Il sito rinnovabili.it presenta brevemente il progetto vincitore del concorso di riqualificazione urbana che coinvolgeva un viadotto con strada annessa in disuso.
Il viadotto e la strada verranno trasformati in un parco con giardini sopraelevati, inserito nell'ambito urbano, liberamente fruibile da chiunque.
L'11th street bridge park mostra come una strada possa regredire allo stato naturale, anche se in effetti non è del tutto naturale un giardino sopraelevato sopra un fiume.
Google image mostra una moltitudine di immagini di dettaglio dei progetti che hanno partecipato al concorso.
sabato 25 ottobre 2014
Variante del PAT
Giovedì 30 ottobre 2014 alle ore 17.30 la commissione urbanistica si riunirà per discutere una variante del PAT, piano di assetto del territorio.
Durante l'assemblea verranno illustrati i contenuti della variante proposta, verranno raccolte indicazioni / proposte / pareri in coerenza con i principi di concertazione e partecipazione della Legge Urbanistica Regionale.
Durante l'assemblea verranno illustrati i contenuti della variante proposta, verranno raccolte indicazioni / proposte / pareri in coerenza con i principi di concertazione e partecipazione della Legge Urbanistica Regionale.
Pedonalizzazioni e ZTL - il tridente di Roma
Pedonalizzazionie e ZTL non sono proprio amati nel miranese, dato che comportano difficoltà per chi viaggia in auto (per esempio chi deve fare acquisti e necessita di porta-bagagli, chi deve percorrere lunghi tragitti con varie soste e necessita di un mezzo libero come l'auto personale piuttosto che di un mezzo pubblico).
Dall'altro lato, chi già oggi si muove per pedonalizzare ed introdurre ZTL nei centri, è mosso da varie motivazioni: rilancio di taluni centri dirottando esercizi commerciali da negozi vari a negozi per l'alimentazione; necessità di ridurre le emissioni dei mezzi inquinanti in città; necessitò di introdurre un flusso di denaro derivante dalle multe e sanzioni per infrazione da ZTL (denaro che nel bilancio comunale verrà utilizzato per lavori di manutenzione e sicurezza stradale), o di variegazione della mobilità incentivando il car sharing o motorini/auto elettriche.
Come già visto, i commercianti di Mestre (e non solo), già in competizione con i grandi centri commerciali, pieni di servizi e riveriti dalla politica (versione moderna del "serviti e riveriti"), lamentano come le ZTL siano una ulteriore mazzata al commercio locale, togliendo clienti che preferiscono raggiungere aree più accessibili piuttosto che girare con 4-5 borse in mano a piedi.
Non è un caso che la maggior parte delle aree pedonalizzate vedano i negozi con attività varie chiudere / vendere o dismettere l'affitto dei locali, per un calo delle vendite.
Tali locali dismessi a lungo andare vengono sostituiti dai venditori di cibo ed alcolici (gelaterie, pizzerie, bar, yogurterie, ...), tipologia di negozi che sente per ultima la crisi (il cibo è un bene primario, come uscire il sabato sera con gli amici), rendendo improbabile il crollo dei valori immobiliari in questione.
Il rifacimento di piazze e vie di comunicazione invece tende ad aumentare il valore intrinseco dei locali od il canone d'affitto (o vista la crisi attuale si mantiene a livelli elevati non calando a favore dei palazzinari) in mano ai palazzinari, mettendo a bilancio comunale la spesa di ristrututrazione del pubblico a ridosso del privato.
Non stupisce che molti dei palazzinari interessati siano nei consigli comunali, od abbiano parenti ed amici, o compagni di partito inseriti al posto giusto al momento di approvare piani di intervento.
Quindi un intervento di rifacimento di un centro cittadino con pedonalizzazione dell'area vede un profondo mutamento dinamico della struttura socio economica della zona in questione.
Questo in generale vale per qualsiasi città italiana, per cui si può notare come anche a Roma con l'introduzione del Tridente, siano stiano verificando proprio i problemi appena descritti: Tridente, clienti dimezzati e dipendenti a rischio licenziamento.
Anche a Spinea, le associazioni dei commercianti hanno più volte espresso l'opinione che da parte loro non vi è alcun interesse a chiudere il centro cittadino e creare ZTL (si veda per esempio quando ci fu l'incontro con il sindaco per discutere dell'idea di realizzare parcheggi a pagamento in buona parrte del comune).
Dal punto di vista ambientale ZTL e zone pedonali comportano una riduzione delle auto?
Si potrebbe rispondere di si per tutti quei cittadini residenti vicino l'area chiusa con ZTL o pedonalizzata, che escono di casa e vanno in centro a piedi od in bicicletta; si risponde invece di no per tutti gli altri cittdini, che semplicemente cambiano il luogo dove andare a fare le spese o cambiano i luoghi da frequentare laddove vi siano parcheggi per sopraggiungere alla manifestazione.
Se l'area pedonalizzata o chiusa nella ZTL è costituita dai soli parcheggi disponibili in città, è evidente che qualcosa non quadra.
Quindi dato che le emissioni vengono valutate in media sul territorio, poichè non sono limitate ad ambiti prettamente locali come una strada od un quartiere, le ZTL o le pedonalizzazioni sono inefficaci o dannose (quando i km percorsi da migliaia di auto sono maggiori rispetto al percorso iniziale chiuso) se non riducono il flusso di traffico, bensì semplicemente lo spostano di qualche chilometro.
Il car sharing semplicemente sostituisce auto con auto, aumentando le percorrenze per ridistribuire i veicoli fra le aree di servizio, quindi non può essere considerato come soluzione valevole per le aree pedonalizzate o le ZTL.
Rimangono quindi motorini ed auto elettriche, i primi con ampi risparmi di costo a chilometro (forte riduzione del peso morto trasportato per far circolare una persona), emissioni, lavoro per industrie locali come Aprilia, ma sprovviste di bagagliaio, e le seconde provviste di bagagliaio, ma onerose ed attualmente inquinanti per lo smaltimento di pacchi batterie eccessivi (tra l'altro essendo costituiti oggi da ioni litio, sono basate su una terra rara o risorsa in via di esaurimento).
Dall'altro lato, chi già oggi si muove per pedonalizzare ed introdurre ZTL nei centri, è mosso da varie motivazioni: rilancio di taluni centri dirottando esercizi commerciali da negozi vari a negozi per l'alimentazione; necessità di ridurre le emissioni dei mezzi inquinanti in città; necessitò di introdurre un flusso di denaro derivante dalle multe e sanzioni per infrazione da ZTL (denaro che nel bilancio comunale verrà utilizzato per lavori di manutenzione e sicurezza stradale), o di variegazione della mobilità incentivando il car sharing o motorini/auto elettriche.
Come già visto, i commercianti di Mestre (e non solo), già in competizione con i grandi centri commerciali, pieni di servizi e riveriti dalla politica (versione moderna del "serviti e riveriti"), lamentano come le ZTL siano una ulteriore mazzata al commercio locale, togliendo clienti che preferiscono raggiungere aree più accessibili piuttosto che girare con 4-5 borse in mano a piedi.
Non è un caso che la maggior parte delle aree pedonalizzate vedano i negozi con attività varie chiudere / vendere o dismettere l'affitto dei locali, per un calo delle vendite.
Tali locali dismessi a lungo andare vengono sostituiti dai venditori di cibo ed alcolici (gelaterie, pizzerie, bar, yogurterie, ...), tipologia di negozi che sente per ultima la crisi (il cibo è un bene primario, come uscire il sabato sera con gli amici), rendendo improbabile il crollo dei valori immobiliari in questione.
Il rifacimento di piazze e vie di comunicazione invece tende ad aumentare il valore intrinseco dei locali od il canone d'affitto (o vista la crisi attuale si mantiene a livelli elevati non calando a favore dei palazzinari) in mano ai palazzinari, mettendo a bilancio comunale la spesa di ristrututrazione del pubblico a ridosso del privato.
Non stupisce che molti dei palazzinari interessati siano nei consigli comunali, od abbiano parenti ed amici, o compagni di partito inseriti al posto giusto al momento di approvare piani di intervento.
Quindi un intervento di rifacimento di un centro cittadino con pedonalizzazione dell'area vede un profondo mutamento dinamico della struttura socio economica della zona in questione.
Questo in generale vale per qualsiasi città italiana, per cui si può notare come anche a Roma con l'introduzione del Tridente, siano stiano verificando proprio i problemi appena descritti: Tridente, clienti dimezzati e dipendenti a rischio licenziamento.
Anche a Spinea, le associazioni dei commercianti hanno più volte espresso l'opinione che da parte loro non vi è alcun interesse a chiudere il centro cittadino e creare ZTL (si veda per esempio quando ci fu l'incontro con il sindaco per discutere dell'idea di realizzare parcheggi a pagamento in buona parrte del comune).
Dal punto di vista ambientale ZTL e zone pedonali comportano una riduzione delle auto?
Si potrebbe rispondere di si per tutti quei cittadini residenti vicino l'area chiusa con ZTL o pedonalizzata, che escono di casa e vanno in centro a piedi od in bicicletta; si risponde invece di no per tutti gli altri cittdini, che semplicemente cambiano il luogo dove andare a fare le spese o cambiano i luoghi da frequentare laddove vi siano parcheggi per sopraggiungere alla manifestazione.
Se l'area pedonalizzata o chiusa nella ZTL è costituita dai soli parcheggi disponibili in città, è evidente che qualcosa non quadra.
Quindi dato che le emissioni vengono valutate in media sul territorio, poichè non sono limitate ad ambiti prettamente locali come una strada od un quartiere, le ZTL o le pedonalizzazioni sono inefficaci o dannose (quando i km percorsi da migliaia di auto sono maggiori rispetto al percorso iniziale chiuso) se non riducono il flusso di traffico, bensì semplicemente lo spostano di qualche chilometro.
Il car sharing semplicemente sostituisce auto con auto, aumentando le percorrenze per ridistribuire i veicoli fra le aree di servizio, quindi non può essere considerato come soluzione valevole per le aree pedonalizzate o le ZTL.
Rimangono quindi motorini ed auto elettriche, i primi con ampi risparmi di costo a chilometro (forte riduzione del peso morto trasportato per far circolare una persona), emissioni, lavoro per industrie locali come Aprilia, ma sprovviste di bagagliaio, e le seconde provviste di bagagliaio, ma onerose ed attualmente inquinanti per lo smaltimento di pacchi batterie eccessivi (tra l'altro essendo costituiti oggi da ioni litio, sono basate su una terra rara o risorsa in via di esaurimento).
lunedì 13 ottobre 2014
Elezioni enti di secondo livello
Si sono svolte nei giorni scorsi le elezioni provinciali, che a seguito dell'abolizione delle province, individuano i politici eletti da un gruppo ristretto di politici che costituiranno l'ente di secondo livello con le funzioni delle province abolite. La ripetizione dei termini è un obbligo burocratico: in altre parole è stato abolito il nome province, sostituito con il termine "ente di secondo livello" e sono state spostate le funzioni delle province da politici eletti dai cittadini a politici eletti da politici eletti da cittadini.
Unico disguido a Belluno, dove alle ore 10 un cittadino italiano credendo che valessero ancora principi democratici, si è recato alle urne, ostinandosi nell'intento di voler votare.
Il cittadino allontanato e minacciato di denuncia in violazione dell'articolo 48 comma 1 della Costituzione, si è ripresentato con due Carabinieri al seguito ed ha minacciato di denuncia quel seggio/votazione per chiara violazione della Costituzione Italiana.
Tuttavia l'elezione oligarchica sembra aver funzionato bene ottenendo ben l'84% di presenze di politici ai seggi per votare i politici che assumeranno le funzioni provinciali negli enti di secondo livello.
Ogni politico elettore esprime un voto con un peso commisurato al numero di cittadini distribuiti nel territorio di appartenenza, benchè nessun politico si sia premurato di avvertire i suoi elettori cittadini delle sue scelte/motivazioni nell'elezione dell'ente di secondo livello.
Non è chiaro perchè il 16% dei politici aventi diritto non si sia recato alle urne: protesta?! vacanza il fine settimana?! non avvertiti?! contrari alla lista unica, ammessa nell'ordinamento degli enti di secondo livello?!
Le votazioni si sono svolte per cinque provin... emm enti di secondo livello su sette: esclusi Venezia che è città metropolitana e pure commissariata per lo scandalo corruzione del Mose ed a Treviso, dove il presidente rimarrà in carica fino al 2016.
Nei prossimi giorni verranno dati i risultati... sperando che non sia il Re d'Italia a darne notizia durante la cerimonia di investitura.
Unico disguido a Belluno, dove alle ore 10 un cittadino italiano credendo che valessero ancora principi democratici, si è recato alle urne, ostinandosi nell'intento di voler votare.
Il cittadino allontanato e minacciato di denuncia in violazione dell'articolo 48 comma 1 della Costituzione, si è ripresentato con due Carabinieri al seguito ed ha minacciato di denuncia quel seggio/votazione per chiara violazione della Costituzione Italiana.
Tuttavia l'elezione oligarchica sembra aver funzionato bene ottenendo ben l'84% di presenze di politici ai seggi per votare i politici che assumeranno le funzioni provinciali negli enti di secondo livello.
Ogni politico elettore esprime un voto con un peso commisurato al numero di cittadini distribuiti nel territorio di appartenenza, benchè nessun politico si sia premurato di avvertire i suoi elettori cittadini delle sue scelte/motivazioni nell'elezione dell'ente di secondo livello.
Non è chiaro perchè il 16% dei politici aventi diritto non si sia recato alle urne: protesta?! vacanza il fine settimana?! non avvertiti?! contrari alla lista unica, ammessa nell'ordinamento degli enti di secondo livello?!
Le votazioni si sono svolte per cinque provin... emm enti di secondo livello su sette: esclusi Venezia che è città metropolitana e pure commissariata per lo scandalo corruzione del Mose ed a Treviso, dove il presidente rimarrà in carica fino al 2016.
Nei prossimi giorni verranno dati i risultati... sperando che non sia il Re d'Italia a darne notizia durante la cerimonia di investitura.
domenica 5 ottobre 2014
Via Roma chiusa, anche i pendolari hanno dubbi sui piani del Comune di Spinea
Sempre più cittadini, specie dei comuni limitrofi iniziano a rendersi conto del piano del comune di Spinea di chiudere via Roma / Miranese, l'importante via di accesso verso Mestre centro, o viceversa di fuga per gli abitanti delle aree della municipalità di Chirignago, sotto Venezia.
Il piano non piace ai residenti dei quartieri coinvolti con le modifiche del traffico d'auto, sia per il flusso d'auto locale cittadino in moto fra i vari quartieri, sia per il flusso di pendolari che ogni giorno per andare a lavorare devono seguire una strada che li riporti a Chirignago, e non piace nemmeno ai commercianti, che dentro ZTL (zone a traffico limitato difficilmente accessibili) sono in competizione con centri commerciali con parcheggi liberi e facilmente accessibili, la crisi e l'aumento degli affitti dei locali a causa dell'aumento delle tasse sugli immobili/attività commerciali (IMU, TASI, TARI).
Il piano di chiusura di via Roma / Miranese per realizzare una piazza non piace nemmeno agli autisti pendolari che ogni giorno per sfamare la loro famiglia non possono tardare dal recarsi a lavoro, percorrendo via Roma / Miranese.
Il tratto alternativo previsto dal comune che dovrebbe farsi carico delle auto è la tangenziale nord + via 11 settembre (o la tangenziale sud), arteria che tuttavia capta il traffico molto distante dalle rotatorie della Fossa, oggi utilizzate per accedere a via Miranese.
Già in passato si era visto che nella redazione del PAES si era cercato di nascondere questo aspetto tanto era palese il piano di dirottamento del traffico intercomunale a nord di Spinea (a sud è estremamente dannoso perchè si costringe un traffico costituito da decine di migliaia di automobili a percorrere quartieri residenziali come via Martiri, via Capitanio, via Alfieri od in generale il quartiere Dante).
Nel PAES i calcoli di risparmio di CO2 emessa erano stati fatti considerando autoveicoli provenienti da Maerne-Martellago diretti a Mestre, e non dalla Fossa a Mestre e viceversa.
In questo modo si riusciva a dimostrare la bontà delle dichiarazioni politiche sui benefici della tangenziale nord... affermazioni che tuttavia dichiaravano di portar fuori da via Roma tutto il traffico intercomunale, ivi compreso quello in arrivo dalla Fossa.
In effetti la travisazione del comportamento del traffico appare palese, poichè si confonde il traffico che già oggi percorre via Rossignago (quella via con marciapiedi isolati, aiole, dossi, tre autovelox-velo-ok) e via Oriago, con il traffico della Fossa che percorre via Roma.
Per eseguire la deviazione verso la tangenziale nord, anzichè percorrere i consueti 3,2 km di via Roma si è costretti a percorrere almeno 2 km verso Maerne-Martellago fino alla nuova rotatoria e 3,5 km per la tangenziale nord (stima dello IUAV, secondo me in parte ridotta rispetto la reale lunghezza di percorrenza, sempre a causa della confusione esistente fra riferimento alla tangenziale nord ed a via 11 settembre). Per ora, senza poter misurare l'opera non ancora aperta alle auto si può considerare un aggravio giornaliero di 2,3 km per ogni percorrenza.
Lavorando 24 giorni al mese per 12 mesi, per due viaggi al giorno ciò comporta almeno 1324 km in più per ogni veicolo.
I veicoli di pendolari dei comuni limitrofi transitanti sono in genere stimati in 15 mila veicoli ed assumendo come emissioni:
Nel caso si volesse assumere senza indagini che delle 15 mila auto transitanti per Spinea dai comuni limitrofi, solo la metà provengano dalla Fossa e metà provengano da Maerne-Martellago, si avrebbero 1490 tonnellate di anidride carbonica all'anno emesse in più rispetto ad oggi.
I pendolari non hanno di certo tali preoccupazioni che invece dovrebbero far sobbalzare sulla sedia qualsiasi assessore all'ambiente del comune di Spinea, nel loro piccolo stimano che la deviazione consta di 2700 chilometri in più a testa, traducibili in un onere aggiuntivo di benzina, che ha un costo.
Se per esempio si assumesse che un'auto compie 15 chilometri con un litro di benzina, dal costo di 1,7 euro al litro, 2700 chilometri si tramuterebbero in un aggravio di spesa annua di 306 euro, cifra non propriamente trascurabile in periodo di crisi economica.
Quindi, anche se oramai sembra palese che la tangenziale nord incanalerà il traffico proveniente da Maerne-Martellago, sgravando così la sicura via Rossignago e rendendo inutili le spese per tutti i dossi e gli autovelox piazzati in loco in questi anni, rimane l'incognita della tangenziale sud (o strada folle) capace di captare il traffico vicino alle rotatorie della Fossa-Crea ed incanalarlo verso il ramo monco della Miranese, chiuso a ridosso del quartiere Dante - chiesa San Vito e Modesto, ove secondo i piani progettuali dovrebbe finire la piazza Lunga un Chilometro (pedonalizzazione di via Roma / Miranese).
Segnalo anche questo vecchio articolo di giornale relativo alla prosecuzione della "tagenziale nord", sul territorio di Mirano.
Il piano non piace ai residenti dei quartieri coinvolti con le modifiche del traffico d'auto, sia per il flusso d'auto locale cittadino in moto fra i vari quartieri, sia per il flusso di pendolari che ogni giorno per andare a lavorare devono seguire una strada che li riporti a Chirignago, e non piace nemmeno ai commercianti, che dentro ZTL (zone a traffico limitato difficilmente accessibili) sono in competizione con centri commerciali con parcheggi liberi e facilmente accessibili, la crisi e l'aumento degli affitti dei locali a causa dell'aumento delle tasse sugli immobili/attività commerciali (IMU, TASI, TARI).
Il piano di chiusura di via Roma / Miranese per realizzare una piazza non piace nemmeno agli autisti pendolari che ogni giorno per sfamare la loro famiglia non possono tardare dal recarsi a lavoro, percorrendo via Roma / Miranese.
Il tratto alternativo previsto dal comune che dovrebbe farsi carico delle auto è la tangenziale nord + via 11 settembre (o la tangenziale sud), arteria che tuttavia capta il traffico molto distante dalle rotatorie della Fossa, oggi utilizzate per accedere a via Miranese.
Già in passato si era visto che nella redazione del PAES si era cercato di nascondere questo aspetto tanto era palese il piano di dirottamento del traffico intercomunale a nord di Spinea (a sud è estremamente dannoso perchè si costringe un traffico costituito da decine di migliaia di automobili a percorrere quartieri residenziali come via Martiri, via Capitanio, via Alfieri od in generale il quartiere Dante).
Nel PAES i calcoli di risparmio di CO2 emessa erano stati fatti considerando autoveicoli provenienti da Maerne-Martellago diretti a Mestre, e non dalla Fossa a Mestre e viceversa.
In questo modo si riusciva a dimostrare la bontà delle dichiarazioni politiche sui benefici della tangenziale nord... affermazioni che tuttavia dichiaravano di portar fuori da via Roma tutto il traffico intercomunale, ivi compreso quello in arrivo dalla Fossa.
In effetti la travisazione del comportamento del traffico appare palese, poichè si confonde il traffico che già oggi percorre via Rossignago (quella via con marciapiedi isolati, aiole, dossi, tre autovelox-velo-ok) e via Oriago, con il traffico della Fossa che percorre via Roma.
Per eseguire la deviazione verso la tangenziale nord, anzichè percorrere i consueti 3,2 km di via Roma si è costretti a percorrere almeno 2 km verso Maerne-Martellago fino alla nuova rotatoria e 3,5 km per la tangenziale nord (stima dello IUAV, secondo me in parte ridotta rispetto la reale lunghezza di percorrenza, sempre a causa della confusione esistente fra riferimento alla tangenziale nord ed a via 11 settembre). Per ora, senza poter misurare l'opera non ancora aperta alle auto si può considerare un aggravio giornaliero di 2,3 km per ogni percorrenza.
Lavorando 24 giorni al mese per 12 mesi, per due viaggi al giorno ciò comporta almeno 1324 km in più per ogni veicolo.
I veicoli di pendolari dei comuni limitrofi transitanti sono in genere stimati in 15 mila veicoli ed assumendo come emissioni:
- da 205 a 200 g/km per vetture a benzina;si ha almeno un aggravio di 2980 tonnellate di CO2 annui prodotta in più rispetto ad oggi.
- da 167 a 165 g/km per quelle a gasolio
- da 154 a 152 g/km per quelle a Gpl.
Nel caso si volesse assumere senza indagini che delle 15 mila auto transitanti per Spinea dai comuni limitrofi, solo la metà provengano dalla Fossa e metà provengano da Maerne-Martellago, si avrebbero 1490 tonnellate di anidride carbonica all'anno emesse in più rispetto ad oggi.
I pendolari non hanno di certo tali preoccupazioni che invece dovrebbero far sobbalzare sulla sedia qualsiasi assessore all'ambiente del comune di Spinea, nel loro piccolo stimano che la deviazione consta di 2700 chilometri in più a testa, traducibili in un onere aggiuntivo di benzina, che ha un costo.
Se per esempio si assumesse che un'auto compie 15 chilometri con un litro di benzina, dal costo di 1,7 euro al litro, 2700 chilometri si tramuterebbero in un aggravio di spesa annua di 306 euro, cifra non propriamente trascurabile in periodo di crisi economica.
Quindi, anche se oramai sembra palese che la tangenziale nord incanalerà il traffico proveniente da Maerne-Martellago, sgravando così la sicura via Rossignago e rendendo inutili le spese per tutti i dossi e gli autovelox piazzati in loco in questi anni, rimane l'incognita della tangenziale sud (o strada folle) capace di captare il traffico vicino alle rotatorie della Fossa-Crea ed incanalarlo verso il ramo monco della Miranese, chiuso a ridosso del quartiere Dante - chiesa San Vito e Modesto, ove secondo i piani progettuali dovrebbe finire la piazza Lunga un Chilometro (pedonalizzazione di via Roma / Miranese).
Segnalo anche questo vecchio articolo di giornale relativo alla prosecuzione della "tagenziale nord", sul territorio di Mirano.
sabato 4 ottobre 2014
Pini marittimi di Piazza Marconi e piazza lunga un chilometro
Passate le elezioni, la nuova vecchia giunta Checchin in continuità con la giunta Tessari si occupa del piano di ristrutturazione del centro di Spinea... il cui fine palesato è sempre quello di chiudere via Roma/Miranese (progetto Masterplan prima, e Piazza Lunga un Chilometro oggi).
Per ora il comune ha approvato e deciso di attuare una ristrutturazione della piazza Marconi, per farla diventare centro di attività culturali da svolgere sopra quello che oggi risulta essere uno dei parcheggi liberi più capienti della città, utilissimo per il vicino mercato di piazza Fermi (quando piazza Fermi viene utilizzata come parcheggio, le auto di centinaia di clienti usufruiscono di piazza Marconi per accedervi) e per le funzioni della vicina chiesa di San Vito e Modesto.
I progetti di chiusura di via Roma, Masterplan prima e Piazza Lunga un Chilometro prevedono un vasto aumento della cubatura (realizzazione di edifici alti anche fino a 30 metri) sull'area di piazza Marconi, costruzioni che andrebbero a ripagare il rifacimento della piazza Fermi intorno alla villa del Majno di proprietà di privati e le opere complementari utili per chiudere la viabilità di via Roma, dai Bersaglieri fino alla chiesa San Vito e Modesto o da villa del Majno fino alla chiesa.
In entrambi i casi si parla di progetti per il valore di decine di milioni di euro che tuttavia stravolgerebbero non solo la distribuzione del traffico locale e intercomunale spostandolo verso quartieri periferici (quartiere Dante, via Alfieri, via Capitanio, via Buonarroti), ma anche l'economia locale passando da un'area liberamente accessibile a chiunque ad un'area pedonalizzata (esempi di tali interventi sono visibili a Mestre, Noale, Mirano, ...).
Questi lavori non coinvolgono i lotti residenziali disabitati a fianco di piazza Marconi e via Matteotti a cui invece giova una ristrutturazione della piazza.
Come già visto con le foto storiche, piazza Marconi che un tempo ospitava la vecchia scuola abbattuta decenni fa, dove oggi c'è il prato ed i pini marittimi, è passata negli anni da un luogo di formazione ad una distesa piatta di cemento con funzione di parcheggio, con il campanile invaso da un'immensa pianta di edera, ed in seguito su progetto di un geometra di Spinea ad un luogo più vario che poneva l'attenzione sul vicino edificio storico dell'asilo, inserendo del verde nel centro di Spinea.
L'evoluzione della piazza fino al progetto con i pini marittimi, costato pochi milioni di lire (qualche migliaio di euro) dell'epoca, ricorda molto l'evoluzione avvenuta per un'altra piazza, quella di Santa Bertilla, che recentemente ha visto l'abbattimento della scuola Pascoli, ormai in disuso e la rimozione di un'ampia area verde, sostituita con una nuova viabilità ed una nuova piazza in stile moderno.
Ora, il nuovo progetto della giunta Checchin non sembra essere così noto e compartecipato dai cittadini come spesso si palesa nei discorsi politici.
Non è chiaro se il lavoro che si intende attuare su piazza Marconi sia un progetto temporaneo, definitivo, in preparazione al piano di aumento della cubatura previsto dai progetti della Piazza Lunga un Chilometro o del Masterplan, oppure una semplice ristrutturazione di piazza Marconi mantenendone funzioni ed aspetto.
L'idea di edificare un polo culturale e per incontri su piazza Marconi non è nuova, dato che già quarant'anni fa partiti politici intendevano procedere su questa strada piuttosto che mantenere le funzioni di piazza e parcheggio dell'area.
Tuttavia il piano venne bocciato e per decenni l'area rimase invariata, con funzioni prima di mercato del pesce e parcheggio e negli ultimi 10 anni di stazione delle corriere e parcheggio, evitando così opere più complesse, ma anche economicamente più costose se per esempio si considera il buco di risorse creato dal teatro di Mirano, che ha drenato soldi al bilancio del vicino comune.
Attualmente il progetto di rifacimento della piazza dovrebbe comportare lo spostamento della fermata degli autobus dalla piazza, con accesso da via Matteotti allo spiazzo prospiciente via Roma.
Parallelamente si sta procedendo a rendere molti parcheggi del centro cittadino da normali a disco orario (il precedente piano mirava a trasformarli in parcheggi a pagamento).
Oltre a questo verranno divelte anche le aiole che delimitavano i parcheggi della piazza e sostituiti i pini marittimi con essenze (piante di basso fusto?!) naturali.
Subito sono sorte delle associazioni spontanee di cittadini che si oppongono all'idea di tagliare i pini marittimi, vecchi di 40 anni: non tagliate quei pini, a Spinea scatta la protesta; i 13 pini marittimi vanno salvaguardati e non abbattuti.
Insomma sembra non esserci più quell'intento dell'amministrazione comiunale che aveva portato il comune a piantare un albero per ogni nuovo nato.
Si può notare che in quasi tutti i progetti presentati nel concorso di idee di Piazza Marconi-Fermi, prevedono una pesante cementificazione dell'area, di supporto con la cubatura realizzata nel project financing alle spese utili per ristrutturare piazza Fermi (in altre parole sopra piazza Marconi si cementificherebbe, con stili poco attinenti alle ville venete per creare il surplus di denaro utile per spingere finanziatori privati a cedere gratuitamente dei lavori di ristrutturazione di parti pubbliche in piazza Fermi), tuttavia tali progetti erano fortemente contrari alle regole imposte dal PALAV, il piano provinciale di salvaguardia della laguna veneta
In effetti il PALAV inserisce via Miranese, assieme al Terraglio ed alla Riviera del Brenta fra i percorsi storico-monumentali, ovvero percorsi storicamente utilizzate da migliaia di generazioni per muoversi fra i centri abitati.
E' bene notare che questo non significa minimamente che la Riviera del Brenta od il Terraglio o peggio via Miranese / Roma debba essere chiusa al traffico e trasformata in piazza, proprio come poli industriali vengono restaurati in modo conservativo, mantenendovi all'interno attività varie (l'esempio più concreto è proprio villa del Majno).
Ciononostante il PALAV prevede fra le prescrizioni ed i vincoli per le vie storico-monumentali (qualsiasi area che sia Piazza Marconi o l'area di Santa Bertilla):
Questi divieti prevedono delle restrizioni ben chiare sulla gestione del patrimonio edilizio esistente ed arboreo o sulla nuova edificazione a ridosso di via Roma / Miranese, ivi compreso il reimpianto degli elementi arborei tagliati per qualsivoglia ragione.
Qualche dubbio può sorgere sul rispetto delle disposizioni con l'intervento di installazione della casetta dell'acqua, avvenuto in via Matteotti, vicino l'incrocio con via Roma, dato che l'intervento non rientra nel caso igienico-sanitario, bensì idrico, ed l'impianto di erogazione di acqua pubblica a pagamento è equiparato ad un distributore di bevande ed affini.
Tuttavia divieti non valgono per le zone territoriali omogenee A e B e valgono fintanto che il Comune non si adeguano a quanto disposto dal secondo comma del presente articolo, anche per stralci relativi ad ambiti territoriali significativi al fine della tutela del profilo paesaggistico, per le restanti aree previste dagli strumenti urbanistici.
Il secondo comma viene evidenziato in grassetto qui di seguito:
Si evince in primo luogo che non vi sia scritto da nessuna parte come la fruibilità collettiva del complesso monumentale ed ambientale sia valorizzata dalla sua trasformazione in Piazza, pur imponendo l'articolo del PALAV ka tutela e la salvaguardia dei complessi di ville, dei parchi (l'area verde di piazza Marconi è registrata nel PRG come area attrezzata a parco gioco e sport) e sistemi di alberature in fregio.
Il quadro storico paesaggistico protetto dal PALAV è quello evidenziato dalle foto storiche disponibili nell'archivio comunale e quelle poche qui inserite, pubbliche in internet, qualcosa di ben diverso dai progetti presentati alla mostra della Piazza Lunga un Chilometro (o col Masterplan) col project financing, che per un'area a ridosso di villa del Majno prevedono stili e canoni lontani dall'architettura veneta per l'area egualmente protetta di Piazza Marconi.
Forse per questi motivi a settembre la fiera del paese oltre alle solite giostre ubicate in piazza Fermi ha visto la pro-logo cittadina organizzare un capannone proprio su piazza Marconi, per incentivare un festival storico del vintage, con gli anni '50 a tema.
(foto a lato di Fabio da Villa)
Ora, essendo evidente che la fruibilità di quanto avviene in piazza Fermi o alla chiesa San Vito e Modesto avviene grazie all'uso di Piazza Marconi quale parcheggio, o che il parcheggio di piazza Marconi abbia la funzione di parcheggio scambiatore fra auto e autobus, proprio come il parcheggio della stazione dei treni di Spinea ha medesime funzioni, e tenendo ben presenti tutti i problemi che creerebbe la chiusura di via Roma/Miranese alla viabilità locale dei quartieri limitrofi ed intercomunale ed alle attività commerciali al di fuori dei periodi di fiera, risulta difficile pensare con i vincoli del PALAV prescritti un progetto di project financing pubblico-privato con realizzazione di molti nuovi edifici nelle aree in questione.
Non sembra credibile nemmeno l'uso inverso fra Piazza Marconi e Fermi durante i periodi di fiera, ovvero piazza Fermi utilizzato come parcheggio scambiatore o di accesso alle funzioni della fiera, o simili ubicate in piazza Marconi, poichè la realizzazione del senso unico di via Matteotti, D'Annunzio e Bennati ha appesantito la circolazione nel quartiere Dante e sulla vicina via Capitanio, proprio per l'accesso al centro cittadino (antecedentemente si passava facilmente dai quartieri nord e sud per le vie che tagliano direttamente via Roma, senza impegnare il tratto di via monumentale-storica).
E' pur vero che le provincie stanno ormai scomparendo, ed il PALAV è un'opera collegata al PTCP, piano territoriale di coordinamento provinciale, con valore superiore ai PUT (piani urbani del traffico) e PAT (piani di assetto territoriali) comunali.
Tuttavia nella nuova formula le funzioni delle provincie (ivi compresa la modifica del PALAV) per l'ambito di Venezia passeranno al consiglio costituito da alcuni membri scelti dei vari comuni aderenti all'ambito omogeneo o città metropolitana: per ogni comune il sindaco, alcuni consiglieri di maggioranza ed un consigliere d'opposizione.
Da anni sindaci del bipolo politico sostengono praticamente la stessa idea: via Roma / Miranese sarà chiusa ed il traffico spostato nella vicina tangenziale nord / via 11 settembre, o nella tangenziale sud, posizione che permette di finanziare progetti come la Piazza lunga un chilometro od il Masterplan per il centro cittadino.
Tuttavia il blocco della viabilità di via Roma/Miranese comporta una deviazione per gli abitanti dei comuni limitrofi diretti a lavoro (5-6 giorni su 7, 2 volte al giorno) di chilometri, pari anche a 2700 chilometri l'anno.
Questi problemi creati ai pendolari che già oggi hanno dubbi sul piano di Spinea sicuramente saranno adito per dissidi fra sindaci ed assessori di vicine amministrazioni comunali, mettendo Spinea all'angolo nel consiglio dei sindaci, facente funzioni delle vecchie provincie che hanno emanato il PALAV.
Per ora il comune ha approvato e deciso di attuare una ristrutturazione della piazza Marconi, per farla diventare centro di attività culturali da svolgere sopra quello che oggi risulta essere uno dei parcheggi liberi più capienti della città, utilissimo per il vicino mercato di piazza Fermi (quando piazza Fermi viene utilizzata come parcheggio, le auto di centinaia di clienti usufruiscono di piazza Marconi per accedervi) e per le funzioni della vicina chiesa di San Vito e Modesto.
I progetti di chiusura di via Roma, Masterplan prima e Piazza Lunga un Chilometro prevedono un vasto aumento della cubatura (realizzazione di edifici alti anche fino a 30 metri) sull'area di piazza Marconi, costruzioni che andrebbero a ripagare il rifacimento della piazza Fermi intorno alla villa del Majno di proprietà di privati e le opere complementari utili per chiudere la viabilità di via Roma, dai Bersaglieri fino alla chiesa San Vito e Modesto o da villa del Majno fino alla chiesa.
In entrambi i casi si parla di progetti per il valore di decine di milioni di euro che tuttavia stravolgerebbero non solo la distribuzione del traffico locale e intercomunale spostandolo verso quartieri periferici (quartiere Dante, via Alfieri, via Capitanio, via Buonarroti), ma anche l'economia locale passando da un'area liberamente accessibile a chiunque ad un'area pedonalizzata (esempi di tali interventi sono visibili a Mestre, Noale, Mirano, ...).
Questi lavori non coinvolgono i lotti residenziali disabitati a fianco di piazza Marconi e via Matteotti a cui invece giova una ristrutturazione della piazza.
Come già visto con le foto storiche, piazza Marconi che un tempo ospitava la vecchia scuola abbattuta decenni fa, dove oggi c'è il prato ed i pini marittimi, è passata negli anni da un luogo di formazione ad una distesa piatta di cemento con funzione di parcheggio, con il campanile invaso da un'immensa pianta di edera, ed in seguito su progetto di un geometra di Spinea ad un luogo più vario che poneva l'attenzione sul vicino edificio storico dell'asilo, inserendo del verde nel centro di Spinea.
L'evoluzione della piazza fino al progetto con i pini marittimi, costato pochi milioni di lire (qualche migliaio di euro) dell'epoca, ricorda molto l'evoluzione avvenuta per un'altra piazza, quella di Santa Bertilla, che recentemente ha visto l'abbattimento della scuola Pascoli, ormai in disuso e la rimozione di un'ampia area verde, sostituita con una nuova viabilità ed una nuova piazza in stile moderno.
Ora, il nuovo progetto della giunta Checchin non sembra essere così noto e compartecipato dai cittadini come spesso si palesa nei discorsi politici.
Non è chiaro se il lavoro che si intende attuare su piazza Marconi sia un progetto temporaneo, definitivo, in preparazione al piano di aumento della cubatura previsto dai progetti della Piazza Lunga un Chilometro o del Masterplan, oppure una semplice ristrutturazione di piazza Marconi mantenendone funzioni ed aspetto.
L'idea di edificare un polo culturale e per incontri su piazza Marconi non è nuova, dato che già quarant'anni fa partiti politici intendevano procedere su questa strada piuttosto che mantenere le funzioni di piazza e parcheggio dell'area.
Tuttavia il piano venne bocciato e per decenni l'area rimase invariata, con funzioni prima di mercato del pesce e parcheggio e negli ultimi 10 anni di stazione delle corriere e parcheggio, evitando così opere più complesse, ma anche economicamente più costose se per esempio si considera il buco di risorse creato dal teatro di Mirano, che ha drenato soldi al bilancio del vicino comune.
Attualmente il progetto di rifacimento della piazza dovrebbe comportare lo spostamento della fermata degli autobus dalla piazza, con accesso da via Matteotti allo spiazzo prospiciente via Roma.
Parallelamente si sta procedendo a rendere molti parcheggi del centro cittadino da normali a disco orario (il precedente piano mirava a trasformarli in parcheggi a pagamento).
Oltre a questo verranno divelte anche le aiole che delimitavano i parcheggi della piazza e sostituiti i pini marittimi con essenze (piante di basso fusto?!) naturali.
Subito sono sorte delle associazioni spontanee di cittadini che si oppongono all'idea di tagliare i pini marittimi, vecchi di 40 anni: non tagliate quei pini, a Spinea scatta la protesta; i 13 pini marittimi vanno salvaguardati e non abbattuti.
Insomma sembra non esserci più quell'intento dell'amministrazione comiunale che aveva portato il comune a piantare un albero per ogni nuovo nato.
Si può notare che in quasi tutti i progetti presentati nel concorso di idee di Piazza Marconi-Fermi, prevedono una pesante cementificazione dell'area, di supporto con la cubatura realizzata nel project financing alle spese utili per ristrutturare piazza Fermi (in altre parole sopra piazza Marconi si cementificherebbe, con stili poco attinenti alle ville venete per creare il surplus di denaro utile per spingere finanziatori privati a cedere gratuitamente dei lavori di ristrutturazione di parti pubbliche in piazza Fermi), tuttavia tali progetti erano fortemente contrari alle regole imposte dal PALAV, il piano provinciale di salvaguardia della laguna veneta
In effetti il PALAV inserisce via Miranese, assieme al Terraglio ed alla Riviera del Brenta fra i percorsi storico-monumentali, ovvero percorsi storicamente utilizzate da migliaia di generazioni per muoversi fra i centri abitati.
E' bene notare che questo non significa minimamente che la Riviera del Brenta od il Terraglio o peggio via Miranese / Roma debba essere chiusa al traffico e trasformata in piazza, proprio come poli industriali vengono restaurati in modo conservativo, mantenendovi all'interno attività varie (l'esempio più concreto è proprio villa del Majno).
Ciononostante il PALAV prevede fra le prescrizioni ed i vincoli per le vie storico-monumentali (qualsiasi area che sia Piazza Marconi o l'area di Santa Bertilla):
Prescrizioni e vincoli
Non è consentita la realizzazione di nuovi accessi, se non finalizzata alla riorganizzazione di quelli esistenti.
Nelle aree classificate agricole dai vigenti strumenti urbanistici non è consentita, entro una fascia di m. 100 ai lati del Terraglio, del Naviglio del Brenta e della Miranese, la realizzazione di nuovi edifici o manufatti;
sono consentiti l'ampliamento degli edifici esistenti ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 5 marzo 1985, n.24 e l'adeguamento delle reti tecnologiche esistenti.
Finché i Comuni non si adeguano a quanto disposto dal secondo comma del presente articolo, anche per stralci relativi ad ambiti territoriali significativi al fine della tutela del profilo paesaggistico, per le restanti aree previste dagli strumenti urbanistici, ad esclusione delle zone territoriali omogenee A e B, sono consentiti, entro la stessa fascia di cui al comma precedente, esclusivamente interventi di manutenzione ordinari a e straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, nonché interventi finalizzati all'adeguamento igienico-sanitario e delle reti tecnologiche esistenti.
Non è consentita l'installazione di insegne e cartelloni pubblicitari, con esclusione delle insegne e cartelli indicatori di pubblici servizi o attrezzature pubbliche e private di assistenza stradale, attrezzature ricettive ed esercizi pubblici esistenti nelle immediate adiacenze, nel rispetto di quanto stabilito in materia nelle direttive del presente articolo.
In fregio ai percorsi di cui al presente articolo va previsto, nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti in materia, il reimpianto degli elementi arborei a vario titolo abbattuti, anche mediante convenzione con le proprietà interessate.
Questi divieti prevedono delle restrizioni ben chiare sulla gestione del patrimonio edilizio esistente ed arboreo o sulla nuova edificazione a ridosso di via Roma / Miranese, ivi compreso il reimpianto degli elementi arborei tagliati per qualsivoglia ragione.
Qualche dubbio può sorgere sul rispetto delle disposizioni con l'intervento di installazione della casetta dell'acqua, avvenuto in via Matteotti, vicino l'incrocio con via Roma, dato che l'intervento non rientra nel caso igienico-sanitario, bensì idrico, ed l'impianto di erogazione di acqua pubblica a pagamento è equiparato ad un distributore di bevande ed affini.
Tuttavia divieti non valgono per le zone territoriali omogenee A e B e valgono fintanto che il Comune non si adeguano a quanto disposto dal secondo comma del presente articolo, anche per stralci relativi ad ambiti territoriali significativi al fine della tutela del profilo paesaggistico, per le restanti aree previste dagli strumenti urbanistici.
Il secondo comma viene evidenziato in grassetto qui di seguito:
I Comuni, in sede di adeguamento degli strumenti urbanistici al presente piano di area, delimitano una congrua fascia di territorio posta in fregio ai percorsi stessi su cui intervenire nel rispetto delle seguenti direttive:
- individuare e valorizzare tutti gli elementi edilizi ed urbanistici di valore storico, monumentale e ambientale direttamente o indirettamente connessi al percorso o caratterizzanti il quadro paesaggistico;
- individuare e salvaguardare i complessi di ville, i parchi, i sistemi di alberature in fregio o comunque connesse ai percorsi, gli elementi morfologici significativi (quali fossati, tratturi, ecc.), nonché gli ambiti di interesse storico-ambientale;
- individuare e valorizzare i manufatti e le "attrezzature di transito" e, nel caso della Riviera del Brenta, i manufatti e le opere idrauliche, le attrezzature per la navigazione, gli approdi nonché i documenti della civiltà industriale legati all'uso dell'acqua;
- predisporre adeguate soluzioni per rimuovere le situazioni di degrado paesaggistico e ambientale, con particolare riguardo alle aree abbandonate o mal utilizzate, agli edifici od alle destinazioni d'uso incongrue, alle situazioni di congestione funzionale;
- prevedere la sistemazione organica degli accessi esistenti;
- definire le tipologie, le caratteristiche e materiali delle insegne e dei cartelli indicatori consentiti, ai fini di un loro corretto inserimento ambientale.
Inoltre i Comuni interessati ad uno stesso percorso, attraverso appositi accordi di programma, prevedono la riqualificazione paesaggistica del percorso medesimo, mediante la predisposizione di criteri unitari finalizzati a coordinare gli interventi, e l'individuazione di soluzioni adeguate, per consentire una maggiore fruibilità collettiva del complesso monumentale ed ambientale.
Si evince in primo luogo che non vi sia scritto da nessuna parte come la fruibilità collettiva del complesso monumentale ed ambientale sia valorizzata dalla sua trasformazione in Piazza, pur imponendo l'articolo del PALAV ka tutela e la salvaguardia dei complessi di ville, dei parchi (l'area verde di piazza Marconi è registrata nel PRG come area attrezzata a parco gioco e sport) e sistemi di alberature in fregio.
Il quadro storico paesaggistico protetto dal PALAV è quello evidenziato dalle foto storiche disponibili nell'archivio comunale e quelle poche qui inserite, pubbliche in internet, qualcosa di ben diverso dai progetti presentati alla mostra della Piazza Lunga un Chilometro (o col Masterplan) col project financing, che per un'area a ridosso di villa del Majno prevedono stili e canoni lontani dall'architettura veneta per l'area egualmente protetta di Piazza Marconi.
Forse per questi motivi a settembre la fiera del paese oltre alle solite giostre ubicate in piazza Fermi ha visto la pro-logo cittadina organizzare un capannone proprio su piazza Marconi, per incentivare un festival storico del vintage, con gli anni '50 a tema.
(foto a lato di Fabio da Villa)
Ora, essendo evidente che la fruibilità di quanto avviene in piazza Fermi o alla chiesa San Vito e Modesto avviene grazie all'uso di Piazza Marconi quale parcheggio, o che il parcheggio di piazza Marconi abbia la funzione di parcheggio scambiatore fra auto e autobus, proprio come il parcheggio della stazione dei treni di Spinea ha medesime funzioni, e tenendo ben presenti tutti i problemi che creerebbe la chiusura di via Roma/Miranese alla viabilità locale dei quartieri limitrofi ed intercomunale ed alle attività commerciali al di fuori dei periodi di fiera, risulta difficile pensare con i vincoli del PALAV prescritti un progetto di project financing pubblico-privato con realizzazione di molti nuovi edifici nelle aree in questione.
Non sembra credibile nemmeno l'uso inverso fra Piazza Marconi e Fermi durante i periodi di fiera, ovvero piazza Fermi utilizzato come parcheggio scambiatore o di accesso alle funzioni della fiera, o simili ubicate in piazza Marconi, poichè la realizzazione del senso unico di via Matteotti, D'Annunzio e Bennati ha appesantito la circolazione nel quartiere Dante e sulla vicina via Capitanio, proprio per l'accesso al centro cittadino (antecedentemente si passava facilmente dai quartieri nord e sud per le vie che tagliano direttamente via Roma, senza impegnare il tratto di via monumentale-storica).
E' pur vero che le provincie stanno ormai scomparendo, ed il PALAV è un'opera collegata al PTCP, piano territoriale di coordinamento provinciale, con valore superiore ai PUT (piani urbani del traffico) e PAT (piani di assetto territoriali) comunali.
Tuttavia nella nuova formula le funzioni delle provincie (ivi compresa la modifica del PALAV) per l'ambito di Venezia passeranno al consiglio costituito da alcuni membri scelti dei vari comuni aderenti all'ambito omogeneo o città metropolitana: per ogni comune il sindaco, alcuni consiglieri di maggioranza ed un consigliere d'opposizione.
Da anni sindaci del bipolo politico sostengono praticamente la stessa idea: via Roma / Miranese sarà chiusa ed il traffico spostato nella vicina tangenziale nord / via 11 settembre, o nella tangenziale sud, posizione che permette di finanziare progetti come la Piazza lunga un chilometro od il Masterplan per il centro cittadino.
Tuttavia il blocco della viabilità di via Roma/Miranese comporta una deviazione per gli abitanti dei comuni limitrofi diretti a lavoro (5-6 giorni su 7, 2 volte al giorno) di chilometri, pari anche a 2700 chilometri l'anno.
Questi problemi creati ai pendolari che già oggi hanno dubbi sul piano di Spinea sicuramente saranno adito per dissidi fra sindaci ed assessori di vicine amministrazioni comunali, mettendo Spinea all'angolo nel consiglio dei sindaci, facente funzioni delle vecchie provincie che hanno emanato il PALAV.
mercoledì 1 ottobre 2014
Negozi costretti a chiudere
Notizia interessante al TG3 Regione Veneto di questa sera 01/10/2014, fra notizie sugli scandali del mose ed aziende locali costrette a chiudere dopo esser state acquisite da multinazionali estere: al minuto 11.44 viene presentato un servizio sullo stato dei negozietti cittadini, sempre più costretti a chiudere ed impossibilitati a riaprire, per la competizione con i vicini centri commerciali provvisti di parcheggi chiari e gratuiti, a differenza delle aree del centro chiuse con ZTL, pedonalizzazioni e parcheggi a pagamento con ubicazione poco chiara. L'esempio preso in considerazione è Mestre.
A questo si aggiunge la crisi con l'indebolimento della capacità d'acquisto (circolo vizioso ben descritto nel documentario Inequity for all) che di per se sta portando ad un calo dei consumi e si aggiunge l'aumento dei canoni d'affitto dei locali dei negozi, per l'aumento delle tasse sugli immobili (IMU, TASI, TARI, ...) per ripagare gli interessi sul debito pubblico alle banche e coprire i buchi creati dai subprime/derivati sugli enti pubblici italiani che li acquistarono prima del 2008.
A questo si aggiunge la crisi con l'indebolimento della capacità d'acquisto (circolo vizioso ben descritto nel documentario Inequity for all) che di per se sta portando ad un calo dei consumi e si aggiunge l'aumento dei canoni d'affitto dei locali dei negozi, per l'aumento delle tasse sugli immobili (IMU, TASI, TARI, ...) per ripagare gli interessi sul debito pubblico alle banche e coprire i buchi creati dai subprime/derivati sugli enti pubblici italiani che li acquistarono prima del 2008.
Iscriviti a:
Post (Atom)
News dal sito del Comune
Google News su Spinea - Pellegrini
Incipit
NOTA BENE
MAPPA SPINEA
PREZZI BENZINA MIRANESE
RADIO SPINEA WEB
cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo
MAPPA SPINEA
PREZZI BENZINA MIRANESE
RADIO SPINEA WEB
cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo
ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'
Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.
Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche
Successivi alle modifiche urbanistiche
Casello del Passante a Crea
Stazione della metropolitana di superficie
Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
PUT2004: Statistiche degli incidenti
Quartiere Dante in particolare
Dopo aver reso via Matteotti a senso unico
Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante
Masterplan
2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.
Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).
Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).
Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...
Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web
NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.
Aggiornato al 07-02-2013
Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche
- Situazione generale prima delle modifiche urbanistiche
- Arterie, dorsali, vie secondarie prima della pedonalizzazione di via Roma
- Incidenti
- I controlli sugli incidenti - potere esecutivo locale, potere legislativo locale, potere informativo e la realtà territoriale.
Successivi alle modifiche urbanistiche
- Situazione generale dopo le modifiche urbanistiche
- Aree imprigionate nei sensi unici di via Matteotti, D'Annunzio e Bennati
- Blocco di via Roma, traffico di transito da est a ovest
- Blocco di via Roma, traffico di transito da ovest a est
- Arterie, dorsali, vie secondarie dopo la pedonalizzazione di via Roma
- Arterie, dorsali, vie secondarie dopo la pedonalizzazione di via Roma e la chiusura di un tratto di via Roma
- Via di collegamento fra via Martiri, via Capitanio, via Matteotti e via Cici
Casello del Passante a Crea
Stazione della metropolitana di superficie
- Considerazioni sullo sfruttamtno della Stazione della metropolitana di superficie e sulla modifica di traffico intercomunale diretto a Venezia in traffico locale diretto verso il quartiere Dante
Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
- disegno descrivente gli accessi fra aree residenziali senza accedere a via Roma (prima delle modifiche urbanistiche)
- ipotesi di modifica della viabilità interna con creazione di tre nuovi incroci fra via Cici, piazza Marconi e via Matteotti
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
- Modifiche alla viabilità interna invocate in nome della "tangenziale nord" come valvola di sfogo del traffico passante in centro di Spinea.
PUT2004: Statistiche degli incidenti
- Visione della tavola del PUT A5_punti_conflitto_rischio.PDF in funzione degli incidenti indicati, della tipologia degli incidenti, delle condizioni delle strade interessate dalle recenti modifiche urbanistiche che hanno visto coinvolte varie aree cittadine (targhe alterne addio 28-04-08).
Quartiere Dante in particolare
- Aree prigioniere fra via Roma ed i nuovi tre sensi unici (via Matteotti, via Bennati, via D'Annunzio)
- Portare i bambini a scuola la mattina prima della modifica al senso di circolazione di via Matteotti e Dopo la modifica a via Matteotti
- Vie laterali (Sarpi, Verga e Bruno) ed infrazioni al codice della strada a seguito del senso unico in via Matteotti
- Parcheggio di piazza Marconi - senso unico di via Matteotti e sicurezza all'incrocio con via Roma (foto che mostra come vi siano infrazioni alla costrizione di percorrere via Bennati, via Matteotti e via D'Annunzio)
- Incidenti in via Bennati, indicazione di una situazione di costrizione dovuta ai sensi unici come per piazza Marconi e le vie laterali (Sarpi, Verga e Bruno).
- Sensi unici di via Matteotti e via Cattaneo da via Roma e chiesa di San Vito e Modesto; carri funebri ed infrazione del codice della strada per dirigersi normalmente in corteo al cimitero.
- L'errore di via Lorenzini
- Servizio GiroSpinea costretto a passare per via Alfieri solo per poter incrociare le fermate sulla stessa strada a causa della messa a senso unico di via Matteotti.
- Quartiere Dante prima della modifica su via Matteotti
- Da Fornase verso il centro di Spinea, prima di aver reso via Matteotti a senso unico
- Problematiche di via Alfieri (presenti da sempre anche prima delle modifiche in via Matteotti, ma accentuate dall'aumento del traffico per le civine soluzioni adottate)
Dopo aver reso via Matteotti a senso unico
- Da via Roma lato Chirignago verso Fornase (via Roma scorrevole)
- Da via Roma lato Chirignago verso Fornase (via Roma poco scorrevole)
- Da via Roma lato Chirignago verso Fornase (via Roma intasata)
- Da Fornase verso il centro di Spinea, dopo aver reso via Matteotti a senso unico
- Da Fornase verso il centro di Spinea (caso con accesso sud di via Alfieri chiuso)
- Chiusura e pedonalizzazione del tratto di via Roma fra villa del Majno, piazza Marconi e l'aia della chiesa San Vito e Modesto e via Cattaneo
- Pali in via Matteotti
- Stato della rotonda fra via Alfieri e via Roma
- Ordinanza 62/VM/08 - regolazione degli ingressi in via Alfieri da via D'Annunzio
- Referendum: inizio della raccolta firme, alcune lettere ai giornali, raccolte 2144 firme, referendum non passa per difetto di 30 firme.
- Dossi in via Capitanio, via Matteotti e via Alfieri.
Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante
Masterplan
- Presentazione del Masterplan (01-02-2008), una conferma di quanto sopra scritto in più post e disegni
- rese disponibili alcune tavole del progetto del Masterplan
- Il progetto segreto della provincia (lo confermano e lo negano in continuazione per cui forse non c'è molto da sperare)
2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.
Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).
Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).
Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...
Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web
NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.
Aggiornato al 07-02-2013