Le casette dell'acqua sono la versione moderna delle fontane pubbliche chiuse nell'ultimo decennio, con alcune piccole differenze:
1) l'acqua si paga, diversamente dalle fontane pubbliche
2) l'acqua proviene dalla rete acquedotto e non dalla falda, l'unica differenza con l'acqua di casa è il diverso filtro che ogni privato installa per ripulire acqua che contiene già meno elementi disciolti dell'acqua minerale
3) il denaro raccolto dalla distribuzione dell'acqua finisce alla compagnia gestore dei distributori, assimilati con "distribuzione di bevande e bar", secondo l'idea che si debba risarcire l'azienda dei costi per il sistema di filtraggio dell'acqua potabile e per il meccanismo che aggiunge l'anidride carbonica all'acqua gasata, creata sempre con l'acqua potabile dell'acquedotto.
Non è chiaro se per installare questi distributori il Comune abbia pagato con soldi pubblici od abbia ricevuto commissioni per occupazione di suolo pubblico, esattamente come avviene per le bancarelle dei negozi o del mercato.
Esattamente come per le fontane, il distributore è esposto giorno e notte a possibili adulterazioni del beccuccio di distribuzione (insomma, chiunque può sporcarlo), diversamente dal rubinetto di casa propria, che distribuisce esattamente la stessa acqua.
Come già considerato in passato, non si assiste alla ressa di persone che escono con bottiglie in mano da case riformite di acqua potabile per andarsi a servire del distributore automatico di acqua potabile installato su luogo pubblico.
Analogamente non sembra che la distribuzione di acqua minerale dei vicini negozi o supermercati sia stata ancora minacciata dall'arrivo delle casette dell'acqua, che a tutt'oggi appaiono solitarie dove installate.
Il motivo per cui infrangere la scelta degli italiani al referendum sull'acqua è quella di ridurre la produzione di plastica, comunque già oggi raccolta e riciclata, favorendo l'acquisto di acqua potabile dalla rete acquedotto piuttosto che di acqua minerale dai supermercati e negozi:
«Per questa iniziativa è necessario trovare adeguate localizzazioni che permettano ai cittadini di raggiungere agevolmente gli erogatori lungo la viabilità principale e nelle zone a maggior densità abitativa», spiega l’assessore all’Ambiente Stefania Busatta, «si tratta di un passo molto importante per ridurre la produzione di rifiuti di plastica nella nostra città»
Come già ricordato per non infrangere i referendum sostenuti anche dal PD, i costi dell'acqua, specie quella naturale, non dovrebbero differenziarsi dai costi della rete di distribuzione, ed essere pari a 1 euro al metro cubo (1000 litri), ovvero 0.001 euro al litro (1 centesimo ogni 10 litri comprati).
Invece nel Comune di Spinea, ora retto da una maggioranza PD, la casetta dell'acqua distribuisce 1 litro d'acqua naturale al costo di 0.025 euro (2,5 centesimi al litro, 25 centesimi ogni 10 litri), ovvero 25 volte più del costo dell'acqua potabile dell'acquedotto.
L'acqua minerale ha un costo di 200 volte superiore rispetto al costo dell'acqua potabile, ma paga apposite tasse di concessione, su cui Rerport fece anni fa una triste puntata.
Altro dubbio riguarda la scelta dei costi fra acqua naturale e gasata, ovvero costi al litro identici benchè la prima sia semplicemente acqua potabile emunta dalla rete acquedotto e l'altra abbia un processo costoso di aggiunta di anidride carbonica per renderla gasata.
Per comprare da tali distributori (privati?!) voluti dall'assessore all'ambiente Busatta, serve poi una tessera ricaricabile, poichè il distributore non accetta monete, monetine.
Dove si compra la tessera? a che costi? quanto si deve attendere per avere la tessera o ricaricarla? quando verranno fatti i primi rialzi di prezzo della distribuzione d'acqua dato che tutto è assimilato a "distributore di bevande o bar"
Peccato che nel tempo necessario per comprendere questi ultimi aspetti, uno si sia già già servito della stessa acqua potabile distribuita dalla casetta dell'acqua, dal più comodo rubinetto di casa propria.
Post Scrittum:
per avere la tessera servono 3 euro di caparra, pari a 3000 litri d'acqua al costo che dovrebbe avere (1 euro al metro cubo, o 1000 litri) se fossero rispettati i 4 si dati dagli italiani ai referendum sull'acqua.
Aggiornamento 24/08/2014
Il comune ha rilasciato i primi dati sul consumo degli erogatori di acqua pubblica sotto forma di "distributori assimilati a bar".
Mesi fa sul sito del comune si prannunciava simili valori di erogazione d'acqua e risparmio di CO2:
Alle ore 11.30. La nuova fontana eroga sia acqua microfiltrata sia naturale, sia gasata, sempre gradevolmente fresca. Ogni mese, ogni ProAcqua City eroga una media di 45.000 litri d’acqua risparmiando quindi lo smaltimento di ben 30.000 bottiglie di PET (1.200 Kg di Plastica), l’immissione in atmosfera di 250 Kg di CO2 per la produzione di dette bottiglie e 1.150 Kg di CO2 per la loro movimentazione.Il consumo si è attestato invece su tali valori:
- 1178 litri per l'erogatore di via Matteotti - 58 kg di PET risparmiati - 68 kg di CO2 risparmiata;
- 4288 litri per l'erogatore di viale San Remo - 188 kg di PET risparmiati - 219 kg di CO2 risparmiata.
Si può anche notare come il PET e la CO2 risparmiati al litro erogato secondo i dati del comune risultino doppi rispetto ai valoro preannunciati (1200 Kg e 1150 Kg di CO2 su 45 mila litri), facendo apparire doppio il beneficio apportato dai distributori.
In altre parole se dovessimo tenere validi i dati inizialmente offerti dovrebbe apparire per esempio un risparmio di 31.41 Kg di PET e 30.10 Kg di CO2 per l'erogatore di via Matteotti.
Forse il valore potrebbe subire delle variazioni in funzione della quantità di PET presente/considerata su una bottiglia da mezzo litro d'acqua o su un litro.
Analogamente la stima della CO2 risparmiata è del tutto indicativa, non essendoci un oneroso studio della rete di trasporto dell'acqua: per esempio la San Benedetto a Spinea potrebbe essere considerata a Km0, dato che lo stabilmento produttivo è a Scorzè, rispetto a località più distanti.
Considerando poi l'erogazione di litri d'acqua in 30 giorni, 12 ore al giorno, risulta che ogni ora 3 - 12 persone si sono recate all'erogatore per prendere almeno un litro d'acqua.
7 commenti:
Eeehhhh ma è colpa del fatto che luglio ed agosto ha piovuto tantissimo e non ha mai fatto veramente caldo...hehehe. Ci sarà sicuramente un recupero della quantità d'acqua erogata prevista questo inverno, quando fuori farà -10°C, e l'acqua del distributore all'aperto senza un sistema di riscaldamento congelerà!
Boh forse se si mettono distribuire a 10 centesimi vino e birra fatti con le rispettive polverine miscelate all'acqua potabile (http://www.giornalettismo.com/archives/1370801/mai-piu-senza-la-birra-in-polvere/) i distributori potrebbero anche arrivare ad erogare 45 mila litri.
Poi ovviamente chiuderanno tutti i bar di Spinea.
In inverno è molto probabile ci sia un calo dei consumi, col rischio che l'acqua del distributore congeli se non adeguatamente protetta. Certo che se la scaldassero potrebbero anche distribuire il thè...
Riscaldare e raffreddare l'acqua costano energia, probabilmente elettrica. Euesto distributore diversamente da quelli posti in uffici, scuole o ospedali è all'aperto e subisce di più le intemperie (costa di più riscaldare o raffreddare l'acqua). L'energia consumata comporta maggiori emissioni di CO2, ove prodotta.
Ma se moltiplichiamo 4288 per 12 mesi vengono quasi 50 mila litri d'acqua erogata, più di 45 mila.
Vero, il problema è che considerando 45 mila litri erogati dai distributori all'anno anzichè al mese, il contributo del distributore è insignificante.
Per esempio ogni abitante dovrebbe consumare 2 litri d'acqua al giorno. Anche prendendo un litro soltanto per abitante, 28 mila persone per 365 giorni consumano 10 milioni di litri l'anno, una quantità di molto superiore a 45 mila litri/anno. Inoltre non è stato ancora dimostrato che coloro che usufruiscono dei distributori siano esattamente coloro che ieri prendevano acqua in bottiglia nei supermercati.
Quest'ultimo punto sarebbe stato più certo se il distributore fosse stato installato dentro i negozi / centri commerciali che vengono acqua in bottiglia e si fosse verificato un calo delle vendite di bottiglie d'acqua. Così invece tutto è sul vago e non conoscibile se non con stime approssimative.
Altra piccola nota: 45 mila litri al mese distribuiti dai distributori sono comunque un dato molto basso, pari a circa 1 litro al minuto.
45.000 / (30*24*60) = 1.04 litri/minuto.
Un rubinetto domestico emette anche 10-15 litri al minuto.
Quindi il dato dei 45 mila litri all'anno sarebbe pochissimo, ma anche considerati al mese sarebbe molto piccolo rispetto ad un normale rubinetto dell'acquedotto, che di certo non consuma energia elettrica come fa invece un distributore.
ma dove si compra la tessera per prendere l'acqua?
Anni fa indicavano:
"Gli esercizi commerciali del territorio che attualmente distribuiscono le tessere sono i seguenti:
Tabaccheria Prior Fabio Via Matteotti, 68
Tabaccheria Cassarà Cristina Via Buonarroti, 20"
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