sabato 27 dicembre 2008

Articolo di giornale - Opere complementari al Passante per Spinea

IL GAZZETTINO
giovedì 27 novembre 2008
La bretella verso Maerne per alleggerire via Roma
(d.t.) Opere complementari al centro di un incontro tra Veneto Strade e il sindaco di Spinea, Claudio Tessari. L'incontro si terrà questa mattina alle dieci nella sede di Veneto Strade, in presenza anche dell'assessore provinciale alla Viabilità Paolo Gatto. Nella conferenza dei servizi di oggi, infatti, verrà approvato il progetto definitivo. Delle opere richieste dal Comune di Spinea, opere di "compensazione" al Passante. In cosa consistono? In primis, la tanto attesa tangenziale nord. Su questa bretella, che partirà più o meno all'altezza della stazione di Maerne e che procederà parallela alla linea ferroviaria. Il sindaco Claudio Tessari ha puntato molto. Questa nuova strada di collegamento, infatti, permetterò di alleggerire il traffico di attraversamento in via Roma, l’'autostrada urbana" di Spinea, che ogni giorno conta il passaggio di decine di migliaia di veicoli. Non per nulla, tutto il progetto della viabilità interna del futuro di Spinea poggia su questa tangenziale. I sensi unici in via Capitanio, Bennati e Matteotti, così come il masterplan, fanno parte di un unico disegno che ha come soggetto principale il nuovo raccordo che darà un'alternativa valida a via Roma. Secondo punto all'ordine del giorno, la sistemazione di via della Costituzione, per le mappe nota anche come Sp 36. La strada verrà allargata a tre corsie (creando una terza corsia di decelerazione per facilitare l'accesso di automobili e camion alle attività della zona) e dotata di una pista ciclabile. Un intervento quantomai necessario e richiesto a gran voce dai cittadini. Ultimo, verrà messo nero su bianco il nuovo collegamento tra via Martiri e via Capitanio, una strada a due corsie più pista ciclabile. «In questo incontro - spiega il sindaco Claudio Tessari - definiremo gli ultimi punti dell'accordo. E' un momento molto importante, queste opere cambieranno il volto della Spinea di oggi per proiettarla in quella di domani».
"Opere complementari al Passante" significa opere di secondo piano rispetto al tracciato del Passante di Mestre.
Non è solo una questione di finanziamento dell'opera, scaricato su un soggetto o sull'altro, bensì anche di interesse che i vari soggetti possono avere data l'opera del Passante a definire una serie di lavori secondari che permettano di rendere coerente l'inserimento della nuova viabilità sul tessuto urbano preesitente.
In pratica i comuni interessati dal passaggio del Passante sul loro territorio hanno avuto la possibilità di costruire delle opere compensative che equilibrassero gli eventuali disagi dovuti alla costruzione del Passante.
Quindi vediamo più in dettaglio queste opere secondarie locali.
In primo luogo il completamento della Tangenziale Nord (oggi via 11 settembre 2001) su cui si poggia tutto il progetto di viabilità interna del Masterplan, di via Matteotti di via D'Annunzio e di via Bennati.
"E' un unico disegno...", cosa che più volte è stato ripetuta dal sindaco e dai portavoce dell'attuale amministrazione comunale, aspetto che dovrebbe far riflettere taluni abitanti del comune di Spinea (rilasciate le tavole del progetto del Masterplan, alcune considerazioni riguardo al Masterplan, presentazione del Masterplan).

Varie decine di migliaia di euro già investiti sul progetto sul Masterplan dipendono direttamente dalla possibilità di deviare il traffico di via Roma sulla Tangenziale Nord, via 11 settembre 2001.
In cifre una strada residenziale dovrebbe sopportare al massimo 200-300 veicoli all'ora (strada residenziale con marciapiedi e pista ciclabile, invece vie residenziali senza tali requisiti dovrebbero sopportare una quantità inferiore di veicoli leggeri transitanti e nessun veicolo pesante).
Moltiplicando tale valore per il numero di ore giornaliere il conto è presto fatto: 4800-7200 veicoli al giorno.

Dato che il traffico di via Roma attualmente è composto di 30.000 veicoli transitanti al giorno, con un incremento del 3% annuo, è facile calcolare quanti veicoli dovrebbero essere dirottati nella Tangenziale Nord.
La Tangenziale Nord dovrebbe miracolosamente sorbirsi dalle 22.800 alle 25.200 auto al giorno in modo tale che siano rispecchiate le condizioni di traffico preddisposte come dato per il progetto del Masterplan.
L'alternativa è quella di modificare l'accezione di alcune vie interne, tipo via Matteotti, via Buonattori, via Bennati, ed altre con centri per anziani, scuole, asili....trasformandole senza che ne abbiano i requisiti in vie di comunicazione portante locale ad alto traffico, invece che in vie residenziali.
Qui era stato spiegato quali fossero i bacini di utenza intercomunale che, transitando per via Roma in direzione Mestre vanno ad ingrossare giornalmente il numero di veicoli passanti per il centro cittadino.
Come già spiegato, buona parte del traffico proveniente da Maerne/Martellago trova più comodo percorrere via Rossignago e via Asseggiano per andare a Mestre, mentre chi proviene da Mirano ha come soluzione preferenziale il centro cittadino di Spinea e via Roma.
Costringere chi proviene da Mirano a spostarsi verso la Tangenziale Nord (molto più distante di via Luneo e via Rossignago) per poi reimboccare la via Miranese/via Roma alle porte di Spinea vicino al Graspo de Uva è una deviazione che allunga la percorrenza di qualche chilometro, e spinge il traffico in via Luneo (lato Mirano) e via Zigaraga, altri centri già subissati di traffico benchè vi sia un sistema viario del tutto inefficiente a sopportarlo.

Da notare inoltre che il carico aggiuntivo che dovrebbe deviare da via Roma e portarsi su via 11 settembre 2001, alias Tangenziale Nord senza un'efficiente sistema di direzionamento verso la Tangenziale Nord, dovrebbe percorrere un tratto di via della Costituzione, strada già intasata dai veicoli, che meriterebbe un ampliamento delle caratteristiche geometriche tale da permetterle di sopportare le attuali condizioni di traffico e su cui verranno a riversarsi ulteriori veicoli transitanti a seguito dell'apertura dei caselli del Passante.
Si verifica un analogo a quanto descritto qui per i quartieri nord e sud di Spinea a seguito dell'aver messo a senso unico via Matteotti, per cui la modifica apportata alla viabilità va ad incidere in aree residenziali o peggio ancora in aree già molto trafficate.

Le condizioni perchè ciò abbia un senso sono quindi:
  • un potenziamento di via della Costituzione triplo rispetto alle attese per tenere in considerazione del traffico aggiuntivo che si vorrebbe dirottare da via Roma a via 11 settembre 2001, alias Tangenziale Nord
  • la creazione di una via di comunicazione a nord di Mirano che capti il traffico proveniente da tale bacino, diretto verso Mestre e lo direzioni direttamente su via 11 settembre 2001
  • il completamento di queste opere che a quanto pare manca sia di una data certa condivisa sia di un finanziamento certo.
Un precedente articolo: "Opere complementari servono 30 milioni"

Fra i bilanci in rosso ed i costi delle opere da costruire dati a soggetti terzi (potenziamento della SP36 e completamento della Tangenziale Nord), vien da chiedersi se magari non fosse stato meglio utilizzare i 550.000 euro utilizzati per creare i tre sensi unici, per altri fini, quale per esempio il completamento di via 11 settembre 2001 con un anticipo di qualche anno rispetto alle più rosee previsioni.
Ma di questi problemi (progetti paventati come veramente utili per la città fermi in progettazione che debbono essere pagati da altri e progetti realizzati che hanno creato problemi o li hanno più semplicemente spostati) se ne occuperà probabilmente la prossima amministrazione, dato che a giugno ci saranno le elezioni comunali.
Quel che rimane è un tronco di strana che corre dietro al parco Nuove Gemme che apre una via di sbocco ai campi incolti fin'ora lì presenti e con la nuova stazione SFMR, qual'ora il terreno dovesse diventare casualmente edificabile, permette di rivalutarne il valore netto.


In secondo luogo come opera complementare al Passante, la risistemazione della SP36, alias via della Costituzione, date le previsioni di traffico previste.
Ironia della sorte, tale via è già intasata di parecchi veicoli spesso in coda e foriera di numerosi incidenti.
Il difficile sarà comprendere come intervenire senza bloccarla o dove spostare tutto il traffico che la percorre durante i lavori di miglioramento.
Intanto come prima accennato già oggi la SP36 meriterebbe di essere ampliata e messa in sicurezza, con i caselli subirà un ulteriore appesantimento e con l'idea "made in Spinea" di spostare il traffico per Mestre proveniente da Mirano su via 11 settembre 2001, si arriva ad un terzo carico sul medesimo tracciato.
I lavori a tutt'oggi non ci sono, il che significa forse che si aspetta l'apertura del Passante prima di intervenire, o magari anche il completamento di via 11 settembre 2001.


Ultimo si pensa alla "tangenziale sud", ovvero un collegamento fra via Martiri e via Capitanio.
Via Martiri è una strada in sicurezza e larga se paragonata a via Capitanio.
Qual è quindi lo scopo di collegare via Martiri a via Capitanio? forse dirottare parte del traffico di via Martiri in via Capitanio, sperando che non siano veicoli provenienti da Mirano che dalla camionabile cercano di raggiungere via Miranese, oppure invogliare gli abitanti ad appesantire ulteriormente via Capitanio già percorsa oltre le sue possibilità da auto che sfrecciano in barba ai limiti di 30Km/h.
In realtà solo così non si comprende l'assetto finale della viabilità.
Via Capitanio la si vuole trasformare in un senso unico.
Come più volte accennato la chiusura di sempre più assi dorsali e trasformazione in sensi unici non migliora le condizioni di traffico, bensì le concentra dato che diminuiscono i versi di percorrenza totali.
A tali opere va aggiunto il collegamento previsto dal comune che dovrebbe partire da via Capitanio in prossimità della "tangenziale sud" e finire per collegare via Cici e via Matteotti.
Il collegamento con via Cici sarebbe molto utile dato che porterebbe il traffico dei quartieri prigionieri ad entrare per via Capitanio per poi portarsi su via Cici ed accedere senza passare per via Roma al proprio luogo di residenza.
Ovviamente non è comprensibile per quale motivo non sia stato realizzato questo tratto prima di mettere a senso unico via Matteotti, con le conseguenze già descritte.
Via Cici tuttavia non è una via larga e spaziosa per ospitare un folto traffico di ingresso, e nella sua sede vede l'ex-biblioteca oggi centro di ricovero per anziani (un similare del centro per anziani presente in via Bennati).
Via Cici comunque farebbe da valvola di sfogo per una parte del traffico aggiuntivo che oggi ha iniziato a percorrere il quartiere Dante, a seguito della messa a senso unico di via Matteotti.
Il collegamento fra via Capitanio e via Matteotti poi dovrebbe sbucare fra il cimitero e il nuovo incrocio con i sensi unici di recente realizzazione (parte di via Matteotti e via D'Annunzio).
Un'ulteriore modifica riguarda via dell'Unità che verrà resa a senso unico fino a via Bennati in cui verrà piazzata una rotonda ed una via di accesso alla nuova rotatoria, laddove era posizionato il cavalcavia.
Via dell'Unità verrà caricata del traffico di via Roma diretto verso Mestre, sebbene i residenti credo non sappiano nulla di ciò.
Chi proviene dal centro di Spinea si troverà quindi ad affrontare in meno di circa 500 metri: la rotatoria fra via Roma e via Alfieri, la rotatoria fra via Unità e via Bennati, la prima rotatoria inclinata sopra il cavalcavia e subito dopo la seconda rotatoria inclinata sopra il cavalcavia, lato Graspo de Uva.

LA SFIDA Le opere complementari saranno fondamentali

Il Passante di Mestre non è un progetto isolato. Anzi, la sua realizzazione influirà su tutto il territorio circostante. E’ prevista l’esecuzione di una fitta rete di opere complementari. L’accordo tra i vari soggetti interessati risale al 27 agosto 2004. Lo stanziamento totale per la loro realizzazione ammonta a 103 milioni di euro, di cui 81 provenienti dalla Regione Veneto e 22 dallo Stato. L’accordo prevede due livelli di priorità: la fascia A, che include 22 interventi in fase progettuale (42 km di strade complessive) per cui sono già state reperite le risorse finanziarie; la fascia B, che include 15 opere individuate in progetti di massima per cui bisogna ancora trovare i finanziamenti. SCHEDA Il Passante di Mestre è un’opera autostradale che collegherà direttamente i due tronconi dell’A4 oggi “divisi” dall’attuale Tangenziale di Mestre. Tracciato: da Roncoduro a Quarto d’Altino attraverso i comuni di Pianiga, Mirano, Mira, Spinea, Salzano, Martellago, Scorzè, Zero Branco, Mogliano Veneto, Preganziol, Casale sul Sile. Lunghezza del percorso: km 32,3. Tipo di strada: tre corsie da m. 3,75 ciascuna più la corsia di emergenza di m 3 per ogni senso di marcia. Piattaforma stradale: larghezza complessiva di m. 32,50. Ciascuna carreggiata è caratterizzata da una piattaforma pavimentata della larghezza complessiva di m. 14,95 (margine 0,70; tre corsie m. 3,75; corsia di emergenza m. 3; ciglio strada m. 1). Interconnessioni con rete autostradale: 3 (A4 Venezia- Padova a Pianiga-Mirano, A27 Mestre-Belluno a Mogliano, A4 Venezia-Trieste a Quarto d’Altino). Caselli: 3 barriere all’incrocio con tratti autostradali (Dolo, Mogliano, Quarto d’Altino), 3 caselli intermedi (Spinea, Martellago, Casale/Preganziol).

mercoledì 24 dicembre 2008

Tavole progetto Masterplan

All'indirizzo www.comune.spinea.ve.it/index.php/urbanistica/2372 il comune ha reso disponibili alcune tavole del Masterplan.

Vediamo alcuni aspetti:

Per quanto riguarda lo snodo via Roma (in nuova sede, dirottata dietro a villa del Majno), via Matteotti ci sono delle informazioni un po' contraddittorie


tavola 4

Si vede il collegamento fra la nuova via Roma (spostata dietro alla villa ed all'ex piazza Marconi). Le ampiezze delle strade sono alquanto variabili e l'allargamento in prossimità di via Matteotti può dar adito alla presenza di una rotonda irregolare oppure di una corsia di immissione sul senso unico di via Matteotti. Lo spigolo fra la nuova via Roma e via Matteotti sembra molto pronunciato (oppure è un effetto ottico delle varie linee inclinate) e non sembra dare spazio ad una doppia corsia di circolazione, soprattutto se si confronta l'ampiezza del passaggio con la larghezza della sottostante via Matteotti a senso unico.


tavola 1

La tavola 1 indica l'ambito di piano particolareggiato in cui si andrà a sviluppare il progetto. In questo caso si può vedere come il terreno preso in considerazione arrivi dino a metà larghezza delle rispettive strade adiacenti (via Roma in prossimità della chiesa e via Matteotti).


tavola 0

Nella tavola 0 vediamo come in blu sembrino essere indicati i nuovi edifici. La presenza di uno stabile dietro la villa del Majno potrebbe indicare che questa tavola fa riferimento al primo progetto con la costruzione di un edificio dietro alla villa. La parte grigia indicherebbe la zona resa pedonabile che si estende per un lungo tratto di via Roma e a fianco della chiesa fino al vicino palazzo (quindi con chiusura dello sbocco di via Matteotti sulla vecchia sede di via Roma, e quindi dirottando il tratto di via Roma finito dietro vialla del Majno direttamente su via Matteotti).

immagine del plastico

Fra le tavole viene mostrata anche questa immagine del plastico, modificato secondo le specifiche più recenti. Si può così vedere la vegetazione inserita dietro villa del Majno, la fila dei 10 palazzoni di un'altezza di circa 30 metri e sulla destra la villa dalla facciata principale.
In questo caso l'osservazione a sinistra dell'immagine vicino alla chiesa mostra come sia esiguo lo spazio riservato alla vecchio tratto di strada che conduce dal nuovo incrocio in via Matteotti a senso unico e la nuova sede di via Roma spostata dietro il complesso della villa.
In questo caso la pedonalizzazione arriva fino all'ingresso della chiesa e sembra lasciare uno stretto pertugio alla strada fra il portico del palazzone e la chiesa stessa. Rispetto alla sezione del senso unico di via Matteotti appare più larga quest'ultima che il passaggio a fianco della chiesa, il quale attualmente è una via a doppio senso di marcia (via Roma).

La tanto discussa verticalizzazione può essere vista in questa proiezione. Sulla destra appare la villa, con nel retro (centrodestra) alcuni dei palazzi già esistenti. Sulla sinistra a sfondo della villa svettano a riportare al giorno odierno una serie di palazzoni (contorni appena accennati) le cui dimensioni elevate superano quelle di tutti gli edifici circostanti e che vengono a stagliarsi persino sopra il bosco previsto dietro all'edificio storico.


Quindi osservando la precedente tavola 4 (edifici in marroncino in basso ed al centro dell'immagine a seguire) appare evidente come la verticalizzazione, si prensenti
non solo come un espediente utile per ricavare spazi alla base da destinare a verde o parcheggio, ma sia utilizzata anche per ricavare edificato laddove ha un notevole valore.
Prendendo il documento di relazione finale redatto dalla società Mesa s.r.l. inerente "L'impiego dei crediti edilizi per l'attuazione del progetto della nuova piazza di Spinea", è facile notare come per i soggetti interessati vi sia un forte interesse alla realizzazione di nuovo edificato proprio laddove il valore di riferimento delle aree edificabili urbanizzate assume la quota maggiore.
Quindi l'ambito delle nuove costruzioni deve essere interpretato secondo tre parametri, tutti racchiudibili nella sola parola "verticalizzazione", ovvero:
  1. l'idea che costruire edifici più alti, oltre i vecchi limiti imposti dalla regione e per cui si è chiesta una modificazione, porta nell'ambito globale una riduzione della superficie costruita, ma nell'ambito locale non è palese che apporti una riduzione degli spazi occupati che così possono essere dedicati ad altre risorse o servizi. In altre parole, data la cubatura che deve essere realizzata, se l'altezza a cui si può giungere è maggiore, ciò implica che si può costruire maggiormente in un minor numero di siti, indipendentemente dal fatto che questo stoni con la prospettiva della villa o che effettivamente alla base delle nuove edificazioni vengano riacavati spazi a verde e servizi. Per capirsi ancora meglio invece di avere un numero superiore di palazzoni che rispettino le quote dell'edificato, molti dei quali da situare in zona non appetibile fuori dal centro storico, si preferisce costruire oltre i limiti dell'edificato privato in centro storico e basta.
  2. La realizzazione di un maggiori numero di edifici e di cubatura in centro storico ha un'appetibilità maggiore per chi usufruirà del nuovo costruito da vendere come compensazione delle opere realizzate. Al contrario, chi usufruisce di crediti edilizi si trova a cedere del vecchio per avere un costruito in nuovo, senza alcuna compensazione per quanto riguarda il periodo di inattività durante i lavori di costruzione od alcun rimborso dell'interesse se anzichè per crediti edilizi si passasse per denaro contante.
  3. La realizzazione di nuovi edifici in prossimità del centro storico in un mercato già in affanno finisce per colpire in primo luogo chi già è cittadino di Spinea e si vede ulteriormente svalutato il proprio immobile, magari uno di quelli utilizzato per la valutazione dei crediti edilizi. Oltre al disagio economico si aggiunge dal punto di vista della pianificazione un aumento di un certo numero di unità di traffico in un'area localizzata anzi verticalizzata, già alle cronache per la caoticità di movimentazione non ancora risolta.

tavola 4


Riguardo alla piazzetta retrostante alla villa, si era discusso della riduzione della sua altezza da 4,7 metri a 1,2 metri. In realtà come si può ben vedere dalle tavole la maggior parte della piazzetta retrostante alla villa del Majno è stata portata ad una quota di 1,20 metri, mentre in prossimità della strada, è rimasto un dislivello di 3.00-3.50 metri, utile per definire le strutture di smaltimento dell'aria del garage interrato e per definire i vari impianti di risalita (ascensore, scale, rampe per le auto)




Si possono fare alcune considerazioni a riguardo.
In primo luogo piazza Marconi e piazza Mercato hanno da sempre svolto il ruolo di grandi parcheggi per il tessuto urbano, sia per la loro posizione strategica, sia per la vicinanza a negozi e servizi (da tenere presente quando sul documento di relazione finale redatto dalla società Mesa s.r.l. inerente "L'impiego dei crediti edilizi per l'attuazione del progetto della nuova piazza di Spinea" la valutazione dei crediti per negozi commerciali viene fatta sulla base di attività locate in piazzetta Dante, per niente trafficata, e via Verga, ancor meno trafficata rispetto ai dua ambiti centrali della città).
Il Masterplan rende in tutta probabilità inagibile al parcheggio di piazza Marconi, convertendolo in un'area pedonale.
Per quanto riguarda piazza Mercato viene costruito un ampio parcheggio interrato.
Nel caso questo venga trasformato in parcheggio a pagamento, la perdita per il bene comune sarebbe netta ed a sfavore della comunità (conversione di cià che era pubblico e gratuito in a pagamento, magari senza che sia voluto).
Sagre di paese con le giostre e mercato tradizionalmente svolte in piazza Mercato (retrostante alla villa del Majno) dovrebbero essere spostati in altra sede.
In passato si era parlato del parcheggio della stazione della ferrovia, benchè non sia chiaro se l'idea sia mutata o rimasta.
La sagra paesana occupa un gran spazio.
Il mercato smuove anche una notevole quantità di veicoli se si considera che normalmente vengono invase da macchine parcheggiate tutte le vie da via Cici a via Matteotti.

La disposizione di alberi ad alto fusto, così come nelle tavole, potrebbe essere non compatibile con i miseri 2.20metri di terreno.
Particolare attenzione deve essere fatta riguardo alle specie vegetali poste in tale sede per la possibilità che le radici possano provocare danni alla struttura o subire ribaltamenti a seguito di refolate di vento.

Esiste un doppio danno per gli abitanti dei palazzoni retrostanti alla villa del Majno: da un lato la presenza di nuove abitazioni deprezza le vicine già costruite, dall'altro la presenza della folta foresta (così come rappresentata nelle tavole) toglie agli appartamenti dei suddetti edifici la vista sull'edificio storico.
Ciò spiega per quale motivo si sia formato il comitato dei Cittadini per Spinea una Spinea vivibile (solo assonanza con questo blog), i quali sin dal primo progetto del Masterplan lamentavano il danno fatto alla loro residenza (in quel caso era stato prevista la costruzione di un muro alto una decina di metri e poi la costruzione di uno stabile da frapporre fra la villa e gli stabili già esistenti).
Da notare come il comune non abbia mai preso in considerazione l'ipotesi di finanziare il rifacimento della facciata dei palazzoni retrostanti alla villa od altre forme compensative al danno economico che viene procurato ad abitazioni vecchie di trenta-quarant'anni.

La costruzione di un garage in interrato, dovrebbe essere preceduta da accurati studi geologici: da un lato i vicini palazzoni potrebbero subire crepe e cedimenti a causa della decompressione del terreno nella fase di scavo, dall'altro la vicinanza della struttura alla villa del Majno potrebbe creare problemi ad una struttura protetta dai beni culturali (tanto più che appena restaurata).
Particolare attenzione dovrebbe essere dedicata alle fondazioni della villa del Majno poichè in taluni casi edifici storici in terreni sabbiosi hanno mostrato in non averle minimamente.
In queste immagini si può ben capire quanto descritto in questo post, in cui si tentava di dare un dimensionamento delle quantità di terreno da movimentare e della quantità di macerie da inviare alla discarica con altrettanti camion.
Si sa poco anche riguardo al passaggio di autobus nell'area interessata, vista la linea che collega Mestre a Mirano.
Il problema è notevole visto che l'ACTV è un ente che fin'ora non sembra aver espresso pubblicamente alcun parere a riguardo dell'opera.
Il dubbio riguardo alla linea che gli autobus dell'ACTV dovrebbero percorrere segue il dubbio per i veicoli, ma tant'è questo al massimo è un problema che investe gli abitanti di via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati.

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013