giovedì 29 novembre 2012
Nuovo cambio
La dichiarazione IMU, documento che deve essere presentato in certi casi, spesso quando si usufruisce di aliquota ridotta come nel caso di abitazioni locate solo per il 2012 può essere presentata in ritardo, ovvero entro 4 febbraio 2013.
venerdì 16 novembre 2012
Consiglio (12-11-2012) a ruoli invertiti
Il recente consiglio comunale è disponibile online sul sito brenta.tv.
All'inizio viene presentata la relazione sul progetto PAES 20-20-20 (o strategia 20-20-20 - osservatoriokyoto.it, fire-italia.it, madeinvda.it), che fa il punto al consiglio sulla situazione del Comune di Spinea sui tre punti: risparmio energetico, riduzione emissioni di CO2, energie rinnovabili.
Il Comune, che spesso di recente ha citato il progetto come punto di partenza per l'adozione di alcune decisioni urbanistiche per il centro cittadino, ha rilevato la necessità di migliorare la comunicazione con i privati cittadini per conseguire migliori risultati, specie dal punto di vista del risparmio energetico.
Invece riguardo alla riduzione delle emissioni di CO2 il Comune sembra intenzionato a procedere al divieto per i non redidenti di transitare per via Roma, nel tratto dalla rotonda dei Bersaglieri fino alla Chiesa San Vito e Modesto.
Per ottenere questo scopo, si è accennato alla possibilità di realizzare una Zona a Traffico Limitato (ZTL) al pari di quelle di Miranoe Mestre, pur tuttavia realizzate con valide alternative di transito.
I residenti verrebbero esentati dalla ZTL, salvando così il traffico locale.
L'idea porta in se qualche problema.
In primis vengono colpiti pesantemente i cittadini dei Comuni confinanti, e se Mirano e Chirignago dovessero mettersi d'accordo, ciò potrebbe portare a delle ZTL ai due ingressi (est-ovest) di Spinea, in modo tale che le sole strade secondarie risultino libere e via della Costituzione verso Martellago.
Inoltre non è nemmeno bello presentarsi alle discussioni del Consiglio dei Comuni od alla definizione dello Statuto della Città Metropolitana, con i Comuni in lite per le "servitù di passaggio" verso i luoghi di lavoro.
In effetti il problema del traffico del veneziano principalmente è dovuto al fatto che la gente è obbligata a dirigersi al posto di lavoro (e qualche volta è anche contenta di andarci), cinque giorni alla settimana, dalle 2 alle 4 volte al giorno.
Per questo motivo, l'apposizione della ZTL nel tratto di via Roma fra i Bersaglieri e San Vito e Modesto lascia scoperta via Buonarroti, dove vi sono asilo, scuola media e ingressi del Parco, tramite un apposito svincolo della rotatoria dei Bersaglieri.
C'è quindi il rischio che il traffico non passi a mezzi pubblici o meno inquinanti, ma semplicemente salti l'ultimo tratto di via Roma, reso ZTL percorrendo la strada parallela.
Non si può tra l'altro sostenere che i mezzi provenienti da Mirano siano felici di transitare per la tangenziale nord, probabilmente pari a tre volte il percorso di via Roma per il centro di Spinea.
Infatti dalla camionabile a sud di Mirano, o da via Miranese, sarebbero costretti a percorrere 2 km verso Martellago (direzione ortogonale a Mestre) per poi aggirare tutto il centro cittadino di Spinea (circa un percorso doppio rispetto via Roma).
Si ricorda tra l'altro che la ricerca degli studenti dello IUAV ha valutato riduzioni di emissione di CO2 non significative, se le auto vengono direzionate lungo la tangenziale nord, piuttosto che via Roma.
L'idea quindi, meriterebbe una soluzione più condivisa, con alcune piccole variazioni di sostanza, fra i comuni dormitorio per le attività produttive di Mestre, i comuni di transito come Spinea e Chirignago e la stessa città di Mestre, oramai commercialmente morta per le ZTL ed i parcheggi a pagamento imposti, come sostenuto dai commercianti di Spinea nell'incontro.
Altro tema della serata è stato il guazzabuglio creato dalle mozioni incrociate riguardo via Matteotti, via Alfieri e via Bennati.
In effetti come già citato in passato, i consiglieri dell'IDV nel gruppo di maggioranza, in contrapposizione allo studio del dottor Pasetto voluto dalla stessa maggioranza, avevano intenzione di fare una mozione per fermare la rimessa a doppio senso di via Matteotti.
Parte di via Matteotti fu messa a senso unico dalla giunta del sindaco Claudio Tessari, ora consigliere d'opposizione.
I comitati favorevoli al ritorno al doppio senso dal lontano 2007-2008 (attività commerciali di via Matteotti, residenti del quartiere Dante, residenti di via Capitanio) che hanno sostenuto la lista UDC-585 facente parte della maggioranza, si sentirono un po' presi in giro a fronte della mozione, presentata con largo anticipo in un'intervista sui giornali in cui si invitava a non prendere decisioni troppo frettolose (dal 2007 al 2012 ?!).
La mozione è stata inserita nel consiglio comunale del 12 novembre, ma i consiglieri dell'IDV non si sono presentati in aula per sostenerla.
Nel medesimo consiglio comunale, il consigliere della lista Claudio Tessari, Carmelo Ruggeri ha sollevato una mozione per la messa in sicurezza di via Alfieri-Bennati.... una curiosa inversione ad U della lista politica dell'ex-sindaco che creando un sistema di sensi unici ha dirottato parte del traffico sui tratti alternativi (ivi compresi i pulmini del GiroSpinea).
In particolare l'attenzione si è concentrata sul tratto di via Alfieri che va da Piazzetta Dante fino a via Roma (dove c'è la rotatoria con dossi prima dei segnali di dare precedenza, ottimi per aumentare lo spazio di frenata ad alte velocità, specie su sanpietrini sdrucciolevoli).
In quel tratto, la strada stretta, senza banchina, percorsa da traffico uscente dai quartieri Dante e Fermi, percorsa spesso da pedoni diretti alla fermata degli autobus (unico sbocco diretto per il quartiere verso la fermata), con parcheggi e bidoni in strada che limitano la visuale, per il consigliere della Lista Tessari, presenta infatti il problema dei distacchi di piastre e marmi nel vicino stabile (ex Corò).
L'argomento della sicurezza in via Alfieri questo blog l'ha trattato il 28 novembre 2007 (post aggiornato il 07-01-2008), specie per la maggiore rilevanza dei problemi con l'aumento di auto transitanti a causa delle modifiche urbanistiche volute dalla giunta dell'ex sindaco Claudio Tessari, in carica per 2 mandati (10 anni).
Si ricorda per l'occasione che il progetto definitivo della viabilità di Spinea della giunta Tessari, prevedeva la realizzazione del Progetto Masterplan, nella cui prima versione veniva pedonalizzata via Roma da dietro la Chiesa San Vito e Modesto fino a villa del Majno, dirottando via Roma sul retro di villa del Majno (fra i palazzoni e l'attuale piazza Fermi), facendo sbucare le oltre 30 mila auto in via Matteotti, da dove avrebbero percorso intorno al quartiere Dante via D'Annunzio e via Bennati fino all'ex-cavalcavia per Chirignago.
Il secondo progetto invece prevedeva di dirottare un verso di via Roma, quello diretto a Mestre, attorno al quartiere Dante, e fra via Bennati e via dell'Unità la realizzazione di una rotatoria diretta sul tratto storico di via Roma sull'ex-cavalcavia, per far risalire il flusso di auto sul percorso corretto.
Entrambi i due progetti avrebbero rovinato la pace e la bellezza delle ville in via dell'Unità.
In quest'ambito via Alfieri necessariamente doveva rimanere a doppio senso per essere sfruttata come collegamento fra i sensi unici e per il quartiere Fermi, e probabilmente per questo motivo, il bus GiroSpinea fu posto in via Alfieri dove non c'erano marciapiedi, piuttosto che in via Matteotti (marciapiede largo e pista ciclopedonale) o via Bennati (molti tratti con doppio marciapiede).
All'inizio viene presentata la relazione sul progetto PAES 20-20-20 (o strategia 20-20-20 - osservatoriokyoto.it, fire-italia.it, madeinvda.it), che fa il punto al consiglio sulla situazione del Comune di Spinea sui tre punti: risparmio energetico, riduzione emissioni di CO2, energie rinnovabili.
Il Comune, che spesso di recente ha citato il progetto come punto di partenza per l'adozione di alcune decisioni urbanistiche per il centro cittadino, ha rilevato la necessità di migliorare la comunicazione con i privati cittadini per conseguire migliori risultati, specie dal punto di vista del risparmio energetico.
Invece riguardo alla riduzione delle emissioni di CO2 il Comune sembra intenzionato a procedere al divieto per i non redidenti di transitare per via Roma, nel tratto dalla rotonda dei Bersaglieri fino alla Chiesa San Vito e Modesto.
Per ottenere questo scopo, si è accennato alla possibilità di realizzare una Zona a Traffico Limitato (ZTL) al pari di quelle di Miranoe Mestre, pur tuttavia realizzate con valide alternative di transito.
I residenti verrebbero esentati dalla ZTL, salvando così il traffico locale.
L'idea porta in se qualche problema.
In primis vengono colpiti pesantemente i cittadini dei Comuni confinanti, e se Mirano e Chirignago dovessero mettersi d'accordo, ciò potrebbe portare a delle ZTL ai due ingressi (est-ovest) di Spinea, in modo tale che le sole strade secondarie risultino libere e via della Costituzione verso Martellago.
Inoltre non è nemmeno bello presentarsi alle discussioni del Consiglio dei Comuni od alla definizione dello Statuto della Città Metropolitana, con i Comuni in lite per le "servitù di passaggio" verso i luoghi di lavoro.
In effetti il problema del traffico del veneziano principalmente è dovuto al fatto che la gente è obbligata a dirigersi al posto di lavoro (e qualche volta è anche contenta di andarci), cinque giorni alla settimana, dalle 2 alle 4 volte al giorno.
Per questo motivo, l'apposizione della ZTL nel tratto di via Roma fra i Bersaglieri e San Vito e Modesto lascia scoperta via Buonarroti, dove vi sono asilo, scuola media e ingressi del Parco, tramite un apposito svincolo della rotatoria dei Bersaglieri.
C'è quindi il rischio che il traffico non passi a mezzi pubblici o meno inquinanti, ma semplicemente salti l'ultimo tratto di via Roma, reso ZTL percorrendo la strada parallela.
Non si può tra l'altro sostenere che i mezzi provenienti da Mirano siano felici di transitare per la tangenziale nord, probabilmente pari a tre volte il percorso di via Roma per il centro di Spinea.
Infatti dalla camionabile a sud di Mirano, o da via Miranese, sarebbero costretti a percorrere 2 km verso Martellago (direzione ortogonale a Mestre) per poi aggirare tutto il centro cittadino di Spinea (circa un percorso doppio rispetto via Roma).
Si ricorda tra l'altro che la ricerca degli studenti dello IUAV ha valutato riduzioni di emissione di CO2 non significative, se le auto vengono direzionate lungo la tangenziale nord, piuttosto che via Roma.
L'idea quindi, meriterebbe una soluzione più condivisa, con alcune piccole variazioni di sostanza, fra i comuni dormitorio per le attività produttive di Mestre, i comuni di transito come Spinea e Chirignago e la stessa città di Mestre, oramai commercialmente morta per le ZTL ed i parcheggi a pagamento imposti, come sostenuto dai commercianti di Spinea nell'incontro.
Altro tema della serata è stato il guazzabuglio creato dalle mozioni incrociate riguardo via Matteotti, via Alfieri e via Bennati.
In effetti come già citato in passato, i consiglieri dell'IDV nel gruppo di maggioranza, in contrapposizione allo studio del dottor Pasetto voluto dalla stessa maggioranza, avevano intenzione di fare una mozione per fermare la rimessa a doppio senso di via Matteotti.
Parte di via Matteotti fu messa a senso unico dalla giunta del sindaco Claudio Tessari, ora consigliere d'opposizione.
I comitati favorevoli al ritorno al doppio senso dal lontano 2007-2008 (attività commerciali di via Matteotti, residenti del quartiere Dante, residenti di via Capitanio) che hanno sostenuto la lista UDC-585 facente parte della maggioranza, si sentirono un po' presi in giro a fronte della mozione, presentata con largo anticipo in un'intervista sui giornali in cui si invitava a non prendere decisioni troppo frettolose (dal 2007 al 2012 ?!).
La mozione è stata inserita nel consiglio comunale del 12 novembre, ma i consiglieri dell'IDV non si sono presentati in aula per sostenerla.
Nel medesimo consiglio comunale, il consigliere della lista Claudio Tessari, Carmelo Ruggeri ha sollevato una mozione per la messa in sicurezza di via Alfieri-Bennati.... una curiosa inversione ad U della lista politica dell'ex-sindaco che creando un sistema di sensi unici ha dirottato parte del traffico sui tratti alternativi (ivi compresi i pulmini del GiroSpinea).
In particolare l'attenzione si è concentrata sul tratto di via Alfieri che va da Piazzetta Dante fino a via Roma (dove c'è la rotatoria con dossi prima dei segnali di dare precedenza, ottimi per aumentare lo spazio di frenata ad alte velocità, specie su sanpietrini sdrucciolevoli).
In quel tratto, la strada stretta, senza banchina, percorsa da traffico uscente dai quartieri Dante e Fermi, percorsa spesso da pedoni diretti alla fermata degli autobus (unico sbocco diretto per il quartiere verso la fermata), con parcheggi e bidoni in strada che limitano la visuale, per il consigliere della Lista Tessari, presenta infatti il problema dei distacchi di piastre e marmi nel vicino stabile (ex Corò).
L'argomento della sicurezza in via Alfieri questo blog l'ha trattato il 28 novembre 2007 (post aggiornato il 07-01-2008), specie per la maggiore rilevanza dei problemi con l'aumento di auto transitanti a causa delle modifiche urbanistiche volute dalla giunta dell'ex sindaco Claudio Tessari, in carica per 2 mandati (10 anni).
Si ricorda per l'occasione che il progetto definitivo della viabilità di Spinea della giunta Tessari, prevedeva la realizzazione del Progetto Masterplan, nella cui prima versione veniva pedonalizzata via Roma da dietro la Chiesa San Vito e Modesto fino a villa del Majno, dirottando via Roma sul retro di villa del Majno (fra i palazzoni e l'attuale piazza Fermi), facendo sbucare le oltre 30 mila auto in via Matteotti, da dove avrebbero percorso intorno al quartiere Dante via D'Annunzio e via Bennati fino all'ex-cavalcavia per Chirignago.
Il secondo progetto invece prevedeva di dirottare un verso di via Roma, quello diretto a Mestre, attorno al quartiere Dante, e fra via Bennati e via dell'Unità la realizzazione di una rotatoria diretta sul tratto storico di via Roma sull'ex-cavalcavia, per far risalire il flusso di auto sul percorso corretto.
Entrambi i due progetti avrebbero rovinato la pace e la bellezza delle ville in via dell'Unità.
In quest'ambito via Alfieri necessariamente doveva rimanere a doppio senso per essere sfruttata come collegamento fra i sensi unici e per il quartiere Fermi, e probabilmente per questo motivo, il bus GiroSpinea fu posto in via Alfieri dove non c'erano marciapiedi, piuttosto che in via Matteotti (marciapiede largo e pista ciclopedonale) o via Bennati (molti tratti con doppio marciapiede).
mercoledì 14 novembre 2012
Case in locazione-affitto, un piccolo esempio con le aliquote di Mira
Si prendono ad esempio le aliquote definite dal Comune di Mira, uno dei primi Comunii governati dalla Cinque Stelle (M5S) per il calcolo dell'IMU delle case abitate.
Le aliquote adottate per le seconde case sono: 6 per mille per le abitazioni locate a canone concordato, 8.2 per mille per le case affittate con contratto libero, e 10 per mille per le seconde case sfitte.
Prima dell'introduzione dell'IMU, le seconde case pagavano due tassazioni: l'ICI e l'IRPEF.
L'ICI si basava su 12 mesi di possesso con determinati coefficienti fissi ed immutabili nell'anno di tassazione.
L'IRPEF da versare sia se la casa era locata sia se era sfitta, si basava su coefficienti fissi per l'anno di tassazione e due sistemi di calcolo simili.
Nel caso in cui un'abitazione risultasse per l'anno di tassazione per alcuni mesi sfitta e per gli altri mesi affittata, il valore dell'imposta era dato dalla percentuale dell'IRPEF per seconde case sfitte rapportata al totale di mesi sfitti ed all'IRPEF sul reddito da locazione guadagnato nell'anno, legato al numero di mesi in cui la casa era rimasta affittata.
Nel caso più complesso, ovvero di seconda casa per alcuni mesi sfitta e per gli altri locata, l'IMU permane il dover considerare i rispettivi mesi di differente tassazione, ma con la complicazione di differenti aliquote.
Si pensi per esempio ad una casa con rendita catastale 500, per 3 mesi sfitta nel 2012 e per 9 mesi affittata.
L'IMU dovuta per l'anno in corso dovrà considerare a Mira tre mesi come imposta al 10 per mille e 9 mesi come imposta al 6 - 8.2 per mille.
Dato che il calcolo dell'IMU consta di sole moltiplicazioni si può procedere in due modi diversi:
1) calcolare l'imposta IMU con le aliquote di casa locata (per esempio contratto concordato) e casa sfitta, ed applicare le frazioni di mese relative per il conto dell'IMU totale.
Quindi:
IMU(10) = 500 * 1.05 * 160 * 10 / 1000 = 840 euro
IMU(6) = 500 * 1.05 * 160 * 6 / 1000 = 504 euro
IMU totale = 504 euro * 9 mesi / 12 + 840 euro * 3 mesi / 12 = 378 euro + 210 euro = 588.
2) un altro metodo per calcolare l'imposta IMU dovuta in questo esempio di casa in parte locata ed in parte sfitta si basa su un'aliquota media: per tre mesi la casa sfitta ha aliquota 10, per 9 mesi la casa affittata con canone concordato ha aliquota 6.
L'aliquota da considerare per il calcolo è:
ALIQUOTA MEDIA = 10 * 3 / 12 + 6 * 9 / 12 = 7
Quindi l'IMU totale dovuta per l'anno è:
IMU = 500 * 1.05 * 160 * 7 / 1000 = 588 euro.
Un metodo vale l'altro. Uno può essere fatto per fare il calcolo, l'altro per verirficarlo.
Quindi il saldo che deve essere versato entro il 17 dicembre 2012, considerando che la prima rata di giugno si calcola con le aliquote base può essere ottenuto per differenza:
IMU prima rata = 500 * 1.05 * 160 * 7.6 / 1000 * 50% = 638.4 / 2 = 319.2 euro.
L'IMU da versare come seconda rata è
IMU dicembre = 588 - 319.2 = 268.8 euro.
Ovvero minore della prima rata versata mesi fa, proprio perchè l'aliquota del canone concordato è inferiore all'aliquota base.
Il valore da versare quindi risulta maggiore di una semplice IMU con canone concordato, di bel 84 euro.
Come si può notare l'IMU da versare è maggiore, questo perchè è praticamente impossibile tenere sempre una casa locata / affittata perennemente locata.
Ovvero, i contratti di locazione liberi 4+4 o quelli concordati 3+2 coprirebbero alcuni anni di locazione se solo gli inquilini restassero nelle case e vi fossero altri inquilini pronti ad entrare appena i precedenti se ne vanno. Ma ciò NON SI VERIFICA MAI.
Ed anzi, molti inquilini vantano contratti di affitto per una durata media di tre anni, dopo di che, l'inquilino sua sponte non rinnova il contratto o lo disdice, costringendo a nuovi versamenti di denaro ad agenzie di locazione, e imposte IMU rialzate...
Nel caso dell'esempio, se si fosse trattato di un contratto di locazione libero, il valori di IMU sarebebro stati:
IMU(10) = 500 * 1.05 * 160 * 10 / 1000 = 840 euro
IMU(8.2) = 500 * 1.05 * 160 * 8.2 / 1000 = 688.8 euro
IMU totale = 688.8 euro * 9 mesi / 12 + 840 euro * 3 mesi / 12 = 516.6 euro + 210 euro = 726.6 euro.
Si può quindi notare come la seconda rata dovuta a dicembre risulti maggiore rispetto alla prima rata, proprio a causa del fatto che l'aliquota scelta risulta superiore all'aliquota base con cui è calcolata la rata di giugno.
IMU prima rata = 500 * 1.05 * 160 * 7.6 / 1000 * 50% = 638.4 / 2 = 319.2 euro.
IMU dicembre = 726.6 - 319.2 = 407.4 euro.
Veniamo quindi al confronto con quanto dovuto prima con l'ICI - IRPEF.
L'irpef si pagava in funzione dell'aliquota del proprio reddito: 23-27-38-41-43 per cento.
L'ici per le seconde case aveva un'aliquota prossima al 7 per mille con moltiplicatore 100.
Si adotta un valore di canone concordato di 380 euro, e di canone libero a 500 euro al mese.
ICI = 500 * 1.05 * 100 * 7 / 1000 = 367.5 euro
IRPEF sfitto = (23 / 100) * (4 / 3) * 500 * (1 + 5 / 100) = 161 euro
Canone concordato
IRPEF reddito = 380 euro * 12 mesi * 23 / 100 = 1048.8 euro
IRPEF totale = 161 * 3 / 12 + 1048.8 * 9 / 12 = 826.85 euro
Canone libero
IRPEF reddito = 500 euro * 12 mesi * 23 / 100 = 1380 euro
IRPEF totale = 161 * 3 / 12 + 1048.8 * 9 / 12 = 1075.25 euro
Il totale di tasse versate era: 367.5 + 826.85 oppure 367.5 + 1075.25, ovvero 1194 o 1442 euro
Con l'IMU il proprietario paga invece 588 + 1048.8 se canone concordato o 726.6 + 1380 euro se canone libero.
Un proprietario con aliquota bassa, ovvero un possessore di seconda casa, magari quella dei genitori morti ereditata e messa in affitto passa da 1200-1440 euro di tasse annue a 1636 - 2106 euro, ovvero un aumento rispettivamente di 436 euro all'anno per il canone concordato e di 666 euro all'anno se libero (36 e 46% di tassazione in più).
Il vantaggio dell'investimento come interesse per un immobile di 150 mila euro è quindi di 1.94 per cento per il canone concordato e del 2.59 per cento per un canone libero.
Ovvero gli stessi valori offerti da un comune deposito bancario, con la differenza che non si danno in mano 150 mila euro ad uno sconosciuto che potrebbe distruggerli come invece troppo spesso avviene nelle case affittate e senza possibilità di rifarsi sull'inquilino (per un risarcimento si dovrebbe passare per una causa con avvocato, altri 3000-6000 euro e senza certezze sul risarcimento).
Ciò spiga perchè le banche non investano più in immobili, bensì in fondi subprime ad alto tasso di interesse, ma anche ad alto rischio, o perchè gli studi di progettazione di ingegneri ed architetti siano fermi, non assumano più personale lasciando a casa neolaureati fra i più preparati della nostra nazione.
Vi è poi da considerare che se avessimo preso un'aliquota elevata (persona benestante con reddito fra i 55 mila ed i 75 mila euro annui), ad esempio 43 per cento i risultati sarebbero stati:
ICI = 500 * 1.05 * 100 * 7 / 1000 = 367.5 euro
IRPEF sfitto = (43 / 100) * (4 / 3) * 500 * (1 + 5 / 100) = 301 euro
Canone concordato
IRPEF reddito = 380 euro * 12 mesi * 43 / 100 = 1960.8 euro
IRPEF totale = 301 * 3 / 12 + 1960.8 * 9 / 12 = 1545.85 euro
Tasse dovute = 367.5 + 1545.85 = 1913 euro
Canone libero
IRPEF reddito = 500 euro * 12 mesi * 43 / 100 = 2580 euro
IRPEF totale = 301 * 3 / 12 + 2580 * 9 / 12 = 2010.5 euro
Tasse dovute = 367.5 + 2010.5 = 2378 euro
Invece con l'IMU permangono i conti prima eseguiti:
Con l'IMU il proprietario paga invece 588 + 1048.8 = 1636 se canone concordato o 726.6 + 1380 = 2106 euro se canone libero.
Abbiamo quindi che nel passaggio da ICI + IRPEF a IMU + IRPEF, i redditi maggiori pagano all'incirca quanto pagavano prima...pur mantenendo un reddito base fisso superiore a 55.000 euro che dà loro una notevole sicurezza, a differenza dei redditi di 15.000 euro che magari hanno ereditato la casa dei genitori (pagandoci tra l'altro pure le tasse di successione).
Per un reddito alto con il passaggio all'IMU abbiamo quindi una riduzione delle tasse del 14.5 per cento nel caso di un canone concordato ed una riduzione dell'11.5 per cento se il canone concordato è libero.
Ovviamente per un'aliquota del 45 per cento, il passaggio all'IMU consta di una riduzione di imposta versata maggiore.
In conclusione, si ha quindi che i più tartassati dal passaggio al nuovo sistema di tassazione sono le aliquote basse, ovvero le fasce più deboli che hanno ereditato una seconda casa dai genitori, e magari vivono in una prima casa con mutuo su cui debbono pure versare l'IMU.
Mentre per le aliquote maggiori, la tassazione si è alleviata...
Si ricorda quindi, che se il problema dell'Italia è l'evasione fiscale, in sistema di tassazione fisso e costante separato dal reddito irpef può andar bene per negozi ed aziende produttive, le quali usufruiscono di coefficienti moltiplicatori di gran lunga inferiori alle case-abitazioni (negozi 60, case 160, uffici 80).
Mentre per abitazioni affittate, un sistema di separazione sconnesso dal reddito IRPEF grava maggiormente sui redditi più bassi, con case costruite dai genitori negli anni 60-70, anni del boom edilizio, che oggi divengono sempre più facilmente seconde case di una nuova generazione di giovani che non sa più come arrivare a fine mese.
Inoltre a parità di investimento (150 mila euro per esempio), un negozio costituisce attività produttiva e benchè abbia un'aliquota elevata, ed un moltiplicatore più che dimezzato, è un luogo ove si può far guadagno con il commercio, mentre una casa in affitto di pari valore è un bene concesso in mano ad un estraneo (che può essere danneggiato), su cui grava il più alto moltiplicatore di rendita catastale e con il quale i comuni si dilettano a definire svariate aliquote, non considerando che non è possibile tenerlo sempre locato.
Tutto ciò senza considerare l'ulteriore rischio della diffusa presenza di inquilini morosi cronici che spesso neanche pagano l'affitto (nè bollette, tasse come la tarsu o altri conti con terzi) e non perchè non abbiano un reddito, bensì perchè inculcati da ideali politici radicali).
Per queste ragioni si reputa la tassazione IMU a dir poco diabolica e deleteria per la società italiana.
Le aliquote adottate per le seconde case sono: 6 per mille per le abitazioni locate a canone concordato, 8.2 per mille per le case affittate con contratto libero, e 10 per mille per le seconde case sfitte.
Prima dell'introduzione dell'IMU, le seconde case pagavano due tassazioni: l'ICI e l'IRPEF.
L'ICI si basava su 12 mesi di possesso con determinati coefficienti fissi ed immutabili nell'anno di tassazione.
L'IRPEF da versare sia se la casa era locata sia se era sfitta, si basava su coefficienti fissi per l'anno di tassazione e due sistemi di calcolo simili.
Nel caso in cui un'abitazione risultasse per l'anno di tassazione per alcuni mesi sfitta e per gli altri mesi affittata, il valore dell'imposta era dato dalla percentuale dell'IRPEF per seconde case sfitte rapportata al totale di mesi sfitti ed all'IRPEF sul reddito da locazione guadagnato nell'anno, legato al numero di mesi in cui la casa era rimasta affittata.
Nel caso più complesso, ovvero di seconda casa per alcuni mesi sfitta e per gli altri locata, l'IMU permane il dover considerare i rispettivi mesi di differente tassazione, ma con la complicazione di differenti aliquote.
Si pensi per esempio ad una casa con rendita catastale 500, per 3 mesi sfitta nel 2012 e per 9 mesi affittata.
L'IMU dovuta per l'anno in corso dovrà considerare a Mira tre mesi come imposta al 10 per mille e 9 mesi come imposta al 6 - 8.2 per mille.
Dato che il calcolo dell'IMU consta di sole moltiplicazioni si può procedere in due modi diversi:
1) calcolare l'imposta IMU con le aliquote di casa locata (per esempio contratto concordato) e casa sfitta, ed applicare le frazioni di mese relative per il conto dell'IMU totale.
Quindi:
IMU(10) = 500 * 1.05 * 160 * 10 / 1000 = 840 euro
IMU(6) = 500 * 1.05 * 160 * 6 / 1000 = 504 euro
IMU totale = 504 euro * 9 mesi / 12 + 840 euro * 3 mesi / 12 = 378 euro + 210 euro = 588.
2) un altro metodo per calcolare l'imposta IMU dovuta in questo esempio di casa in parte locata ed in parte sfitta si basa su un'aliquota media: per tre mesi la casa sfitta ha aliquota 10, per 9 mesi la casa affittata con canone concordato ha aliquota 6.
L'aliquota da considerare per il calcolo è:
ALIQUOTA MEDIA = 10 * 3 / 12 + 6 * 9 / 12 = 7
Quindi l'IMU totale dovuta per l'anno è:
IMU = 500 * 1.05 * 160 * 7 / 1000 = 588 euro.
Un metodo vale l'altro. Uno può essere fatto per fare il calcolo, l'altro per verirficarlo.
Quindi il saldo che deve essere versato entro il 17 dicembre 2012, considerando che la prima rata di giugno si calcola con le aliquote base può essere ottenuto per differenza:
IMU prima rata = 500 * 1.05 * 160 * 7.6 / 1000 * 50% = 638.4 / 2 = 319.2 euro.
L'IMU da versare come seconda rata è
IMU dicembre = 588 - 319.2 = 268.8 euro.
Ovvero minore della prima rata versata mesi fa, proprio perchè l'aliquota del canone concordato è inferiore all'aliquota base.
Il valore da versare quindi risulta maggiore di una semplice IMU con canone concordato, di bel 84 euro.
Come si può notare l'IMU da versare è maggiore, questo perchè è praticamente impossibile tenere sempre una casa locata / affittata perennemente locata.
Ovvero, i contratti di locazione liberi 4+4 o quelli concordati 3+2 coprirebbero alcuni anni di locazione se solo gli inquilini restassero nelle case e vi fossero altri inquilini pronti ad entrare appena i precedenti se ne vanno. Ma ciò NON SI VERIFICA MAI.
Ed anzi, molti inquilini vantano contratti di affitto per una durata media di tre anni, dopo di che, l'inquilino sua sponte non rinnova il contratto o lo disdice, costringendo a nuovi versamenti di denaro ad agenzie di locazione, e imposte IMU rialzate...
Nel caso dell'esempio, se si fosse trattato di un contratto di locazione libero, il valori di IMU sarebebro stati:
IMU(10) = 500 * 1.05 * 160 * 10 / 1000 = 840 euro
IMU(8.2) = 500 * 1.05 * 160 * 8.2 / 1000 = 688.8 euro
IMU totale = 688.8 euro * 9 mesi / 12 + 840 euro * 3 mesi / 12 = 516.6 euro + 210 euro = 726.6 euro.
Si può quindi notare come la seconda rata dovuta a dicembre risulti maggiore rispetto alla prima rata, proprio a causa del fatto che l'aliquota scelta risulta superiore all'aliquota base con cui è calcolata la rata di giugno.
IMU prima rata = 500 * 1.05 * 160 * 7.6 / 1000 * 50% = 638.4 / 2 = 319.2 euro.
IMU dicembre = 726.6 - 319.2 = 407.4 euro.
Veniamo quindi al confronto con quanto dovuto prima con l'ICI - IRPEF.
L'irpef si pagava in funzione dell'aliquota del proprio reddito: 23-27-38-41-43 per cento.
L'ici per le seconde case aveva un'aliquota prossima al 7 per mille con moltiplicatore 100.
Si adotta un valore di canone concordato di 380 euro, e di canone libero a 500 euro al mese.
ICI = 500 * 1.05 * 100 * 7 / 1000 = 367.5 euro
IRPEF sfitto = (23 / 100) * (4 / 3) * 500 * (1 + 5 / 100) = 161 euro
Canone concordato
IRPEF reddito = 380 euro * 12 mesi * 23 / 100 = 1048.8 euro
IRPEF totale = 161 * 3 / 12 + 1048.8 * 9 / 12 = 826.85 euro
Canone libero
IRPEF reddito = 500 euro * 12 mesi * 23 / 100 = 1380 euro
IRPEF totale = 161 * 3 / 12 + 1048.8 * 9 / 12 = 1075.25 euro
Il totale di tasse versate era: 367.5 + 826.85 oppure 367.5 + 1075.25, ovvero 1194 o 1442 euro
Con l'IMU il proprietario paga invece 588 + 1048.8 se canone concordato o 726.6 + 1380 euro se canone libero.
Un proprietario con aliquota bassa, ovvero un possessore di seconda casa, magari quella dei genitori morti ereditata e messa in affitto passa da 1200-1440 euro di tasse annue a 1636 - 2106 euro, ovvero un aumento rispettivamente di 436 euro all'anno per il canone concordato e di 666 euro all'anno se libero (36 e 46% di tassazione in più).
Il vantaggio dell'investimento come interesse per un immobile di 150 mila euro è quindi di 1.94 per cento per il canone concordato e del 2.59 per cento per un canone libero.
Ovvero gli stessi valori offerti da un comune deposito bancario, con la differenza che non si danno in mano 150 mila euro ad uno sconosciuto che potrebbe distruggerli come invece troppo spesso avviene nelle case affittate e senza possibilità di rifarsi sull'inquilino (per un risarcimento si dovrebbe passare per una causa con avvocato, altri 3000-6000 euro e senza certezze sul risarcimento).
Ciò spiga perchè le banche non investano più in immobili, bensì in fondi subprime ad alto tasso di interesse, ma anche ad alto rischio, o perchè gli studi di progettazione di ingegneri ed architetti siano fermi, non assumano più personale lasciando a casa neolaureati fra i più preparati della nostra nazione.
Vi è poi da considerare che se avessimo preso un'aliquota elevata (persona benestante con reddito fra i 55 mila ed i 75 mila euro annui), ad esempio 43 per cento i risultati sarebbero stati:
ICI = 500 * 1.05 * 100 * 7 / 1000 = 367.5 euro
IRPEF sfitto = (43 / 100) * (4 / 3) * 500 * (1 + 5 / 100) = 301 euro
Canone concordato
IRPEF reddito = 380 euro * 12 mesi * 43 / 100 = 1960.8 euro
IRPEF totale = 301 * 3 / 12 + 1960.8 * 9 / 12 = 1545.85 euro
Tasse dovute = 367.5 + 1545.85 = 1913 euro
Canone libero
IRPEF reddito = 500 euro * 12 mesi * 43 / 100 = 2580 euro
IRPEF totale = 301 * 3 / 12 + 2580 * 9 / 12 = 2010.5 euro
Tasse dovute = 367.5 + 2010.5 = 2378 euro
Invece con l'IMU permangono i conti prima eseguiti:
Con l'IMU il proprietario paga invece 588 + 1048.8 = 1636 se canone concordato o 726.6 + 1380 = 2106 euro se canone libero.
Abbiamo quindi che nel passaggio da ICI + IRPEF a IMU + IRPEF, i redditi maggiori pagano all'incirca quanto pagavano prima...pur mantenendo un reddito base fisso superiore a 55.000 euro che dà loro una notevole sicurezza, a differenza dei redditi di 15.000 euro che magari hanno ereditato la casa dei genitori (pagandoci tra l'altro pure le tasse di successione).
Per un reddito alto con il passaggio all'IMU abbiamo quindi una riduzione delle tasse del 14.5 per cento nel caso di un canone concordato ed una riduzione dell'11.5 per cento se il canone concordato è libero.
Ovviamente per un'aliquota del 45 per cento, il passaggio all'IMU consta di una riduzione di imposta versata maggiore.
In conclusione, si ha quindi che i più tartassati dal passaggio al nuovo sistema di tassazione sono le aliquote basse, ovvero le fasce più deboli che hanno ereditato una seconda casa dai genitori, e magari vivono in una prima casa con mutuo su cui debbono pure versare l'IMU.
Mentre per le aliquote maggiori, la tassazione si è alleviata...
Si ricorda quindi, che se il problema dell'Italia è l'evasione fiscale, in sistema di tassazione fisso e costante separato dal reddito irpef può andar bene per negozi ed aziende produttive, le quali usufruiscono di coefficienti moltiplicatori di gran lunga inferiori alle case-abitazioni (negozi 60, case 160, uffici 80).
Mentre per abitazioni affittate, un sistema di separazione sconnesso dal reddito IRPEF grava maggiormente sui redditi più bassi, con case costruite dai genitori negli anni 60-70, anni del boom edilizio, che oggi divengono sempre più facilmente seconde case di una nuova generazione di giovani che non sa più come arrivare a fine mese.
Inoltre a parità di investimento (150 mila euro per esempio), un negozio costituisce attività produttiva e benchè abbia un'aliquota elevata, ed un moltiplicatore più che dimezzato, è un luogo ove si può far guadagno con il commercio, mentre una casa in affitto di pari valore è un bene concesso in mano ad un estraneo (che può essere danneggiato), su cui grava il più alto moltiplicatore di rendita catastale e con il quale i comuni si dilettano a definire svariate aliquote, non considerando che non è possibile tenerlo sempre locato.
Tutto ciò senza considerare l'ulteriore rischio della diffusa presenza di inquilini morosi cronici che spesso neanche pagano l'affitto (nè bollette, tasse come la tarsu o altri conti con terzi) e non perchè non abbiano un reddito, bensì perchè inculcati da ideali politici radicali).
Per queste ragioni si reputa la tassazione IMU a dir poco diabolica e deleteria per la società italiana.
IMU, le aliquote del veneziano
- Cavallino-Trepporti: 4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per seconde case ed attività produttive (guadagni da ZTL e imposta di soggiorno, quindi niente rialzi).
- Caorle: 3 per mille per le prime case, 9.5 per mille per le seconde case.
- Chioggia: 10.6 per mille tutti gli edifici eccetto prime case ed edifici rurali.
- Jesolo: aliquota zero per le prime case, 9.6 per mille per le attività produttive, 10.6 per mille per le seconde case (comune a prevalenza turistica con molte seconde case e negozi).
- Mira: 4.4 per mille per le prime case, 6 per mille per le abitazioni affittate a canone concordato, forse 8.2 per mille per le abitazioni locate/affittate con canone libero, 10 per mille per le case sfitte.
- Mirano: 5.3 per mille per le prime case, 9.8 per mille per gli altri immobili.
- Salzano: 4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per le seconde case affittate, 10.6 per mille per le seconde case sfitte.
- San Donà: 4.5 per mille prime case, 8.7 per mille tutti gli altri immobili.
- Spinea: 5 per mille per le prime case, forse 9.5 per mille per gli altri edifici (aliquota precedentemente scelta).
Es: per altri immobili si intendono seconde case ed attività produttive od anche edifici rurali?
fonte: la Piazza edizione cartacea, "L'imposta vira verso l'aumento"
Per gli altri Comuni, come indicato negli applet di calcolo dell'IMU del sito comunale:
- Dolo: 4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per gli altri immobili.
- Martellago: 5 per mille per le prime case, 10 per mille per gli altri immobili.
- Noale: ???
- Scorzè: 4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per gli altri immobili.
- Venezia (Mestre, Chirignago, Marghera...): 7.6 per le prime case, 10.6 per gli altri immobili.
lunedì 5 novembre 2012
Parcheggi Blu - le siegazioni del comune
Con un ottima comunicazione cittadini-Comune, il sito comune.spinea.ve.it pubblica il PDF in cui si spiegano le ragioni della creazione dei parcheggi blu, ovvero dei parcheggi a pagamento in alcune aree del Comune di Spinea.
Sempre per la concertazione fra amministrazione locale e cittadini/enti il Comune ha incontrato le attività produttive e ASCOM per individuare proposte e osservazioni utili per migliorare la gestione delle soste in alcune aree individuate come critiche.
Il 5 novembre alle 20.30 viene proposto un incontro aperto a tutti, cittadini compresi in Comune.
Come scritto in passato, in teoria i residenti del Comune di Spinea, i parcheggi li hanno già pagati con gli oneri di urbanizzazione primari e secondari che debbono essere versati al Comune con l'attività edilizia che porta alla realizzazione di abitazioni principali o secondarie.
Quindi dover pagare anche il tempo di sosta è per i residenti una seconda tassazione.
Un errore del Comune? non proprio... un errore del legislatore che ha concesso ai Comuni questa nuova fonta di reddito (una parte dell'obolo del parcheggio a pagamento finisce nel bilancio del Comune) benchè sia evidente che altre leggi prevedevano egualmente il compenso per il medesimo servizio (ovvero, tanto varrebbe ridurre gli oneri di urbanizzazione se si vuole imporre l'onere di sosta quasi fosse una locazione di spazio pubblico).
Tuttavia un altro aspetto risulta interessante: il Comune stima i parcheggi messi a pagamento in meno del 50% dei parcheggi totali esistenti, conteggiando anche quelli di vie laterali a fianco del Municipio-ULSS-Poste, e quelli posti in altre aree di laterali di via Roma (per esempio via Alfieri).
Qui sorge il primo problema. Molti dei parcheggi liberi indicati nelle vie laterali a via Roma, vengono costantemente utilizzati dai residenti delle case sprovvisti di garage (spesso si tratta di palazzoni) o provvisti di un solo garage e due o tre auto.
E' molto probabilmente il caso dei parcheggi in via Alfieri o quello dei parcheggi in via Pisacane- XX settembre, quest'ultimi tra l'altro ampiamente utilizzati anche dagli impiegati di Comune, Poste, scuole medie, asilo e ULSS.
In particolar modo la situazione a ridosso del complesso di uffici e servizi che va dal Municipio al Parco Nuove Gemme è tale che chi dovesse recarsi in questi posti da quartieri confinanti distanti (Crea, Fornase, Villaggio dei Fiori, Fossa, Oriago-via Rossignago, Asseggiano), l'unica alternativa è parcheggiare in piazza Fermi per dirigersi a piedi nell'area.
Ma con i parcheggi a pagamento l'alternativa non è farsi la strada a piedi dalle lontane località di Fornase, Crea o da Asseggiano, bensì è fra il pagare o l'andar via in due facendo una fermata in doppia fila con il motore acceso, piuttosto che una sosta.
In effetti il Comune che da mesi giustifica la maggior parte delle sue modifiche urbanistiche con il proposito di spingere la popolazione a camminare, attività benefica per il corpo, e forse bissando questa scusa per molte altre modifiche territoriali future, farebbe prima a giustificare i parcheggi a pagamento con la necessità di aumentare le fonti di denaro per il bilancio comunale degli anni futuri.
IMU, l'ultimo mese di sofferenza (si spera)
L'IMU, detta anche Imposta che varia regole ogni mese per dubbia psicosi dell'apparato burocratico statale nella realizzazione della cosiddetta teoria del caos, sta per arrivare al saldo (o ultima rata) finale da pagare il 17 dicembre 2012.
Come già ricordato, la variazione delle aliquote può essere ancora attuata entro il 10 dicembre 2012 per voce del Governo italiano, qualora lo ritenesse opportuno.
I Comuni dovevano stabilirle entro il 30 settembre (molti l'hanno cambiata o decisa a fine luglio...quindi senza che la popolazione se ne rendesse conto, pur rimanendo convinta dei valori iniziali proposti), e se per chi segue la newsletter di Spinea l'aliquota da versare è nota (almeno quella di prima e seconda casa...non quelle ridotte per particolari categorie), per molti altri Comuni aleggia il buio più assoluto.
Come se non bastasse, vigeva il caos più assoluto sulla presentazione della Dichiarazione dell'IMU che i contribuenti devono fare (quali? a chi? entro quando?....), con un modello non ancora definito dallo Stato.
Ebbene il Comune di Mira primo fra tutti ha dato la notizia della pubblicazione del modello per la Dichiarazione IMU da presentare a soggetti diversi in contesti diversi.
Con decreto del 30/12/2012 il Governo ha stabilito il modello e le regole di presentazione, ben riassunte nei PDF scaricabili dal sito del Comune di Mira.
Chi è anziano e non capisce cos'è un PDF o non ha inernet non se ne renderà conto.
Chi non capisce il "burocratese scritto" avrà qualche problema a districarsi nelle istruzioni.
Una cosa è certa, nel caos generato dalle continue variazioni di legge sull'IMU, quasi nessun cittadino sa che alcune categorie devono presentare la Dichiarazione IMU, o men che meno a chi presentarla.
Entrare nel dettaglio di tutte le categorie che debbono presentarla è complesso - basta leggere i PDF delle istruzioni.
Tuttavia prendiamo alcuni esempi di obbligatorietà nella presentazione dell'IMU, purchè non rientrino nei casi di esenzione elencati:
1) chi ha stipulato un contratto di locazione od affitto dal 1 gennaio 2012 al 1 luglio 2012 deve compilare la dichiarazione IMU spedendola al Comune. Ciò entro 90 giorni dall'avvenuta modifica o nel caso di quest'anno entro il 30 novembre (benchè in altre parti del PDF si cita entro il 1 febbraio 2013).
Chi ha stipulato un contratto di locazione prima del 1 gennaio 2012 non è chiaro cosa debba fare. Chi invece ha stipulato un contratto di locazione dopo il 1 luglio 2012 non deve compilare la Dichiarazione IMU (non è chiaro se la deve presentare il prossimo anno). Forse nel caso di stipula del contratto di locazione regolare, si rientra nella casistica di coloro che hanno fatto "comunicazione dei dati catastali all'Agenzia delle Entrate", quindi non è chiaro se la dichiarazione debba essere presentata all'Agenzia delle Entrate (alla faccia del sistema SIATEL che avvicina Comuni ed Agenzia delle Entrate per i controlli) e/o anche al Comune. Non devono fare la dichiarazione i possessori di prima casa.
2) chi attua una variazione catastale (compresi matrimoni o separazioni con l'immobile fra i beni comuni) o variazione delle rendite catastali (si pensi a chi ha ampliato casa usufruendo del Piano Casa) nel 2012, deve compilare la dichiarazione IMU e comunicarla all'Agenzia del Territorio. Ma in teoria il decreto sviluppo prevedeva la sparizione dell'Agenzia del Territorio (vedi articolo di giornale) con funzioni inglobate dall'Agenzia delle Entrate?!...Quindi forse la dichiarazione va fatta all'Agenzia del Territorio dell'Agenzia delle Entrate. Da notare che in questo caso la dichiarazione IMU non va fatta ai Comuni, benchè evidentemente dovrebbero essere informati della variazione di IMU versata per la diversa rendita. Evidente un errore di legge...
3) le imprese costruttrici di immobili per ottenere la riduzione dell'IMU al bene in vendita non considerabile come seconda casa devono comunicare la dichiarazione IMU.
Multe
Non presentate la dovuta dichiarazione IMU come previsto per legge? Le multe variano in funzione dell'errore che commesso:
a) da 100 a 200% del tributo dovuto con un minimo di 51 euro in caso di mancata presentazione della dichiarazione nelle casistiche previste.
Si pensi ad una seconda casa locata che paga 2.000 euro di IMU e deve pagare altri 2.000 - 4.000 euro di multa qualora non comunichi che la casa è locata pur pagando con l'aliquota ridotta, mentre al Comune risulta la seconda casa come sfitta per la mancata Dichiarazione IMU (benchè sia evidente che con il servizio SIATEL il Comune possa verificare comodamente i dati della locazione registrata all'Agenzia delle Entrate!)
b) da 50% al 100% dell'imposta se la dichiarazione è infedele (es: 2000 euro paga una multa aggiuntiva di 1000 - 2000 euro).
In questa casistica rientra per esempio chi ha modificato la rendita della propria casa, variando quindi anche l'importo IMU (per esempio ha ampliato al max del 20% la casa usufruendo del Piano Casa) senza comunicare a chi di dovere la variazione, e di conseguenza pagando meno. Ma in teoria vi rientrano anche coloro che convinti che l'aliquota stabilita dal Comune fosse il 4.5 per mille, pagano meno il saldo del 17 dcembre 2012, perchè non si sono resi conto che nei mesi successi l'imposta è variata! Rientrano nella casistica anche coloro che erroneamente pagheranno il saldo di dicembre semplicemente bissando la precedente rata, dimenticando che l'ultima rata si fa carico anche del surplus di imposta dovuto alla differenza fra aliquote base ed aliquote scelte dal Comune (vedi precedente spiegazione).
c) da 51 euro a 258 euro se l'omissione o l'errore riguardano elementi non incidenti sull'ammontare dell'imposta.
Probabilmente in questo caso ricade chi paga le rate dell'IMU senza differenziare fra Stato e Comuni nel versamento, od errori simili come la compilazione incompleta o parzialmente infedele, eccetera.
Mi rifiuto di spiegare in modo corretto tutte le casitiche di questo nuovo orpello dell'IMU.
Non ho tempo, non voglio accollarmi responsabilità su una materia caotica, sono stanco di continui aggiornamenti e non vengo pagato per svolgere un lavoro che dovrebbe fare un qualche non ben identificato apparato burocratico dello Stato, sulle sue leggi.
Sinceramente sostengo chi pretende il diritto alla chiarezza burocratica.
Insomma, una sana coda di centinaia di migliaia di persone in uffici comunali e Agenzie del Territorio/Entrate a ridosso delle vacanze di Natale è quel che ci vuole per una situazione così parossistica...
Come già ricordato, la variazione delle aliquote può essere ancora attuata entro il 10 dicembre 2012 per voce del Governo italiano, qualora lo ritenesse opportuno.
I Comuni dovevano stabilirle entro il 30 settembre (molti l'hanno cambiata o decisa a fine luglio...quindi senza che la popolazione se ne rendesse conto, pur rimanendo convinta dei valori iniziali proposti), e se per chi segue la newsletter di Spinea l'aliquota da versare è nota (almeno quella di prima e seconda casa...non quelle ridotte per particolari categorie), per molti altri Comuni aleggia il buio più assoluto.
Come se non bastasse, vigeva il caos più assoluto sulla presentazione della Dichiarazione dell'IMU che i contribuenti devono fare (quali? a chi? entro quando?....), con un modello non ancora definito dallo Stato.
Ebbene il Comune di Mira primo fra tutti ha dato la notizia della pubblicazione del modello per la Dichiarazione IMU da presentare a soggetti diversi in contesti diversi.
Con decreto del 30/12/2012 il Governo ha stabilito il modello e le regole di presentazione, ben riassunte nei PDF scaricabili dal sito del Comune di Mira.
Chi è anziano e non capisce cos'è un PDF o non ha inernet non se ne renderà conto.
Chi non capisce il "burocratese scritto" avrà qualche problema a districarsi nelle istruzioni.
Una cosa è certa, nel caos generato dalle continue variazioni di legge sull'IMU, quasi nessun cittadino sa che alcune categorie devono presentare la Dichiarazione IMU, o men che meno a chi presentarla.
Entrare nel dettaglio di tutte le categorie che debbono presentarla è complesso - basta leggere i PDF delle istruzioni.
Tuttavia prendiamo alcuni esempi di obbligatorietà nella presentazione dell'IMU, purchè non rientrino nei casi di esenzione elencati:
1) chi ha stipulato un contratto di locazione od affitto dal 1 gennaio 2012 al 1 luglio 2012 deve compilare la dichiarazione IMU spedendola al Comune. Ciò entro 90 giorni dall'avvenuta modifica o nel caso di quest'anno entro il 30 novembre (benchè in altre parti del PDF si cita entro il 1 febbraio 2013).
Chi ha stipulato un contratto di locazione prima del 1 gennaio 2012 non è chiaro cosa debba fare. Chi invece ha stipulato un contratto di locazione dopo il 1 luglio 2012 non deve compilare la Dichiarazione IMU (non è chiaro se la deve presentare il prossimo anno). Forse nel caso di stipula del contratto di locazione regolare, si rientra nella casistica di coloro che hanno fatto "comunicazione dei dati catastali all'Agenzia delle Entrate", quindi non è chiaro se la dichiarazione debba essere presentata all'Agenzia delle Entrate (alla faccia del sistema SIATEL che avvicina Comuni ed Agenzia delle Entrate per i controlli) e/o anche al Comune. Non devono fare la dichiarazione i possessori di prima casa.
2) chi attua una variazione catastale (compresi matrimoni o separazioni con l'immobile fra i beni comuni) o variazione delle rendite catastali (si pensi a chi ha ampliato casa usufruendo del Piano Casa) nel 2012, deve compilare la dichiarazione IMU e comunicarla all'Agenzia del Territorio. Ma in teoria il decreto sviluppo prevedeva la sparizione dell'Agenzia del Territorio (vedi articolo di giornale) con funzioni inglobate dall'Agenzia delle Entrate?!...Quindi forse la dichiarazione va fatta all'Agenzia del Territorio dell'Agenzia delle Entrate. Da notare che in questo caso la dichiarazione IMU non va fatta ai Comuni, benchè evidentemente dovrebbero essere informati della variazione di IMU versata per la diversa rendita. Evidente un errore di legge...
3) le imprese costruttrici di immobili per ottenere la riduzione dell'IMU al bene in vendita non considerabile come seconda casa devono comunicare la dichiarazione IMU.
Multe
Non presentate la dovuta dichiarazione IMU come previsto per legge? Le multe variano in funzione dell'errore che commesso:
a) da 100 a 200% del tributo dovuto con un minimo di 51 euro in caso di mancata presentazione della dichiarazione nelle casistiche previste.
Si pensi ad una seconda casa locata che paga 2.000 euro di IMU e deve pagare altri 2.000 - 4.000 euro di multa qualora non comunichi che la casa è locata pur pagando con l'aliquota ridotta, mentre al Comune risulta la seconda casa come sfitta per la mancata Dichiarazione IMU (benchè sia evidente che con il servizio SIATEL il Comune possa verificare comodamente i dati della locazione registrata all'Agenzia delle Entrate!)
b) da 50% al 100% dell'imposta se la dichiarazione è infedele (es: 2000 euro paga una multa aggiuntiva di 1000 - 2000 euro).
In questa casistica rientra per esempio chi ha modificato la rendita della propria casa, variando quindi anche l'importo IMU (per esempio ha ampliato al max del 20% la casa usufruendo del Piano Casa) senza comunicare a chi di dovere la variazione, e di conseguenza pagando meno. Ma in teoria vi rientrano anche coloro che convinti che l'aliquota stabilita dal Comune fosse il 4.5 per mille, pagano meno il saldo del 17 dcembre 2012, perchè non si sono resi conto che nei mesi successi l'imposta è variata! Rientrano nella casistica anche coloro che erroneamente pagheranno il saldo di dicembre semplicemente bissando la precedente rata, dimenticando che l'ultima rata si fa carico anche del surplus di imposta dovuto alla differenza fra aliquote base ed aliquote scelte dal Comune (vedi precedente spiegazione).
c) da 51 euro a 258 euro se l'omissione o l'errore riguardano elementi non incidenti sull'ammontare dell'imposta.
Probabilmente in questo caso ricade chi paga le rate dell'IMU senza differenziare fra Stato e Comuni nel versamento, od errori simili come la compilazione incompleta o parzialmente infedele, eccetera.
Mi rifiuto di spiegare in modo corretto tutte le casitiche di questo nuovo orpello dell'IMU.
Non ho tempo, non voglio accollarmi responsabilità su una materia caotica, sono stanco di continui aggiornamenti e non vengo pagato per svolgere un lavoro che dovrebbe fare un qualche non ben identificato apparato burocratico dello Stato, sulle sue leggi.
Sinceramente sostengo chi pretende il diritto alla chiarezza burocratica.
Insomma, una sana coda di centinaia di migliaia di persone in uffici comunali e Agenzie del Territorio/Entrate a ridosso delle vacanze di Natale è quel che ci vuole per una situazione così parossistica...
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News dal sito del Comune
Google News su Spinea - Pellegrini
Incipit
NOTA BENE
MAPPA SPINEA
PREZZI BENZINA MIRANESE
RADIO SPINEA WEB
cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo
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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'
Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.
Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche
Successivi alle modifiche urbanistiche
Casello del Passante a Crea
Stazione della metropolitana di superficie
Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
PUT2004: Statistiche degli incidenti
Quartiere Dante in particolare
Dopo aver reso via Matteotti a senso unico
Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante
Masterplan
2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.
Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).
Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).
Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...
Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web
NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.
Aggiornato al 07-02-2013
Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche
- Situazione generale prima delle modifiche urbanistiche
- Arterie, dorsali, vie secondarie prima della pedonalizzazione di via Roma
- Incidenti
- I controlli sugli incidenti - potere esecutivo locale, potere legislativo locale, potere informativo e la realtà territoriale.
Successivi alle modifiche urbanistiche
- Situazione generale dopo le modifiche urbanistiche
- Aree imprigionate nei sensi unici di via Matteotti, D'Annunzio e Bennati
- Blocco di via Roma, traffico di transito da est a ovest
- Blocco di via Roma, traffico di transito da ovest a est
- Arterie, dorsali, vie secondarie dopo la pedonalizzazione di via Roma
- Arterie, dorsali, vie secondarie dopo la pedonalizzazione di via Roma e la chiusura di un tratto di via Roma
- Via di collegamento fra via Martiri, via Capitanio, via Matteotti e via Cici
Casello del Passante a Crea
Stazione della metropolitana di superficie
- Considerazioni sullo sfruttamtno della Stazione della metropolitana di superficie e sulla modifica di traffico intercomunale diretto a Venezia in traffico locale diretto verso il quartiere Dante
Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
- disegno descrivente gli accessi fra aree residenziali senza accedere a via Roma (prima delle modifiche urbanistiche)
- ipotesi di modifica della viabilità interna con creazione di tre nuovi incroci fra via Cici, piazza Marconi e via Matteotti
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
- Modifiche alla viabilità interna invocate in nome della "tangenziale nord" come valvola di sfogo del traffico passante in centro di Spinea.
PUT2004: Statistiche degli incidenti
- Visione della tavola del PUT A5_punti_conflitto_rischio.PDF in funzione degli incidenti indicati, della tipologia degli incidenti, delle condizioni delle strade interessate dalle recenti modifiche urbanistiche che hanno visto coinvolte varie aree cittadine (targhe alterne addio 28-04-08).
Quartiere Dante in particolare
- Aree prigioniere fra via Roma ed i nuovi tre sensi unici (via Matteotti, via Bennati, via D'Annunzio)
- Portare i bambini a scuola la mattina prima della modifica al senso di circolazione di via Matteotti e Dopo la modifica a via Matteotti
- Vie laterali (Sarpi, Verga e Bruno) ed infrazioni al codice della strada a seguito del senso unico in via Matteotti
- Parcheggio di piazza Marconi - senso unico di via Matteotti e sicurezza all'incrocio con via Roma (foto che mostra come vi siano infrazioni alla costrizione di percorrere via Bennati, via Matteotti e via D'Annunzio)
- Incidenti in via Bennati, indicazione di una situazione di costrizione dovuta ai sensi unici come per piazza Marconi e le vie laterali (Sarpi, Verga e Bruno).
- Sensi unici di via Matteotti e via Cattaneo da via Roma e chiesa di San Vito e Modesto; carri funebri ed infrazione del codice della strada per dirigersi normalmente in corteo al cimitero.
- L'errore di via Lorenzini
- Servizio GiroSpinea costretto a passare per via Alfieri solo per poter incrociare le fermate sulla stessa strada a causa della messa a senso unico di via Matteotti.
- Quartiere Dante prima della modifica su via Matteotti
- Da Fornase verso il centro di Spinea, prima di aver reso via Matteotti a senso unico
- Problematiche di via Alfieri (presenti da sempre anche prima delle modifiche in via Matteotti, ma accentuate dall'aumento del traffico per le civine soluzioni adottate)
Dopo aver reso via Matteotti a senso unico
- Da via Roma lato Chirignago verso Fornase (via Roma scorrevole)
- Da via Roma lato Chirignago verso Fornase (via Roma poco scorrevole)
- Da via Roma lato Chirignago verso Fornase (via Roma intasata)
- Da Fornase verso il centro di Spinea, dopo aver reso via Matteotti a senso unico
- Da Fornase verso il centro di Spinea (caso con accesso sud di via Alfieri chiuso)
- Chiusura e pedonalizzazione del tratto di via Roma fra villa del Majno, piazza Marconi e l'aia della chiesa San Vito e Modesto e via Cattaneo
- Pali in via Matteotti
- Stato della rotonda fra via Alfieri e via Roma
- Ordinanza 62/VM/08 - regolazione degli ingressi in via Alfieri da via D'Annunzio
- Referendum: inizio della raccolta firme, alcune lettere ai giornali, raccolte 2144 firme, referendum non passa per difetto di 30 firme.
- Dossi in via Capitanio, via Matteotti e via Alfieri.
Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante
Masterplan
- Presentazione del Masterplan (01-02-2008), una conferma di quanto sopra scritto in più post e disegni
- rese disponibili alcune tavole del progetto del Masterplan
- Il progetto segreto della provincia (lo confermano e lo negano in continuazione per cui forse non c'è molto da sperare)
2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.
Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).
Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).
Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...
Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web
NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.
Aggiornato al 07-02-2013