata della città di Spinea, pur di ottenere il quasi utopico progetto di realizzazione di una nuova piazza, a fianco di quelle già esistenti, su uno dei tratti che regione e provincia prevedono essere asse locale di snodo del traffico intercomunale.

giovedì 5 luglio 2012

Spinea: la piazza lunga un chilometro

Qualche settimana in occasione dell'annuncio della Notte Gialla, erano state sviluppate varie considerazioni sull'idea di chiudere via Roma, chiodo fisso di liste civiche affiliate ai partiti tradizionali e chiodo fisso di partiti politici sia di centrodestra che di centrosinistra: Masterplan o Notte Gialla.
L'idea balzana di prendere la strada più trafficata di Spinea per deviarla altrove, ad uso e consumo di una piazza che si estenda dalla chiesa San Vito e Modesto al cinema Bersaglieri non è mai tramontata, anche se cambiano le amministrazioni comunali.

In aiuto alla politica la professoressa Vittadini dello IUAV ha sviluppato con studenti del suo corso, diversi progetti che analizzano diverse soluzioni per realizzare la pedonalizzazione di via Roma.
In occasione della notte, gialla Via Roma dalla Chiesa di San Vito e Modesto fino alla rotonda dei Bersaglieri sarà completamente pedonale. E se fosse sempre così? E’ quello che si sono chiesti i giovani progettisti dello IUAV coordinati dalla Professoressa Maria Rosa Vittadini. Attraverso un rigoroso studio del territorio urbano, avvalendosi dei dati e della collaborazione dell’Assessorato alla Viabilità e all’Urbanistica, i ragazzi della Prof. Vittadini hanno elaborato sei diversi progetti di riqualificazione urbana
....
Le diciotto tavole, complete di grafici, dati, rendering, saranno esposte presso la Sala Consigliare dal 17 al 27 luglio prossimo e saranno proprio i giovani progettisti, tutti con Laurea in Architettura di primo livello, a presentare soluzioni alternative per la “forma urbis” e la viabilità di Spinea in linea con il trend europeo per la salvaguardia dell’ambiente e la riduzione di Co2. La mostra dei progetti è intimamente connessa con il Patto 20-20-20 ed il PAES (Piano per l’energia sostenibile) attualmente in fase di redazione da parte dell’Assessorato all’Ambiente.
...

Sarà quindi interessante valutare, sull'uscio delle case di quale quartiere verranno scaricate le oltre 30 mila auto passanti su via Roma giornalmente (o vicino quali scuole/parchi frequentati da bambini) e come si possa sostenere la riduzione di emissioni di CO2 pedonalizzando il percorso più breve e trafficato, rispetto tragitti alternativi, chiudendo in un turbine di sensi unici le poche vie di comunicazione diretta fra quartieri a sud di via Roma e quartieri a nord della stessa.

D'altra parte, già piccole modifiche di viabilità del recente passato, le quali hanno rovinato parte della circolazione dei quartieri Rosselli, Fermi e Dante, hanno generando incidenti che in questi anni potevano essere evitati.
Sarà quindi interessante valutare come reagirà la politica di fronte a questi progetti di studenti dello IUAV che casualmente seguono l'idea a fondamento del vecchio piano Masterplan (la chiusura e pedonalizzazione di via Roma).
Si preccuperà per gli incidenti che subiscono abitanti di Spinea che dall'oggi al domani subiscono modifiche alla circolazione viaria e spostamento del traffico passante in aree residenziali non costruite e nemmeno adibite per sopportare 30 mila auto passanti? oppure si preoccuperà di realizzare la pedonalizzazione di via Roma, al servizio dei privati della villa del Majno come previsto dal Masterplan, in barba alle altre piazze già esistenti nei vari quartieri (Fermi, Dante, Rosselli, ingresso Parco Nuove Gemme, ...) che invece subiranno le modifiche di circolazione?

IMU, a dicembre l'inghippo dei nuovi coefficienti

Alcuni aspetti rendono l'IMU una tassa insidiosa.

1) Che coefficienti sono stati approvati?
L'approvazione dei coefficienti della tassazione viene scelta dal Comune in un consiglio comunale con il parere dei supervisori dell'Agenzia delle Entrate; tuttavia più volte è stato modificato il termine ultimo l'approvazione degli stessi.
Allo stato attuale, l'approvazione dei coefficienti deve essere fatta sempre in consiglio comunale (il bilancio va presentato entro il 16 giugno), ma la scelta ultima può arrivare entro settembre con una modifica di bilancio approvata in consiglio comunale.
Il cittadino quindi non può che rivolgersi ad un professionista (CAF o commercialista) o dedicare parte del suo tempo per seguire i vari consigli comunali poichè capita che i giornali non scrivano articoli a riguardo.
In caso di errata aliquota, l'errore è ai danni del cittadino che pagherà di più, venendo rimborsato dopo anni, o che pagherà meno del dovuto, venendo sovratassato maggiormente in seguito.

2) l'inghippo dell'acconto e del saldo.
L'acconto della tassa, calcolato dai CAF a giugno si paga sul valore della tassa conteggiata con le aliquote base (0.4% per prima casa e 0.76% per seconde case).
Per la prima casa si può decidere se pagare in una rata o due
Con una rata: a giugno il 50% calcolato con l'aliquota base
Con due rate: a giugno il 33% della tassa calcolata con l'aliquota base, a settembre un altro 33% della tassa calcolata con l'aliquota base (ovvero a settembre ci si trova ad aver pagato il 66% di tassa circa).

Tuttavia a dicembre il saldo finale della tassa deve essere fatto sulle aliquote scelte dal comune; quindi il proprietario dovrà pagare sia la seconda tranche di tassa, sia quanto non dato nell'acconto per la differenza fra aliquota scelta dal comune ed aliquota base.

Un esempio: con l'ICI si calcolava l'importo e lo si divideva in due versamenti, uno del 50% del totale e l'altro del 50%, entrambi uguali.
Invece per l'IMU immaginando per esempio seconda casa, aliquota 10.6, pagamento in acconto e saldo (solo giugno e dicembre) si ha:
a) giugno pagamento del 50% dell'imposta con l'aliquota del 7.6 per mille
b) a dicembre pagamento del 50% restante dell'imposta con l'aliquota del 7.6 per mille e pagamento del 100% della differenza fra 10.6 e 7.6 per mille.

Quindi il secondo versamento risulta molto maggiore rispetto al primo.
Un esempio numerico, in riferimento al post già scritto: IMU-IRPEF 2012.
Adottando una rendita catastale di 550, l'IMU dovuta per la seconda casa è:
A giugno -> ( 7.6 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 * 0.5 = 351.12 euro
A dicembre -> ( 7.6 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 * 0.5 + ((10.6 - 7.6) /1000) * 550 * 1.05 * 160 = 628.32 euro

Volendo si può calcolare il valore anche in questo modo: si calcola il valore complessivo di IMU annuale, e vi si sottrae quanto già versato a giugno
A dicembre -> (10.6 / 1000) * 550 * 1.05 *160 - 351.12 = 979.44 - 351.12 = 628.32

E' SBAGLIATO calcolare l'importo di dicembre in questo modo:
A giugno -> ( 7.6 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 * 0.5 = 351.12 euro
A dicembre -> ( 10.6 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 * 0.5 = 489.72 euro
Come si può notare si versano circa 140 euro di meno e si rischia di incorrere in una sanzione dell'Agenzia delle Entrate.

Stesso dicasi per il versamento della rata per prima casa in una rata e saldo, senza riduzione per i figli.
Brevemente un esempio numerico:
A giugno -> ( 4.0 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 * 0.5 = 184.8 euro
A dicembre -> (4.0 / 1000) * 550 * 1.05 * 160 * 0.5 + ((4.5 - 4.0) /1000) * 550 * 1.05 * 160 = 184.8 + 46.2 euro = 231 euro
A dicembre -> (4.5 / 1000) * 550 * 1.05 *160 - 184.8 = 415.8 - 184.8 = 231.00 euro

Se invece fosse stato adottato il sistema a due rate e saldo, senza riduzione per i figli:
A giugno -> (4.0 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 * 0.33 = 121.97 euro
A settembre -> (4.0 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 * 0.33 = 121.97 euro
A dicembre -> ( 4.0 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 * 0.34 + ((4.5 - 4.0) /1000) * 550 * 1.05 * 160 = 125.66 + 46.2 = 171.86 euro
oppure
(4.5 / 1000) * 550 * 1.05 *160 - 121.97 - 121.97 = 415.8 - 243.94 = 171.86 euro

Sarebbe sbagliato calcolare la rata di dicembre con 0.34 di 4.5 per mille.

mercoledì 20 giugno 2012

Masterplan o Notte Gialla?

Cambiano i partiti eletti in Comune, non cambiano i propositi (a volte con aiuti insperati).
Anche quest'anno ci sarà la manifestazione "Notte Gialla" a Spinea.
Qui si può leggere l'annuncio del Comune.

In principio ci fu il Masterplan, un progetto faraonico di abbattimento di edifici e ricostruzione di altri (con tanto di richiesta alla regione di poterne costruire di superiori a 30 metri) per chiudere via Roma e realizzare con tale arteria una piazza centrale dalla chiesa San Vito e Modesto fino a villa del Majno.
Il primo progetto del Masterplan prevedeva lo spostamento del traffico viario nel retro di villa del Majno e l'oscuramento dei condomini affacciati sulla piazza, che "mortificavano" la visuale prospettica (per questo si pensava di realizzare una serie di palazzoni in ventro in stile moderno).
Il traffico di 30.000 veicoli incanalato nel retro di villa del Majno sarebbe sfociato in via Matteotti a doppio senso e dà lì si sarebbe propagato per il quartiere Dante.
Il progetto fu contrastato da comitati cittadini, finendo per essere revisionato.

Il secondo progetto del Masterplan, realizzato anche in plastico, prevedeva sempre lo spostamento del traffico di via Roma nel retro di villa del Majno (oltre ad un mix fra un boschetto ed una piazza discendente dalla quota di 4 metri sempre per oscurare i retrostanti palazzoni), ed a seguire il collegamento con via Matteotti.
Tuttavia in questo secondo caso progettuale via Matteotti appariva a senso unico, realizzata in tutta fretta, assieme ad altri interventi apparentemente insensati: aver reso a senso unico via D'Annunzio e via Bennati e l'aver pensato di realizzare una rotatoria che collegasse via Bennati direttamente con la rotatoria dell'ex-cavalcavia.
Lo stesso plastico indicava una comunicazione fra via Roma a lato della chiesa di San Vito e Modesto e il nuovo incrocio fra piazza Fermi e via Matteotti.
Proprio per l'idea di realizzare una rotatoria che dal senso unico di via Bennati, nell'incrocio con via dell'Unità, saliva all'ex-cavalcavia assumendo le funzioni della corsia di immissione in rotatoria di via Roma, appariva evidente l'idea di scindere il traffico di via Roma, da un lato lungo i sensi unici di via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati, facendolo poi risalire fino alla rotatoria sull'ex-cavalcavia e dall'altro senso di marcia di far scendere chi proveniva da Chirignago attraverso il tracciato storico di via Roma, direzionandolo a fianco del Cisettantasette - chiesa di San Vito e Modesto e poi verso il retro di villa del Majno.
Tale mirabolante Masterplan non veniva compreso dagli stessi abitanti di via Matteotti, i quali illusi dall'aver meno traffico per la realizzazione del senso unico sulla loro strada di residenza, non avevano capito che la loro era solo una condizione temporanea, mentre il progetto finale a cui si tendeva per piccoli passi, li avrebbe trasformati nel nuovo ramo di via Roma (da qualche migliaio di veicoli transitanti al giorno ad almeno 15.000, ovvero la metà dei 30.000 di via Roma).

Molti comitati continuarono a schierarsi contro l'idea di trasformare un quartiere in una immensa rotatoria a concentrazione di PM10, che avrebbe svalutato non poco le abitazioni, il tutto con un piano di avanzamento dei lavori senza partecipazione cittadina (una delle affermazioni della passata amministrazione infatti era che il voto alle elezioni era il referendum o che stavano sperimentando il progetto, mentre costruivano l'opera in via definitiva).

In tale "ottica Masterplan" rientravano anche le due opere complementari al Passante: la tangenziale nord e la tangenziale sud.
La prima veniva descritta come una strada che avrebbe portato fuori tutto il traffico di via Roma dal centro di Spinea.
Tale prospettiva illusoria, del tutto simile all'idea che via Matteotti fosse stata resa a senso unico per ridurvi il traffico, piuttosto che per rientrare in seguito in quell'insieme di modifiche urbanistiche noto come Masterplan, non era in grado di spiegare per quale motivo un qualsiasi autista in transito per Spinea avrebbe dovuto percorrere via 11 settembre ed il collegamento fino quasi alla stazione di Maerne-Martellago, aumentando di qualche chilometro la percorrenza, finendo tra l'altro nel nulla (via Zigaraga e Luneo sono piccole e strette, già oggi oberate di traffico per la loro capacità e dirette verso arterie di scarso interesse, mentre via Roma ed il resto di via Miranese si sviluppano al livello di via Roma od al livello della camionabile a sud dell'abitato di Spinea/Mirano).
Al 2012 la via di collegamento fra via 11 settembre 2001 e via della Costituzione non è ancora stata realizzata...per cui se da un lato è evidente che scarse quantità di traffico percorrono la parziale "tangenziale nord", chiunque può sostenere l'idea che ciò si verifica perchè l'opera non è completata.
Attualmente via 11 settembre scarica il traffico nella rotatoria a cavallo di via Asseggiano, strada già oberata oltre il suo limite di traffico in transito.
Non è noto perchè la realizzazione sia così rallentata o forse del tutto arenata.

La cosiddetta "tagenziale sud", analogamente veniva a volte prospettata come una via capace di sgravare via Roma dal traffico, in modo da realizzare in tutta tranquillità una piazza laddove oggi transitano 30.000 veicoli al giorno.
La tangenziale sud come opera complementare al Passante di Mestre, doveva collegare via Martiri con via Capitanio, ed in seguito il Comune prevedeva di costruire un raccordo fra la tangenziale sud, via Capitanio e via Matteotti (o via Cici).
Questi propositi per la tangenziale sud è l'ennesima dimostrazione che il "Grande Piano" (Master Plan) urbanistico voleva scaricare nel senso unico di via Matteotti un senso di marcia del traffico di via Roma, alla faccia degli abitanti illusi che la soluzione fosse stata adottata per ridurre il traffico nella loro via.
A seguito del piano approvato in extremis dall'amministrazione Tessari, e protetto dai vincoli di legge statali delle norme sulle "Grandi Opere", le proteste hanno coinvolto da subito un nuovo comitato, che senza mezzi termini descrive ancor oggi l'opera come "strada folle".

L'ACTV che da decenni percorre con le sue corse via Roma per collegare le scuole e la stazione degli autobus di Mirano con Mestre, è sempre stata un bandolo della matassa urbanistica.... o forse è stato l'unico ente con cui il Comune ha collaborato/ascoltato per prospettare soluzioni urbanistiche per l'aera qui discussa.
In effetti l'idea di trasformare via Roma in una piazza pedonale, costringe l'ACTV ad una modifica delle sue linee per altre vie di comunicazione che siano pur sempre percorribili da un autobus (restrizioni di dimensioni in lunghezza e larghezza, limiti di curvatura, fermate nei due sensi di marcia vicine).

Cambiano i sindaci, non cambiano i piani del Comune.

Su la Nuova Venezia del 9 giugno 2012, pag.36 l'articolo «VIA ROMA È TROPPO PERICOLOSA», segnala come il Comune prospetti ancor oggi:
La soluzione passa però anche dalla riduzione del traffico su via Roma: per questo il Comune attende la realizzazione delle tangenziali a nord e a sud di Spinea, che dovrebbero intercettare almeno il traffico non locale, cioè quello di attraversamento lungo la direttrice Miranese.
Soluzione chiara all'amministrazione, ma non chiara a cittadini interessati e comitati civici (i cittadini ignari se ne renderanno conto quando ormai sarà impossibile tornare indietro).
Come spiegato sopra le tagenziali nord e sud:
  1. nel caso dovessero veramente intercettare il traffico di via Roma, trasformerebbero radicalmente le illusioni di molti cittadini e sposterebbero il traffico di 30.000 veicoli al giorno sull'uscio di casa loro (attualmente via Roma ha caratteristiche di capacità ben superiore a qualsiasi via residenziale o senso unico)
  2. nel caso non dovessero intercettare il traffico, dato che collegate con aree di scarso interesse per chi transita per Spinea con notevoli prolungamenti di percorrenza, rimarrebbero catterali nel deserto (sulle quali edificare nuovi quartieri) senza togliere il chiodo fisso delle amministrazioni comunali (centrodestra o centrosinistra indifferentemente) di rendere pedonale via Roma per dare una piazza a villa del Majno (il Comune si affaccia un centinaio di metri più avanti a tale piazza), ai commercianti di via Roma ed alla chiesa di San Vito e Modesto.

Si tralasciano per ora discussioni riguardanti il traffico locale relativamente alle modifiche di percorrenza e pedonalizzazione, concentrando l'attenzione sul solo traffico passante per il Comune.

Ma soprattutto non vi è alcuna garanzia che la soluzione prospettata comporti una diminuzione del rischio di incidenti o di pericolosità, dato che si sposta il traffico da una via dall'alta capacità di transito come via Roma a vie di tipo residenziale (in alcuni casi sensi unici), con scuole, senza visuali per le siepi, rendendo un intero quartiere un'immensa rotatoria.


In quest'ottica arriva il consueto annuncio comunale per la festa della Notte Gialla.

La manifestazione cerca di indurre i cittadini ignari ad essere contenti della chiusura di via Roma, per creare un casus da citare a sostegno del piano di riordino urbanistico di Spinea che da anni tanto smuove cittadini informati e comitati civici.

Generalmente la manifestazione si svolge d'estate, di notte (periodo in cui si verifica una riduzione del traffico), fuori dagli orari di traffico dovuto ai lavoratori diretti in ufficio od ai genitori che portano i figli a scuola.
Spettacoli, e negozi aperti danno l'illusione di prospettive rosee per i commercianti e divertimento per i cittadini.
Intanto le soluzioni adottate per spostare il traffico di via Roma (soluzioni temporanee) di anno in anno variano.

Il primo anno (luglio 2010) la manifestazione Notte Gialla si è svolta senza la chiusura di via Roma, con spettacoli e banchetti aperti ai bordi della via di transito.
Una claque di cittadini, sconosciuta ai comitati, sembra aver protestato via email per il fatto che via Roma è rimasta aperta al traffico

I mercatini di Natale (dicembre 2010) hanno visto via Roma parzialmente chiusa divenire un senso unico per un senso di marcia (libero Mirano verso Mestre, bloccato da Mestre verso Mirano).
In questo modo l'altro senso di marcia è stato occupato da pedoni e bancarelle per lo svolgimento dei mercatini.
Questa soluzione ha permesso di lasciare parte delle linee ACTV su via Roma e parte dirottarle nei percorsi.
Il senso di marcia chiuso è stato direzionato in via Buonarroti e tramite via Cattaneo, reintrodotto in via Roma.

Il secondo anno (luglio 2011) la manifestazione Notte Gialla si è svolta con la chiusura di via Roma, ed un vasto pubblico pronto a riappropiarsi del terreno più trafficato di Spinea.
In questo caso via Roma è stata completamente chiusa al traffico di autoveicoli, trasformando il manto d'asfalto in una sorta di larghissimo marciapiede ai cui lati erano disposti stand, banchetti, manifestazioni od intrattenimento vario dei bar-negozi.
La linea ACTV è stata fatta passare su via Roma a velocità ridotta, con i cittadini pronti a spostarsi, con l'accompagnamento dei vigili e protezione civile.
Questa edizione, estesa dalla rotonda dei Bersaglieri fino quasi alla stazione dei treni, vedeva le manifestazioni concentrarsi fra i Bersaglieri e la chiesa di San Vito e Modesto, un numero esiguo di stand oltre via Matteotti, relegati a bordo di via Roma o sul parcheggio della banca-farmacia di fronte al palazzone Corò.
Il traffico nel verso Mestre-Mirano è stato dirottato nel senso unico di via Matteotti, mentre il traffico in direzione Mirano-Mestre è stato dirottato dai vigili in via Buonarroti (dove vi sono le scuole).

A questa terza edizione (luglio 2012), si dà seguito all'idea del Masterplan di chiudere via Roma per trasformarla in una piazza pedonale.
Quest'anno si è adottata una soluzione a chiusura completa, con spostamento anche dei tracciati di percorrenza delle linee ACTV.
Spinea finalmente avrà quindi una vera grande piazza totalmente pedonale dai Bersaglieri fino a Piazza Marconi. La soluzione viabilistica escogitata consentirà di poter programmare in scioltezza ulteriori chiusure per vivere in modo diverso la nostra città. In questo modo il Comune viene incontro alle richieste di numerosissimi cittadini che l'anno scorso su Facebook avevano chiesto a gran voce la chiusura totale di via Roma al traffico.
...
I mezzi in direzione Mirano-Mestre passeranno per via Garibaldi, via Buonarroti, piazzetta Rosselli e via 11 Settembre.
In direzione Mestre-Mirano invece percorreranno via Matteotti, Fornase, via della Costituzione e rotonda Fossa.




Leggenda:
  • tratto blu scuro: spostamento del traffico di via Roma, direzione Mestre -> Mirano per la Notte Gialla;
  • tratto grigio chiaro: spostamento del traffico di via Roma, direzione Mirano -> Mestre per la notte Gialla;
  • tratto verde: tratto di via Roma che verrà reso pedonable per la Notte Gialla, quasi lo stesso che prevedeva il Masterplan;
  • tratto rosso a nord: il completamento della tangenziale nord lungo via 11 settembre fino alla rotatoria di Asseggiano, già realizzato ed a seguire il tratto in costruzione (indicazione generica di locazione, non il vero e proprio tracciato preciso) fino a via della Costituzione;
  • tratto rosso a sud: tangenziale sud (indicata genericamente dato che mancano indicazioni precise sui punti di passaggio del tracciato) compresa del tratto già in fase di realizzazione fra via Martiri e via Capitanio e del tratto che dovrebbe costruire il Comune (così come si prospettava anni fa) fra via Capitanio e via Matteotti a doppio senso;
  • segnagnaposto verdi: indicazione della posizione di scuola materne e medie, aree frequentate da bambini a piedi ed in bicicletta (non propriamente un'area adatta dove dirottare metà delle 30 mila auto transitanti al giorno per via Roma);
  • bandierina verde: indicazione di un ingresso del Parco Nuove Gemme, area frequentata da bambini e genitori, a piedi ed in bicicletta (non propriamente un'area adatta dove dirottare metà delle 30 mila auto transitanti al giorno per via Roma).
Si evidenzia come la tangenziale sud in quest'ottica andrebbe a sgravare del traffico il tratto di via Fornase fra l'incrocio con via Matteotti, fino all'incrocio con via Capitanio e via della Costituzione (camionabile).
La soluzione che troverebbe adito solo in seguito, con l'apertura del collegamento fra la tangenziale sud con via Matteotti, vede nuovamente l'evoluzione urbanistica in un grande masterplan eseguita per piccoli passi, in modo da non lasciar pienamente trasparire il progetto finale.
Evitando commenti più seri sulla soluzione adottata quest'anno per il tracciato della Notte Gialla, si può notare a colpo d'occhio come aumentano i tracciati di percorrenza o vicino a cosa questi vengono spostati.


Quindi che dire (tono ironico): personalmente spero che un giorno riusciremo tutti a fare una bella festa sul tracciato del Passante di Mestre... non importa se le auto saranno costrette ad uscire dal casello di Spinea, a percorrere le strade cittadine, a passare di fronte all'uscio di casa nostra (tanto non ce ne accorgeremo, perchè saremo tutti presi dai sollazzi della festa sul tracciato del Passante) per rientrare al casello successivo (Scorze-Martellago?!).
In fin dei conti la soluzione viabilistica escogitata consentirà di poter programmare in scioltezza ulteriori chiusure (del Passante di Mestre) per vivere in modo diverso la nostra città.


Aggiornamento
Mirano">Il Comune ha pubblicato il tracciato che verrà percorso dalle auto di via Roma, per evitare il tratto reso pedonabile ai fini della Notte Gialla
Direzione Mirano->Mestre
Direzione Mestre->Mirano

martedì 19 giugno 2012

I piani del Comune di Spinea per il 2012

IL GAZZETTINO 2 MARZO 2012 PAG. XXXIII
PONTE E SCUOLA DISNEY NEI PIANI DEL COMUNE
Presentato, in Consiglio comunale, il bilancio di previsione per il 2012
...
1.200.000 euro saranno investiti per la realizzazione di diverse opere pubbliche, tra le quali il rifacimento del ponte di via Petrarca, interventi per migliorare la viabilità e la pubblica illuminazione ed interventi di ristrutturazione della vecchia scuola Disney, che diventerà sede di uffici. Saranno incrementate, per quanto possibile, anche le risorse sul sociale, investendo sul migloramento degli edifici scolastici.

Probabilmente quello del Gazzettino è un refuso.
La scuola Walt Disney non è per niente vecchia...anzi la si potrebbe definire nuova.
Sorge dal piano concordato dalla precedente amministrazione il cui sindaco era Claudio Tessari, fra pubblico e privato, in una serie di accordi per la costruzione di opere pubbliche in cambio di cubature edificabili per le imprese dei privati.
Si veda per esempio
SABATO, 04 AGOSTO 2007
Pagina 29 - Provincia POLEMICA A SPINEA Piazza S. Bertilla passa a maggioranza Via libera in Consiglio al progetto per l’area. Critiche dal centrosinistra

SPINEA. Via libera del Consiglio comunale alla piazza di Santa Bertilla. E’ stato votato a maggioranza il progetto redatto dal gruppo di lavoro guidato dall’architetto Roberto Moscardi per rifare l’area tra la chiesa di Orgnano e viale Sanremo. Previsti volumi in prevalenza ad uso residenziale, col piano terra però interamente dedicato al commercio ed un edificio, quello centrale, ad uso direzionale. Troveranno spazio inoltre anche la scuola materna Walt Disney, la nuova caserma dei carabinieri di Villaggio dei Fiori, una casa per anziani ed il distretto socio-sanitario. Ma soprattutto verrà realizzata una grande piazza collegata attraverso via Roma col sagrato di Santa Bertilla.

GIOVEDÌ
, 13 SETTEMBRE 2007
Pagina 28 - Provincia Spinea. Ripartiti i 400mila euro di avanzo di cassa Trovati altri fondi in bilancio per sistemare strade e scuole
...
mentre il consiglio ha deciso di togliere per quest'anno i 110 mila euro di leasing per la scuola materna Walt Disney, visto che i soldi non serviranno subito.
...
LA NUOVA VENEZIA

MARTEDÌ
, 02 OTTOBRE 2007 Pagina 30Provincia Spinea. Presentato il progetto di fronte alla chiesa Orgnano, piace la piazza «Però manca il verde»
...
A margine dell’incontro, il sindaco Claudio Tessari non dimentica Villaggio dei fiori: «Entro il 2009 apriranno anche i cantieri per il nuovo distretto sociosanitario, la casa di riposo, la nuova scuola Disney». (f.d.g.)
...
La scuola, già realizzata, visibile a chiunque passi per il percorso ciclopedonale lungo il Rio Cimetto, e che incuriosisce per l'inconsueto piccolo fossato interno alla recinzione, verrà convertita in spazio per uffici con un probabile ulteriore costo per la conversione.
E' strano che a distanza di così pochi anni una non vecchia scuola materna venga convertita a nuova destinazione urbanistica.
Sembra che la scuola costruita in leasing non abbia avuto acquirenti, per cui il comune ha deciso di modificare la destinazione d'uso da scuola (moltiplicatore IMU 140) ad uffici (moltiplicatore IMU per uffici pubblici 140, per uffici privati 80).
Su questo intervento forse servirebbe una maggiore chiarezza, specie per non incorrere in errori palesi come sopra evidenziato (una scuola nuova trattata come vecchia).


IL GAZZETTINO 7 MARZO PAG XXIV
MARCIAPIEDI “KILLER”, IL COMUNE CORRE AI RIPARI
Dopo le numerose segnalazioni giunte in Comune, sono partiti i primi interventi per la
messa in sicurezza dei marciapiedi cittadini. La situazione era un po’ degenerata nell’ultimo periodo, dopo che alcuni anziani erano inciampati sulle radici fiorenti, rischiando di farsi male.
...
Il problema delle condizioni dei marciapiedi è un problema che riguarda anche altre zone di Spinea: per intervenire su tali situazioni il Comune ha già previsto di stanziare, nelle opere pubbliche triennali, oltre 100.000 euro. Saranno valutate, in primis, le situazioni più urgenti, come il rifacimento del marciapiede in via Mion. «Ovviamente dipende anche dalle entrate del bilancio - spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Gianpier Chinellato - ma via Mion e via Volturno sono sicuramente delle priorità».

La questione dei marciapiedi, benchè manchi una informazione dei giornali sul numero di infortunati a causa dei marciapiedi, è ben rilevante se si pensa che alcuni di questi sono oltre 30 anni che non vengono risistemati.... ed ancora non si pensa di far nulla (benchè proteste c'erano già anni fa).
Si può vedere per esempio il marciapiede di via Alfieri (presente solo su una parte della strada), insufficiente per larghezza secondo le disposizioni delle leggi sulle barriere architettoniche e oramai cimelio storico evitato da molti passanti (persone che "amano" essere sfiorate sul ciglio della strada dal traffico passante per il quartiere Dante (tendenzialmente diretto al quartiere Fermi chiuso fra via Roma intasata e la serie di sensi unici da via Matteotti), che non rispetta i limiti di velocità dei 30km/h) e utilizzatori del servio GiroSpinea.
L'opera di risistemazione a fine mandato della giunta precedente ("zona cesarini comunale", ovvero prima delle elezioni per guadagnare consenso, ma bilancio nei costi trattati dalla giunta comunale successiva) aveva risistemato alcuni di questi.
Non importa far notare che alcuni di questi marciapiedi o piste ciclopedonali, come all'incrocio fra il senso unico di via Matteotti e via Verga, si presentino già in stato di degrado avanzato e sconnessione, specie nei raccordi dove transita il "traffico pesante" di automobili incide con il suo peso sui mattoncini (già la rotonda fra via Roma e via Alfieri aveva subito tale tipo di degrado).
Altre aree sono già state risistemate con una notevole solerzia, quali per esempio gli interventi in via Martiri e gli interventi in via Fornase, il primo testa di ponte per il quartiere Crea, ed il secondo per le svariate proteste degli abitanti locali (dossi, pista ciclabile su un lato e marciapiede sull'altro, parcheggi, autovelox, semafori per l'immissione in strada e scritta sul muro di un anonimo che si interroga, dicendo: "Ma cosa volete di più?!").

Infine secondo La Nuova Venezia, sia con la recente amministrazione comunale, così come con la precedente, permane il sogno di portare fuori il traffico veicolare da via Roma, per mezzo delle tangenziali Nord (via 11 settembre 2001) e della tangenziale sud (collegamento fra via Martiri e via Capitanio).
LA NUOVA 9 GIUGNO 2012 PAG.36
«VIA ROMA È TROPPO PERICOLOSA»
...
Come continuano le polemiche sulla pericolosità dell’arteria principale che attraversa la città. Via Roma si conferma strada ad alto rischio: gli incidenti, anche gravi, non calano, molti continuano a vedere coinvolti pedoni o ciclisti. Accade soprattutto per via dei servizi, uffici e negozi, che si
trovano da entrambi i lati della strada e che i cittadini possono raggiungere solo attraversando la carreggiata. Unica soluzione: mettere in sicurezza le zebre.
...
Con alcune, come ad Orgnano, è già stato fatto, realizzando dossi e rendendo più luminosi e visibili a distanza le strisce. Ma molti altri, tra cui proprio quello in prossimità di via Mion, sono ancora senza protezione. La soluzione passa però anche dalla riduzione del traffico su via Roma: per questo il Comune attende la realizzazione delle tangenziali a nord e a sud di Spinea, che dovrebbero intercettare almeno il traffico non locale, cioè quello di attraversamento lungo la direttrice Miranese.

In effetti via Roma è pericolosa, da anni si ribadisce che proprio per questo motivo è insensato costringere gli abitanti del quartiere Fermi, chiusi fra il senso unico di via Matteotti a percorrerla passando per via Capitanio per rincasare nelle loro abitazioni (via Capitanio, rotonda dei Bersagleri, tratto in via Roma e poi via Cici) od in alternativa nel percorrerla da via Unità dopo aver percorso i sensi unici del quartiere Dante, voluti dall'amministrazione Tessari (o dopo essere transitati attraverso le ben più strette via Tommaseo, via Verga, via Giornado Bruno, rotatoria di piazzetta Dante).
Una via intasata da 30.000 veicoli transitanti al giorno ha visto con le soluzioni adottate dall'amministrazione di Claudio Tessari e le scelte urbanistiche di Simionato, un aumento di traffico dovuto ad auto che svoltano uscendo da piazza Fermi (2 incidenti dovuti a tale dinamica), ed un aumento di auto che vi si devono immettere in via Roma per rincasare da via Capitanio o da via Unità, o costrette a percorrere il quartiere Dante, attraverso vie più strette e spesso ad alta velocità, non rispettando il limite dei 30 Km/h.

Si può quindi vedere nella mappa degli incidenti dal 2007 al 2012, confrontando con il PUT 2004, che non vi è stata alcuna riduzione degli incidenti lungo via Roma, ma sono bensì aumentati gli incidenti dovuti alle soluzioni adottate per i quartieri Fermi, Dante e Rosselli: un grave incidente viziato dal semaforo nel passaggio pedonale del senso unico di via Cattaneo; incidenti fra auto o auto-ciclisti su via Roma in uscita da piazza Fermi; incidenti fra auto e ciclisti che percorrevano la pista ciclopedonale del senso unico di via Matteotti (incidenti fra auto uscenti dalle vie laterali ed i ciclisti che percorrevano la ciclopedonale di via Matteotti); incidenti nel quartiere Dante (fortunatamente via Tommaseo ne ha sviluppati pochi, benchè basti un sopralluogo per notare con che velocità le auto dal senso unico di via Bennati si fiondino dentro il doppio senso di via Tommaseo).

Per risolvere questi problemi, aumentati grazie alle soluzioni precedentemente adottate, permane l'idea che le tangenziali nord e sud portino fuori il traffico da via Roma.
Benchè la tangenziale nord possa sgravare via Asseggiano e via Rossignago di parte del loro traffico, appare improbabile che tali interventi possano risolvere i problemi di via Roma (o quelli derivati dalle precedenti soluzioni) per il semplice fatto che le nuove arterie adottate come opere complementari al Passante (legge statale delle grandi opere) dalla giunta Tessari, finiscono ancor oggi nel nulla.
Infatti il collegamento esterno tangenziale nord che porta in via della Costituzione non è controbilanciato da un'adeguata circolazione stradale a nord di Mirano (quindi non verrà seguito dalla maggior parte del traffico diretto a Mirano, che continuerà a seguire la camionabile a sud o il centro cittadino di Spinea).
Men che meno si può pensare che assolvano a questo compito le poche vie presenti (via Luneo, via Zigaraga) a nord di Mirano, già oberate di traffico per la loro capacità e dimensione.
Il collegamento a sud fra via Capitanio e via Martiri si presenta invece ancora più problematico. Infatti via Capitanio si trova in condizioni di traffico pessime con una notevole difficoltà per l'intervento di messa in sicurezza (casulamente i giornali non riportano statistiche di incidenti di via Capitanio).
Il collegamento fra la tangenziale sud e via Matteotti non è attualmente in costruzione; di conseguenza non si vede per quale motivo la tangenziale sud dovrebbe sostituire in parte via Roma se collega solo via Martiri e via Capitanio.
Peggio ancora, nel caso venisse realizzato il collegamento fra la tangenziale sud e via Matteotti, non si risolverebbero i problemi già citati del quartiere Fermi (al quale gioverebbe casomai il collegamento fra via Cici e via Matteotti nel tratto a doppio senso di circolazione dato che creerebbe una via d'accesso facilmente accessibile dall'area poco urbanizzata intorno al cimitero di via Matteotti), e nelle intenzioni prospettate si assumerebbe parte del traffico veicolare di via Roma, scaricandolo a ridosso dei sensi unici del quartiere Dante: via Matteotti uscente verrebbe preservata, mentre via D'Annunzio, via Bennati, via dell'Unità e le vie interne al quartiere Dante (via Tommaseo in primis e vie interne in cascata) verrebbero coinvolte dal traffico veicolare di via Roma.
Direzionare parte di 30.000 veicoli di via Roma in un quartiere zona 30km/h sarebbe un sogno ?.... sembra più un incubo.
Non si discute forse per renitenze politiche della possibilità di aprire via Cici a via Matteotti a doppio senso, creando un punto di ingresso per il quartiere Fermi.

Anno 2012: poco sembra esser cambiato.

sabato 16 giugno 2012

Coefficienti moltiplicatori ICI - IMU (andamento storico)

anno 1974 (fonte documento cartaceo dell'agenzia delle entrate)
abitazioni di tipo signorile A/1 -> 80
abitazioni di tipo civile A/2 -> 80
abitazioni di tipo popolare A/4 ->80
negozi C/1 -> 80
uffici e studi privati A/10 -> 80

anno 1996 (fonte: www.visurnet.com)
abitazioni di tipo signorile A/1 -> 100
abitazioni di tipo civile A/2 -> 100
abitazioni di tipo popolare A/4 ->100
negozi C/1 -> 34
uffici e studi privati A/10 -> 50

anno 2011 (fonte: www.dossier.net)
abitazioni di tipo signorile A/1 -> 100
abitazioni di tipo civile A/2 -> 100
abitazioni di tipo popolare A/4 ->100
negozi C/1 -> 37.4
uffici e studi privati A/10 -> 55

anno 2012 (fonte: www.dossier.net)
abitazioni di tipo signorile A/1 -> 160
abitazioni di tipo civile A/2 -> 160
abitazioni di tipo popolare A/4 ->160
negozi C/1 -> 55
uffici e studi privati A/10-> 80

Si può notare come nei decenni i moliplicatori delle abitazioni siano aumentati progressivamente, non distinguendo per le tipologie edilizie, variando recentemente il solo moltiplicatore fra prima e seconda casa.
Analogamente uffici e negozi pur aumentando il loro valore con la recente introduzione dell'IMU, divengono pari od inferiori ai valori assegnati quasi 30 anni fa, grazie ad una forte riduzione avvenuta negli anni '90.

giovedì 31 maggio 2012

Incidenti a Spinea dal 2007 al 2014



La mappa non può elencare tutti gli incidenti avvenuti nella città di Spinea poichè non sempre vengono chiamate le forze dell'ordine a seguito di un incidente (spesso avvertite quando ci sono lesioni a persone) e perchè non sempre i giornalisti dei quotidiano locali sono sul posto per descrivere la vicenda.

Si ricordano a tal riguardo anche le considerazioni svolte sugli incidenti indicati nel PUT2004, relativamente alle modifiche apportate alla circolazione di via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati (rese sensi unici).

Aggiornamento 15-08-2014

domenica 27 maggio 2012

Possibili percorsi ciclabili



Si può raggiungere l'area ciclopedonale di Mirano, a cavallo del Taglio o raggiungere la piazza centrale.
Si può passare da Chirignago a Mirano, attraverso Spinea, seguendo strade con pista ciclabile o con bassa circolazione.
Si può prevedere un percorso chiuso, attraverso Borbiago per circa 15 km.
Un prossimo sottopassaggio migliorerà l'attraversamento pedonale a ridosso della corsia di immissione della rotatoria in località Fossa.

I Comuni di Martellago-Maerne e di Mira non sono raggiungibili con piste ciclabili o strade non troppo trafficate.
Chirignago risulta sviluppata a cavallo di via Roma, con scarsa separazione fra il traffico ciclabile ed a motore.
Miglioramenti possono essere eseguiti con una collaborazione fra i Comuni del Miranese, tramite interventi mirati.
Per esempio
  • un sottopassaggio fra il Graspo de Uva e il quartiere Dante a Spinea che non costringa a passare ciclisti e pedoni per via Fornase e via Unità;
  • un sottopassaggio sotto la ferrovia fra via Fornase a Spinea e l'incontaminata via delle Ferrovie che non costringa al lungo percorso per via Oriago, ben più trafficata e stretta;
  • potenziamento delle piste ciclo pedonali a fianco del Passante di Mestre (ex strade per la costruzione dell'opera), che in questo modo potrebbero permettere di giungere anche a Martellago e Maerne;
  • miglioramenti alla viabilità (anche la circolazione delle auto presenta difficoltà) nell'area compresa fra Borbiago e Crea, dove sembra sussistere una separazione netta fra i comuni di Mira e Spinea;
  • un miglioramento del "parco del Rio Cimetto", un insieme di prati verdi inseriti fra molteplici palazzoni, sconnesso da viabilità ciclopedonale (ottimo sarebbe stato un collegamento con il Parco Nuove Gemme);
  • un miglioramento della viabilità del nord di Spinea - Asseggiano, basata su strade strette e trafficate, magari coinvolgendo il sottopassaggio di via Macello;
  • un collegamento fra il sottopassaggio vicino alla stazione di Maerne-Martellago attraverso strade che non siano la camionabile via della Costituzione.


Per accedere a Mira il passaggio migliore, sebbene poco sviluppato e molto trafficato, sembra essere la percorrenza di via Oriago.

Mappa delle telecamere - ZTL - box autovelox a Spinea e dintorni




Sono gradite indicazioni e segnalazioni alla mappa nei commenti


Altre sulle telecamere:
  • Telecamere in cimitero contro i satanisti: non se ne parla più, non si sa se installate;
  • Telecamere al centro Bennati contro i vandali: non se ne parla più, pare non siano state installate;
  • Telecamere sulle isole ecologiche per scovare chi infrange la raccolta differenziata: 3 telecamere mobili spostate di volta in volta.

Aggiornamento 15-08-2014
Si consiglia di utilizzare un navigatore ed i punti GPS di postazioni autovelox fissi e mobili, così come indicato in questo articolo: Navigatori satellitari ed autovelox.

venerdì 27 aprile 2012

Calcola l'IMU

Il Comune di Spinea ha inserito sull'home page un collegamento ad una pagina pratica per il calcolo dell'IMU.

E' vero, l'IMU la calcolano CAF, commercialisti, ma in questo periodo di confusione o meglio, nel primo anno di versamento di questa tassa, due sono gli aspetti di sicuro interesse per il cittadino:

1) sapere con qualche mese di anticipo quanto ognuno pagherà, in modo tale da poter piafinicare le proprie finanze nei prossimi mesi, duramente messe alla prova dal doppio pagamento dell'Irpef e dalle modifiche di aliquote e coefficienti moltiplicatori della rendita;

2) controllare il conteggio eseguito da CAF e commercialisti, per verificare di non pagare più o meno tasse (eventuali rimborsi o multe potrebbero ricadere in seguito sui proprietari).

Il portale generale con le applicazioni per il calcolo dell'IMU è: riscotel.it

lunedì 23 aprile 2012

ZTL, zone a traffico limitato dall'alta densità di multe

Mirano e Mestre da qualche anno a questa parte si sono dotate di aree dette genericamente ZTL, zone a traffico limitato.
Queste aree, amate dai Comuni, odiate dai cittadini, sono zone in cui teoricamente val bene limitare il traffico per preservare alcune caratteristiche dell'urbe (per esempio l'importanza di un centro storico), ma all'atto pratico molti italiani pensano siano congeniali all'unico scopo di far cassa versando alle amministrazioni comunali denaro contante.
In effetti il denaro ricavato dalle multe emesse dalla polizia locale e dai servizi di controllo delle ZTL (specie quelli asserviti da un sistema di telecamere di controllo) rimane all'amministrazione comunale afferente alla ZTL, con l'obbligo di utilizzare il denaro recepito per spese di rinnovamento o mantenimento del sistema viario locale.
Quindi non è raro notare rappresentanti politici delle amministrazioni comunali badare alle cifre ricavate dall'elargizione media di multe pro-capite fra comuni confinanti.

Spinea, non è dotata di ZTL (per ora?!), mentre prima il comune di Mestre e poi quello di Mirano, hanno adottato dale sistema di limitazione del traffico previsto per legge.
I problemi che si riscontrano sono almeno tre:
  1. Segnaletica
  2. Differenza fra autisti
  3. Mancato avvertimento
  4. ZTL a tempo su zona servizi
  5. Tributi su tributi


La Segnaletica delle ZTL
Il codice della strada distingue le azioni che l'automobilista deve compiere con segnali chiari, intuitivi, costanti nel tempo, posizionati sia nella segnaletica verticale che in quella orizzontale.
Ciò significa per esempio che un triangolo ha un significato ben diverso da cartello a forma di cerchio, i cartelli non valgono da una tal ora all'altra ma sono costanti indipendentemente che sia giorno, notte, bel tempo o brutto tempo, e che i segnali sono leggibili sia al ciglio della strada che per terra.
La segnaletica delle ZTL non rispetta queste condizioni.
Genericamente le condizioni di sussistenza di una ZTL variano, alcune sono sempre costanti, altre solo in determinate ore o giorni.
Per sapere quando valgono un autista dovrebbe fermarsi a leggere il cartello stradale, bloccando il traffico o gli incroci.
La segnaletica delle ZTL è verticale... non esistono segnalazioni orizzontali (o se esistono non vengono quasi mai applicate).
I cartelloni rettangolari delle ZTL infine non indicano quasi mai quando la ZTL è attiva o meno, tanto che è estremamente facile in una coda di macchine, seguire le altre che magari sono in possesso di permesso di passaggio.
Alcuni di questi aspetti sono ovviamente migliorabili, ma ciò inficia la quantità di multe che se ne possono ricavare.


Differenza fra autisti
Genericamente i residenti sono esenti dai limiti imposti dalla ZTL.
Chi lavora nell'area a traffico limitato può richiedere un'autorizzazione permanente.
Altri soggetti con adeguate motivazioni, possono richiedere delle autorizzazioni temporanee.
Ciò evidentemente non esclude un traffico veicolare nelle zone a traffico limitato.
Da ciò ne consegue che un'area a traffico limitato appare del tutto eguale ad una qualsiasi strada, magari poco trafficata, dove entrano ed escono senza problemi, residenti o possessori di permesso (temporaneo o permanente), in cui l'ignaro automobilista viene ingannato dal comportamento delle auto in possesso di permesso.
A tale effetto curioso non presente in altre infrazioni al codice della strada (per esempio un passaggio col rosso vale per tutti come infrazione, un parcheggio abusivo od in doppia fila viene sempre sanzionato, ecc...) si affiancano anche regolamenti apparentemente facili se letti con la pianta delle ZTL sottomano, ma onerosi da ricordare se da applicare su campo senza consultare le guide.
Esempio: "Chi è in possesso di un permesso per le zone A2, A3, A4, A6 può circolare in tutte le ZTL compresa l’A7; i titolari di permesso per la zona A7 posso invece transitare esclusivamente nella zona A7".
In quale vie si può applicare l'A7 ed in quali no? in che orari?


Mancato avvertimento
Le ZTL spuntano come funghi, si ingrandiscono, cambiano gli orari di valenza, rimangono solo un certo numero di mesi in prova, ma poi divengono operative.
I canali di informazione per conoscerne l'esistenza non sono previsti per legge...
Nel caso delle ZTL di Mirano, i giornali riportarono la notizia della creazione della zona a traffico limitato...e parlarono per qualche mese delle varie decine di multe elargite a ignari automobilisti.
Al contrario le ZTL di Mestre vengono indicate su un apposito sito internet (pdf con le mappe), con tanto di disegno delle aree coinvolte e spiegazione degli orari di servizio.
Chi non guarda i siti internet o legge ogni giorno i giornali viene comunque multato.... come una qualsiasi legge vengono date per note anche se non lo sono per niente.
Quindi il disincentivo dato dalla sanzione amministrativa non va a colpire i trasgressori di infrazioni del codice della strada, bensì gli incauti che non si perdono a leggere immensi cartelli, rallentando il traffico, rei di non avere perso tempo a documentarsi sulle aree consentite al traffico veicolare fuori dell'uscio di casa.
Viene sanzionata non una vera e propria infrazione, bensì il percorso prescelto dal conduttore del veicolo.
Peggio ancora è il caso di una ZTL consolidata, nota al pubblico, anche grazie alla fama che si è fatta fra i cittadini a suon di multe, a cui viene affiancata dopo qualche anno una nuova ZTL con nuove aree coinvolte o nuove restrizioni.
La novità aggiunta alla circolazione cittadina va a gabbare nuovamente cittadini ignari delle modifiche apportate o poco avezzi a seguire le limitazioni di traffico dai cartelloni pubblicitari, più che dal flusso di macchine che percorrono o meno una strada.


ZTL a tempo in area servizi
Prendendo ad esempio l'area A3 di Mestre, qui vale la zona a traffico limitato tutto il giorno escluso fra le ore 10.00 e 12.00 e fra le ore 16.30 e 18.30.
Ovvero, l'ingresso e l'uscita nell'area A3 entro gli orari indicati è consentito.
Tale zona limitata è ubicata in un'area di servizi (negozi, banche, uffici...); i lavoratori sono esenti, non i clienti che si trovano a dover impazzire con una ZTL ad ore.
Ammettiamo per esempio che un cliente si rechi in un negozio alle 11.30 e vi sia una coda più lunga del previsto.
Uscendo in ritardo, dopo le 12.00 per la coda fatta in negozio prenderà anche la multa.


Tributi su tributi
Le multe per ingresso in un'area ZTL emesse grazie all'uso delle telecamere riportano delle voci curiose. Infatti oltre alla sanzione amministrativa, vengono conteggiati i costi dell'operatore che ha rilevato l'infrazione e di trasferimento dei dati all'ufficio locale di polizia.
Questo aspetto è curioso, specie per quei cittadini che pensano di pagare le tasse per avere un servizio di polizia già pagato dallo Stato, e si trovano invece a dover ripagare l'iter amministrativo della sanzione a suo discapito.

martedì 3 aprile 2012

Pianificazione territoriale

A che punto è la risistemazione della circolazione viaria a Spinea dopo anni ?
  1. separazione dei due rami di accesso ed uscita dalla rotatoria per andare al Graspo de Uva - Stazione della ferrovia
  2. senso unico di via Matteotti
  3. Masterplan per piazza Fermi
  4. messa in sicurezza di via Capitanio e "tangenziale sud"
  5. tangenziale nord
  6. Girobus spinea
1) Il progetto di separazione dei due rami di ingresso alla rotatoria per il Graspo de Uva da Spinea centro, attraverso via Roma sembra essersi sbloccato.
Ora i proprietari coinvolti nella modifica urbanistica si dicono soddisfatti del trasferimento dell'attività a Fornase, e può aver luogo la modifica.
Forse potrebbe essere rimossa la rotonda antistante a via Alfieri.
Il traffico di via Roma verrebbe diviso in due parti, quello proveniente dalla rotatoria sulla sede vecchia e quello diretto verso Chirignago, fatto transitare su via Unità fino all'incrocio con via Bennati per poi salire tramite una piccola rotatoria ed una rampa sulla rotatoria inclinata posizionata sopra l'ex-cavalcavia.

2) il senso unico di via Matteotti, che imbriglia l'area compresa fra via Cici, via Roma e via Matteotti stessa, potrebbe tornare a doppio senso di percorrenza, con possibilità di riattivazione della linea autobus che serve di collegamento fra il centro cittadino e Crea.
Le sorti della via che imbriglia un intero quartiere pieno di palazzoni e servizi (una scuola elementare, due scuole materne) fra un senso unico ed una via perennemente intasata (via Roma) si giocano sul futuro del servizio Girobus e la messa in sicurezza di via Capitanio, secondo lo studio in atto del Dottor Pasetto e le modifiche urbanistiche apportate dalla tangenziale sud in costruzione.
In effetti la possibilità di mettere in sicurezza via Capitanio con uno o più sensi unici dipendono dalla permanenza a senso unico della viabilità di via Matteotti, come visto in passato, gravata da molte meno criticità rispetto altre vie di comunicazione.
Non è ancora prevista l'apertura di una via che colleghi via Cici a via Matteotti all'altezza del cimitero (tratto a doppio senso di percorrenza) o a via Capitanio (situazione che rischierebbe di aggravare la già precaria situazione di via Capitanio), dando sfogo all'intero quartiere di palazzi richiuso dalla passata amministrazione Tessari fra una via intasata (via Roma) e una via a senso unico (via Matteotti) con aumento del traffico in un quartiere cittadino zona 30 (quartiere Dante e via Alfieri, via Tommaseo, via bennati) divenuto zona di passaggio obbligato in cui sfrecciano le auto ogni giorno per rincasare.
Non sono previste soluzioni per le criticità presenti in via Alfieri: mancanza di marciapiedi ed ingressi a raso; tratto fra la piazzetta Dante e via Roma con poca visibilità, pedoni ed ingressi a raso; fermate del Girobus posizionate dove mancano sia piste ciclabili sia marciapiedi a differenza delle vicine vie Bennati e Matteotti, ecc...
Non sono previste soluzioni per l'incrocio fra via Tommaseo e via Bennati, dove le auto dirette al quartiere chiuso da via Roma e via Matteotti, sono solite correre ad alta velocità, benchè spesso vi sia la presenza di pedoni.

3) Il Masterplan per piazza Fermi-Matteotti, con spostamento del traffico veicolare di via Roma dietro villa del Majno verso il senso unico di via Matteotti è tramontato.
A meno che nella prossima amministrazione non salgano a maggioranza nuovi sostenitori, non desiderosi di valutare l'impatto del progetto sulla viabilità di via Matteotti e del quartiere Dante, il progetto è stato accantonato.
Si può notare tuttavia che l'attuale amministrazione non disdegna l'idea di sperimentare la chiusura di via Roma nel tratto considerato.
In effetti alcune manifestazioni con un buon seguito di pubblico, le notti gialle, hanno visto la chiusura di via Roma nel tratto previsto dal Masterplan e dirottamento del traffico, nella prima edizione veicolando il traffico attraverso via Buonarroti e nella seconda edizione lungo via Matteotti e via Buonarroti attraverso via Cattaneo.

4) la messa in sicurezza di via Capitanio è in fase di studio. Il dottor Pasetto sta valutando le migliori soluzioni per la sua messa in sicurezza, secondo i dati di traffico veicolare raccolti nel territorio di Spinea, tenendo in considerazione anche dei nuovi tratti stradali previsti nella zona sud di Spinea (collegamento fra via Martiri e via Capitanio costruito come opera secondaria al Passante di Mestre).
La soluzione sembra dipendere dalla messa a doppio senso di circolazione della meno critica via Matteotti, per la scarsità di collegamento fra la zona nord e sud di Spinea (via Roma come spartiacque).
A seguire il tratto previsto che fronte alla tangenziale sud doveva collegare via Capitanio con via Cici, a spese del Comune è stato accantonato.
Le proteste degli abitanti di via Martiri e via Capitanio sulla tangenziale sud hanno spostato sempre più a sud il tracciato, con collegamento con via Matteotti, bloccando così la possibilità di creare una via di sfogo per il quartiere Fermi chiuso fra il senso unico di via Matteotti e le code perenni di via Roma.
In via Martiti verranno realizzate opere di attenuazione (se non erro una pista ciclabile ed un marciapiede), ma non verrà bloccata la costruzione della tangenziale Sud, perchè tale opera prevista come accordo fra Comune (precedente ammiistrazione) e Stato non può essere bloccata per sola scelta di un'amministrazione comunale (legge Grandi Opere).
Si segnala anche uno studio di studenti della Laurea Magistrale in Architettura del Paesaggio e Sostenibilità dell'Università IUAV, nell'ambito del corso di Tecniche e Pianificazione Urbanistica tenuto dalla Professoressa Vitadini ex Direttore Generale del Ministero dell'Ambiente (per esempio: dal 1998 a fine 2000 Presidente del Gruppo di lavoro Ambiente e Territorio nell'ambito della Commissione Intergovernativa Italo-Francese per la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione attraverso la val di Susa).

5) tangenziale nord: la strada, nominata via 11 settembre 2001, che avrebbe dovuto portare fuori città tutto il traffico intercomunale di via Roma non ha sortito gli effetti sperati.
Il traffico percorre ancora via Roma. In una minima parte percorre il tratto nord.
Manca in effetti ancora il tratto di strada che collega la via con la camionabile a nord della Fossa.
Si pensa di rilanciare l'area a fianco della Stazione incrementando le prestazioni della stessa e trovando una posizione adatta per la piscina comunale (i precedenti progetti paventati la posizionavano intorno alla tangenziale sud).

6) il Girobus Spinea costa con un pubblico scarso, grava sulle casse del Comune, e così com'è conformato non raggiunge i quartieri periferici.
Si sta valutando se proseguire con il servizio, modificarlo, asservendo aree di Spinea difficilmente raggungibili con autobus di linea o sospenderlo del tutto, garantendo tuttavia un autobus ACTV per la tratta verso Crea.
Il Girobus Spinea fu utilizzato come scusa per mantenere via Alfieri a doppio senso di circolazione ed impedire la chiusura dell'ingresso della via da via D'Annunzio dopo la creazione dei tre sensi unici.

IMU - IRPEF - 2012

Segue un breve riassunto sull'IMU.

La tassa è stata emanata dal PDL-Lega a seguito del federalismo dei comuni e doveva entrare in vigore dopo le elezioni statali (2014) che avrebbero visto coinvolti i partiti, se non fosse caduto il governo (in altre parole una legge voluta da un precedente governo avrebbe gravato sul consenso elettorale del governo susseguente).
L'intenzione era quella di prevedere la tassa per le sole seconde case e di andare a sanare i tagli ai bilanci comunali imposti dal Governo ai Comuni con il Patto di Stabilità (si vedano le marce di protesta di vari sindaci di tutti gli schieramenti a Roma riguardo al Patto di Stabilità).
La campagna pubblicitaria politica sull'IMU, "vedo, pago, voto", non spiegava per quale motivo i proprietari di seconde case, quindi non residenti nel Comune, avrebbero dovuto influire sul Comune votando il Sindaco alle elezioni in funzione delle aliquote scelte sull'IMU e la gestione del bilancio comunale.

A seguito della crisi economica del 2011, e delle 4-5 manovre finanziarie di almeno due governi nello stesso anno, evidente prolungamento dei crack finanziari del 2008, il governo Monti, succeduto al governo PDL-Lega, ha anticipato l'IMU di due anni, ed imposto la tassa anche sulle prime case (cambiati anche alcuni coefficienti moltiplicatori per il calcolo).

L'IMU, imposta municipale unica, come previsto dalla prima stesura della tassa copre l'ICI e l'IRPEF sugli immobili sfitti.
Prima del 2007 l'ICI sulle prime case era pagata in una piccola percentuale, mentre il resto era detraibile.
Nel 2007 si decise di eliminarla completamente.
Analogamente l'IRPEF per immobili sfitti non era dovuta per la prima casa (il senso della tassa era che un immobile sfitto veniva valutato come rendita solo per il fatto di possederlo).
Per le seconde case (o per gli immobili costruiti da imprese di costruzioni, prima dell'atto della vendita) l'ICI era dovuta per l'anno in corso, mentre l'IRPEF per immobili sfitti era dovuta nella dichiarazione dei redditi dell'anno seguente.
Per uffici e negozi, essendo questi luoghi di lavoro, non era dovuta l'IRPEF per immobili sfitti, bensì l'IRPEF per il reddito sviluppato e l'ICI sul locale/immobile.

L'IMU, come imposta municipale unica raggruppa l'ICI e l'IRPEF per immobili sfitti, legando il guadagno ad una varietà di aliquote diverse per i differenti scopi dell'immobile, con un versamento di imposte nell'anno in corso, come l'ICI e non nella dichiarazione dei redditi postuma di un anno.
Ciò significa che lo Stato guadagnerà un anticipo di tasse (è come se venisse anticipato di un anno il pagamento dell'IRPEF per immobili sfitti), cosa che gli permetterà di far cassa prima, ed al variare dei bilanci dei Comuni guadagnerà una quota fissa di tasse (3.8 per mille dell'IMU), lasciando libere le amministrazioni locali di imporre le aliquote in funzione del guadagno necessario.
Analogamente lo Stato perde il contributo dell'IRPEF inglobato nell'IMU.
Non si può stabilire con certezza a priori quanti soldi un Comune o lo Stato guadagnerà.

Infatti benchè siano noti i valori di prime e seconde case presenti sul territorio, risulta difficile stabilire quanta IRPEF pagavano i soggetti coinvolti, non si sà a priori quante di queste abitazioni verranno locate nell'anno in corso (variazione dell'aliquota nel caso di locazione), così come è difficile per lo Stato prevedere i cambiamenti politici e di bilancio di tutti i comuni e di conseguenza le relative aliquote.
Infine, il denaro raccolto dall'Agenzia delle Entrate e ridistribuito nel territorio con un certo ritardo, passa attraverso il fondo di perequazione comunale, nato per colmare le differenze fra Comuni confinanti quando c'era la sola tassazione IMU sulla seconda casa, rimasto attivo ancor oggi che la tassa investe tutti gli immobili.

L'unico pregio della tassa sembra essere il coinvolgimento del Comune al controllo del territorio per individuare case fantasma, abusi edilizi e simili.
Tuttavia questo pregio sarà da valutare.
Infatti si presuppone che al Comune interessi individuare i casi di abuso diffuso, per aumentare in modo considerevole il bilancio, piuttosto che limitarsi semplicemente ad aumentare di mezzo punto o di un punto la tassa nel bilancio dell'anno seguente.
In altre parole, se in un Comune di 8000 unità ci sono 1000 immobili fantasma, allora per il Comune potrebbe aver senso il controllo degli abusi nel territorio.
Se nel Comune di 8000 unità, 10 case sono abusive, il guadagno che ne trarrebbe il Comune dal controllo degli abusi è scarso e risulta più semplice in caso di carenze di bilancio, aumentare semplicemente l'aliquota dell'IMU (La Nuova Venezia: 1600 immobili fantasma nel veneziano - 132 solo a Spinea).

Come funziona l'IMU:
1) il Comune calcola il bilancio, stima le entrate che devono arrivargli con i tagli dello Stato e calcola le aliquote con i dati del patrimonio immobiliare fornitigli dall'Agenzia delle Entrate (forse servendosi del nuovo sistema VIATEL).
2) definisce quindi in accordo con due persone, i revisori dell'Agenzia delle Entrate (nuova figura professionale pagata dal contribuente per rendere sostenibile il federalismo fiscale comunale), le aliquote stabilendo la bontà e stabilità del bilancio comunale con parametri imposti dallo Stato. Le aliquote vengono approvate in consiglio comunale, con intervento anche dei revisori dell'Agenzia delle Entrate ed in genere con un pubblico di cittadini spettatori interessati alquanto scarso ("non vedo, pago, forse voto in qualche altro Comune...").
I revisori comunicano le aliquote all'Agenzia delle Entrate, che le applicherà per l'anno in corso, raccogliendo le tasse dovute dai cittadini.
3) l'Agenzia delle Entrate riscuote il denaro dell'IMU, e lo inserisce nel fondo perequativo. Un 3.8 per mille viene destinato alle casse dello Stato, il resto dell'aliquota viene ridistribuito ai Comuni, facendo in modo che non vi sia un Comune povero di risorse ed uno ricco confinanti.
4) il Comune riceve una quantità di denaro dallo Stato conforme con quanto stabilito, più un certo ritardo temporale nella consegna dell'imposta, e così chiude il bilancio.

Il Comune di Spinea, con una partecipazione di pubblico al consiglio comunale piuttosto scarsa (una ventina di persone su quasi 24 mila cittadini) ha stabilito con un accordo fra le parti politiche di maggioranza ed opposizione le aliquote:
1) 4.5 per mille riguardo alla prima casa, con la possibilità di portare il valore al 4 per mille per l'anno 2013 e 4 per mille nel 2012 nel caso in cui le entrate siano superiori a quanto previsto;
2) 9.5 per mille per le seconde case;
3) 7.6 per mille per le seconde case locate;

Non risultano altri valori speciali: per esempio una riduzione al 4 per mille per le case costruite da imprese costruttrici (IMU la richiesta dell'ANCE per le imprese - aliquota allo 0.4%) che così risultano le più tartassate (oltre agli oneri di urbanizzazione pagano gli immobili costruiti come seconda casa ad aliquota piena dall'emissione del certificato di abitabilità al giorno di vendita) o per esempio foresterie, rustici, magazzini, ecc...

Nel 2007 i valori erano del 5 per mille per le prime case e del 7 per mille per le seconde case.

I revisori del bilancio dell'Agenzia delle Entrate hanno espresso parere favorevole sulla gestione del bilancio (scarso appesantimento dei costi del personale sul bilancio Comunale, buona gestione delle entrate, piccola esposizione debitizia per 500 mila euro...)

Niente è stato detto sul sormonto fra le tasse.
Infatti i contribuenti delle seconde case, per il primo anno di IMU, si troveranno a dover pagare nella dichiarazione dei redditi del 2012 l'IRPEF per appartamento sfitto per l'anno 2011 e l'IMU (ovvero ICI e IRPEF per appartamenti sfitti) dell'anno 2012. Tralasciando quindi le differenti aliquote tendenti al rialzo, ciò sarebbe come far pagare al contribuente nello stesso anno, il 2012, una volta l'ICI e due volte IRPEF.


L'IMU, come tassa che grava su un bene immobile non celabile (diversamente da mancata emissione di scontrini fiscali, false fatturazioni, ecc...), va quindi a far pagare immobili costituenti attività (negozi ed uffici) indipendentemente dal reddito prodotto.
Da un lato quindi si ha il pregio di far pagare eventuali evasori fiscali con tasse certe indipendenti dall'emissione di scontrini o fatture, dall'altro va a gravare in modo certo su quelle attività che non necessariamente forniscono guadagno (vedi negozi che non vendono niente per un mese), e secondo una logica politica liberista, dovrebbero aver già chiuso per la competizione di eguali soggetti in attivo.


Come si calcola l'IRPEF e l'IMU rispetto l'ICI.
Dalla dichiarazione dei redditi si prende la rendica catastale dell'immobile: per esempio 550.
Il valore della rendita viene moltiplicato per alcuni coefficienti.
Il risultato è l'ICI o l'IMU per l'immobile.

L'ICI nel comune di Spinea per la prima casa aveva aliquota 0.5% e per le seconde case 0.7%.
Il coefficiente moltiplicatore riguardo alal tipologia della casa sono riassunti qui: dossier.net o visurnet.com.
Basta guardate il tipo di abitazione (per esempio immobile ad uso abitazione categoria A1) ed il relativo coefficiente (100 prima del 2012 e 160 dopo la variazione del governo Mondi).
Un ulteriore cofficiente è dovuto alla rivalutazione delle rendite catastali voluta dal governo Amato negli anni '90 a seguito della crisi economica: pari a 1.05.
Infine vi è l'aliquota della tassa.

Quindi se l'immobile di rendita catastale 550 fosse una prima casa:
ICI = aliquota ICI * rendita catastale * 1.05 * 100
IMU = alituota IMU * rendita catastale * 1.05 * 160

Se invece fosse stato un ufficio
ICI = aliquota ICI * rendita catastale * 1.05 * 50
IMU = alituota IMU * rendita catastale * 1.05 * 80
od un negozio:
ICI = aliquota ICI * rendita catastale * 1.05 * 34
IMU = alituota IMU * rendita catastale * 1.05 * 55




E' bene notare che le imprese di costruzioni non pagano le loro costruzioni come uffici o negozi, ma come seconde case.
Quindi in numeri secondo i valori del Comune di Spinea:
Prima casa:
ICI = ( 5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 100 = 288.75 euro (zero euro fra il 2007 ed il 2011)
IMU = ( 4.5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 = 415.8 euro
Nel caso di figlio a carico c'è una detrazione di 200 euro, con ulteriori 50 euro per ogni figlio inferiore a 26 anni fino ad un massimo di 400 euro di detrazione.
Seconda casa:
ICI = ( 7 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 100 = 404.25 euro
IMU = ( 9.5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 = 887.04 euro
Seconda casa locata:
ICI = ( 7 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 100 = 404.25 euro
IMU = ( 7.6 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 = 702.24 euro
Uffici:
ICI = ( 7 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 50 = 202.13 euro
IMU = ( 9.5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 80 = 438.9 euro
Negozi:
ICI = ( 7 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 34 = 137.45 euro
IMU = ( 9.5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 55 = 311.28 euro


311.28 euro / 12 mesi = 26 euro di tassazione al mese da compensare con altrettanti ricavi dichiarati (considerazione che potrebbe essere dibattutta con i sostenitori della teoria che ogni negozio italiano debba evadere un terzo delle vendite del mese per compensare le tasse dovute).

E' evidente come negozi ed uffici continuano a pagare la metà delle imposte delle abitazioni a parità di rendita catastale (da considerare comunque le differenti rendite catastali fra un immobile di 80 metri quadri ed un negozio di una decina di metri quadri).
L'aliquota del 9.5 per mille infatti basandosi su un coefficiente moltiplicatore di 55-80, anzichè di 160, fa si che l'importo annuale dovuto di IMU sia inferiore all'importo dovuto per una prima casa. Quindi tutte quelle voci per cui i commercianti (attività redditizia?!), vengono strangolati dalla morsa della tassa non trova ragione, in quanto coloro che vengono letteralmente tartassati sono i proprietari di seconde case (proprietà non redditizia e non attività!!!).

Cosa si dovrebbe aspettare il comune di Spinea? un forte malcontento di non residenti!
Infatti la logica del "chi più ha più paga" o "chi ha la seconda casa, sicuramente ha più denaro e può pagare più tasse a fronte della crisi generata da decenni di inciuci della politica italiana e della speculazione bancaria" è del tutto sbagliata per un caso semplicissimo.
Infatti a Spinea sono residenti vari anziani, che alla loro dipartita lasciano gli immobili prima casa di residenza ai figli.
I figli, che magari hanno speso tempo e denaro nell'acquisto di una loro casa, non necessariamente sono ricchi e non necessariamente riescono a svendere in breve tempo la loro nuova seconda casa (da non dimenticare che dietro al passaggio di proprietà per eredità gravano imposte di successione) o non riescono in breve tempo a locarla a causa della stagnazione del mercato (aumento dell'offerta con domanda inalterata).
Su questa categoria ricade quindi una batosta di tasse ingiusta ed onerosa, che spiega per quale motivo percorrendo le strade del Comune si moltiplicano i cartelli di messa in vendita di immobili applicati sui balconi.

Nota aggiuntiva: viene meno il trucco legalizzato del comodato d'uso al figlio per non pagare le tasse su una seconda abitazione, considerata come prima casa.
In caso di comodato d'uso gratuito le tasse dovute sono, secondo le quote del comodato, pari all'aliquota della prima casa per il figlio e pari all'aliquota di una seconda casa per il padre.
Ciò spiega per quale motivo molti si siano già premuniti facendo una donazione di immobili da padri a figli, pagando le relative tasse di successione, in una logica economica di lungo periodo più redditizia con tale sistema dell'IMU.

Cosa cambia se si considera anche l'IRPEF?
L'IRPEF per immobili sfitti viene calcolata con la rendita catastale moltiplicata per dei coefficienti:
1) rivalutazione di 1/ 3 del valore della rendita catastale (quindi 1 + 1 / 3 = 4 / 3)
2) coefficiente di rivalutazione del 5 per cento (legge Amato anni '90)
3) aliquota IRPEF della persona: commercialistatelematico.com
E' evidente che aver accorpato l'IRPEF nell'IMU favorisce gli alti redditi (aliquota 0.43 per redditi sopra 75000 euro) e fa pagare di più i meno abbienti o gli evasori (aliquote inferiori).
Quindi all'atto pratico non vi è riscontro nella morale del "chi più ha più paga"....

Le aliquote erano:
aliquota 23% reddito inferiore a 15000 euro
aliquota 27% reddito compreso fra 15000 euro e 28000 euro
aliquota 38% reddito compreso fra 28000 euro e 55000 euro
aliquota 41% reddito compreso fra 55000 euro e 75000 euro
aliquota 43% reddito superiore a 75000 euro

All'esempio precedente, considereremo tre casi: aliquota minima (non abbiente od evasore), aliquota media (semplice borghese appena sopra la soglia di povertà con uno stipendio decente), aliquota massima.
In numeri secondo i valori del Comune di Spinea:
Prima casa:
IRPEF = non dovuta per prime case (segnata nella dichiarazione dei redditi e detratta)
ICI = ( 5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 100 = 288.75 euro (zero euro fra il 2007 ed il 2011)
IMU = ( 4.5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 = 415.8 euro

Si ha quindi un raddoppio di imposte per il proprietario di prima casa, rispetto agli anni precedenti al 2007.


Seconda casa:
IRPEF1 = (23 / 100) * (4 / 3) * 550 * (1 + 5 / 100) = 177.1 euro
IRPEF2 = (38 / 100) * (4 / 3) * 550 * (1 + 5 / 100) = 292.6 euro
IRPEF3 = (43 / 100) * (4 / 3) * 550 * (1 + 5 / 100) = 331.1 euro

ICI = ( 7 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 100 = 404.25 euro

ICI+IRPEF1 = 581.35 euro - (l'imu è 1.53 volte il valore di tasse prima versato)
ICI+IRPEF2 = 696.85 euro - (l'imu è 1.27 volte il valore di tasse prima versato)
ICI+IRPEF3 = 735.35 euro - (l'imu è 1.21 volte il valore di tasse prima versato)

IMU = ( 9.5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 = 887.04 euro

L'IMU dovuta è una tassa maggiore per persone meno abbienti o evasori fiscali (aliquota 15%) piuttosto che per ricchi (redditi maggiori di 75 mila euro), per i quali aumenta di soli 150 euro su 735 che già erano dovuti.

Seconda casa locata:
Nel caso di locazione, l'IRPEF per immobile sfitto non è dovuta.
Si paga l'IRPEF per reddito di locazione che varia in funzione del canone mensile/annuo.
Un regime di tassazione alternativo che anticipa l'IRPEF di 1 anno (come l'IMU), dietro una considerevole diminuzione di denaro dovuto è attuabile con la cosiddetta Cedolare Secca.
Il calcolo della cedolare secca è semplice:
soldi dovuti con contratto libero = 0.21 * canone mensile * 12 mesi
soldi dovuti con contratto concordato = 0.19 * canone concordato * 12 mesi
Anche in questo caso la tassazione premia maggiormente i redditi più alti (l'irpef sul 75% del reddito da locazione può avere le aliquote prima viste dal 23% al 43%).

Vi è una grande convenienza fiscale nel mettere le seconde case in affitto.
Tuttavia per un aumento dell'offerta non si attesta oggi un aumento della domanda di inquilini in cerca di locazioni.
E' bene notare che per il 2012, il primo anno di entrata in vigore dell'IMU proprio le abitazioni locate sono le maggiormente colpite da una tripla tassazione.
Infatti nel 2012 i proprietari di abitazioni dovranno pagare:
1) nel modello 730 od unico i proventi IRPEF relativi al 2011 (se l'appartamento era sfitto l'IRPEF di appartamento sfitto del 2011, dal 2012 compensata nell'IMU, se l'appartamento era fitto, l'IRPEF della rendita).
2) nel 2012 relativamente al 2012 l'IMU, imposta unica municipale, tassa che compensa l'ICI e l'IRPEF per abitazione sfitta, relativamente a tutti i 12 mesi, indipendentemente che l'appartamento sia fitto o sfitto.
3) nel 2012 la cedolare secca (a sostituzione dell'IRPEF dovuta per la rendita fondiaria) con un anticipo del 95% oppure nel 2013 l'IRPEF dovuta per la rendita fondiara se non si adotta il regime sostitutivo (cedolare secca). C'è da notare che il contratto di locazione (4+4 anni o 3+2 anni) e la relativa scelta per il regime della cedolare secca possono derivare dagli anni precedenti al 2012.
E' quindi evidente che nel 2012 per le seconde abitazioni, dovendo versare IMU e IRPEF del 2011, è come si dovesse versare un'ICI (quella relativa al 2012) e due IRPEF (quella relativa al 2011 e quella relativa al 2012 anticipatamente e non nel 2013 come vecchio modelllo di tassazione).
Mentre per le seconde case poste in locazione le tasse dovute possono essere:
a) nel 2012 l'IRPEF sfitta (o di locazione) relativa al 2011, l'IMU (ICI + IRPEF sfitta conteggiata su 12 mesi!!!) relativa al 2012 e nel 2013 l'IRPEF per rendita di locazione relativa al 2012. E' evidente quindi come si paghino nel 2012 due IRPEF (2011 e 2012) e si conteggino tasse per 2 IRPEF relativamente al 2012 (IRPEF sfitta per 12 mesi relativamente al 2012 e IRPEF da rendita di locazione per 12 mesi relativamente al 2012).
b) nel 2012 l'IRPEF sfitta relativa al 2011, l'IMU (ICI + IRPEF sfitta conteggiata su 12 mesi!!!) relativa al 2012 e il 95% dell'importo della cedolare secca, imposta sostitutiva dell'IRPEF per rendita di locazione che dovrebbe essere dovuta nel 2013. In questo caso nel 2012 il contribuente (magari operaio o neolaureato a 8000 euro al mese che ha soltanto avuto la sfortuna di ereditare (con le tasse di successione) l'abitazione dei suoi genitori e non è riuscito a venderla) dovrà versare l'ICI relativa al 2012 (inglobata nell'IMU) e ben tre importi IRPEF (IRPEF relativa al 2011, IRPEF di abitazione sfitta inglobata nell'IMU e cedolare secca, imposta sostitutiva dell'IRPEF per rendita fondiaria).
Quindi non è strano notare come il canone di affitto degli appartamenti abbia subito in pochi mesi un balzo da 500 euro in media a punte di 600-700 euro al mese.
Tali tasse non sono dovute da chi assume una locazione.

Ciò potrebbe ridurre i costi dei canoni di affitto pur di usufruire di un reddito non tassato e di sconti di imposta, rendendo così sempre meno conveniente l'investmento di denaro per metterle in locazione (attualmente ) a fronte di forme alternative di investimento (generalmente coincidenti con le stesse forme di investimento che hanno provocato la bolla speculativa finanziaria pari a tre volte il prodotto interno lordo mondiale che ha generato la crisi economica che dal 2008 imperversa in tutto il mondo - fonte documentario "Inside Jobs" del 2010).

Per un contratto libero con canone di 500 euro mensili:
IRPEF1 = 0.23 * 0.75 * 12 * 500 = 1035 euro
IRPEF2 = 0.38 * 0.75 * 12 * 500 = 1710 euro
IRPEF3 = 0.43 * 0.75 * 12 * 500 = 1935 euro
Canone annuale percepito = 6000 euro
Cedolare secca = 12*500 * 21 / 100 = 1260 euro

ICI = ( 7 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 100 = 404.25 euro

IMU = ( 7.6 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 = 702.24 euro

In caso di mancata locazione l'imposta dovuta è l'IMU per seconda casa (887 euro circa).
In caso di locazione l'imposta dovuta è l'IMU ridotta (702 euro circa) + IRPEF sulla rendita oppure IMU ridotta (702 euro circa) + Cedolare Secca.
Nel caso di alcuni mesi sfitto ed alcuni locati, il calcolo complessivo viene fatto con i valori di tasse relativi ai mesi di riferimento.
Per esempio 4 mesi sfitto e 8 mesi locato con cedolare secca: IMU con aliquota 9.5 per mille * 4 mesi su 12 + IMU con aliquota 7.6 per mille * 8 mesi su 12 + cedolare secca * 8 mesi su 12



Uffici e negozi:
Analogamente, gli uffici ed i negozi non pagavano l'IRPEF per immobili sfitti, bensì l'IRPEF sulla rendita dell'attività, non compresa nell'IMU ed a tutt'oggi dovuta.
Tuttavia permane il fatto che tali categorie, produttrici di reddito diversamente da prime e seconde case, magari ereditate, pur pagando più degli anni precedenti, pagano complessivamente meno di altre categorie.
Aumenti esorbitanti del costo dei prodotti venduti/prestazioni offerte con conseguente inflazione potrebbero essere non giustificati, benchè fortemente paventati.


E bene notare inoltre che il reddito della persona fisica con il sistema della cedolare secca e quello dell'IMU viene sgravato dei ricavi dovuti all'IRPEF per la locazione di un immobile o l'IRPEF per un immobile sfitto.
Quindi detrazioni prolungate su 10 anni, per esempio le detrazioni per lavori edili inventivate al 36% o per risparmio energetico al 55%, dovrebbero essere valutate da caso a caso.


Il bilancio del Comune di Spinea, come da presentazione in sala consigliare, si attesta intorno ai 13 milioni di euro.
Di questi, un 20% è dovuto agli stipendi ed ai costi di personale (110 dipendenti), ed un 33% è dovuto alle entrate che lo Stato garantisce al Comune.
La maggior parte dei soldi raccolti dal territorio dal Comune è pari al 40% del bilancio comunale e con l'IMU questa si prevede che salga al 47% del valore del bilancio.

Nota: Sul sito del Comune vengono indicate le quote di imposta al variare della rendita catastale. Vale la pena notare che per le seconde case viene indicato nel grafico non la quantità delle imposte dovute, bensì la quota comunale, al netto del 3.8 per mille trasferito allo Stato.
Ciò permette di far sembrare l'IMU di poco superiore all'ICI (precedentemente incamerata tutta dallo Stato)
Quindi l'imposta dovuta al 9.5 per mille rimane il valore calcolato e di questo un 9.5 - 3.8 per mille, ovvero il 5.7 per mille rimane al comune.
Con una rendita catastale di 550, l'importo è pari a circa 525 euro, così come indicato dal grafico, mentre l'importo totale che il proprietario dovrà pagare è di 887 euro circa, come sopra scritto.

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013