giovedì 20 dicembre 2007

Articoli di giornale - Investita sulle strisce pedonali in via Roma - via Matteotti

LA NUOVA
GIOVEDÌ, 20 DICEMBRE 2007
Provincia Investita sulle strisce pedonali Spinea. Anziana ricoverata in ospedale a Mirano
SPINEA. Brutto incidente ieri mattina in via Roma, in centro a Spinea, dove un’anziana è stata investita mentre attraversava tranquilla sulle strisce pedonali. Ricoverata all’ospedale di Mirano, non versa in gravi condizioni. L’episodio è accaduto poco dopo le 10. La donna, Z.A., 68 anni, di Spinea, stava attraversando sulle strisce pedonali in prossimità della pasticceria Palladio, a Orgnano. Mentre stava occupando la carreggiata è stata centrata da una Volvo che procedeva da Mirano in direzione di Mestre, guidata da D.R., un quarantasettenne di Padova. Sul luogo sono presto intervenuti gli agenti della polizia locale, che si trovavano in servizio nei pressi del luogo dell’incidente. L’anziana era immobile a terra, e non si muoveva, visibilmente dolorante. Dopo pochi minuti è arrivata in via Roma un’autoambulanza del pronto soccorso di Mirano, che ha caricato la donna e l’ha portata all’ospedale. Nonostante la brutta caduta le sue condizioni non destano preoccupazione. La viabilità ha subito qualche rallentamento, anche se il pronto intervento dei vigili ha permesso di tenere sotto controllo la situazione. Un altro incidente si è verificato, nella notte, a Spinea. Una Hyundai coupè che proseguiva ad alta velocità lungo via Matteotti, all’altezza dell’isola ecologica, si è schiantata contro un palo. Illesi i due ragazzi che si trovavano a bordo. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri. (Francesco Furlan)

Va fatto notare che i pali della pista ciclabile disposti in via Matteotti non erano stati provvisti delle apposite fasce catarifrangenti.
Seppure la nuova illuminazione potenziata rispetto alla precedente ne permetta la visione, il colore degli stessi, verde scuro non permette sempre una piena visione.


mercoledì 19 dicembre 2007

Articoli di giornale - Accordi sui finanziamenti a Passante e opere secondarie

LA NUOVA
MARTEDÌ, 18 DICEMBRE 2007
Primo Piano Accordo Venezia-Roma sulle procedure Galan firma un’intesa con Prodi e Di Pietro: il Veneto inserito nella Legge Obiettivo RENZO MAZZARO
VENEZIA. Babbo Natale ha fatto un salto a palazzo Chigi e torna carico di regali per il Veneto. Alla faccia di chi ci vuol male, come dicono sempre sul canale 235 Caccia e Pesca di Sky. Babbo Natale, per una volta, è il presidente Galan, che ieri pomeriggio ha firmato con Romano Prodi e Antonio Di Pietro un «atto aggiuntivo all’intesa generale quadro tra governo e Regione, sottoscritta nell’ottobre 2003». Questa spiegazione così formale non è ovviamente di Giancarlo Galan ma di un tecnico, Silvano Vernizzi. Giancarlo Galan, che è un politico, ha dato la notizia nel modo seguente: «Grazie e auguri. Perché? Perché ho firmato quello che ho firmato a palazzo Chigi». E poi dite se non abbiamo un presidente divulgatore. Seguiva un sintetico elenco di strade, autostrade, bretelle, tangenziali e ferrovie, con contorno di milioni di euro, di cui diamo più sotto le coordinate precise, concluso da una perentoria dedica: «Ai cervelloni che hanno detto e ripetuto per anni che il Veneto è un gigante economico ma un nano politico. Oggi mi piace ricordare una simile sciocchezza per consentire ai cittadini del Veneto di farsi una bella risata sotto le feste». Centrosinistra. Risata? Ma quale risata. Il centrosinistra del Veneto si inalbera come un sol uomo (è una prerogativa, questa di Galan, di riuscire a resuscitarlo tutte le volte, sulla quale qualcuno dovrebbe riflettere) e passa al contrattacco, contestando il merito di tanto successo. Dice, anzi scandisce, Achille Variati, capogruppo del Pd: «Quello che è stato firmato a Roma è alla lettera quello che avevamo concordato con Galan e Chisso un mese e mezzo fa. L’intesa è esattamente la stessa. Il che significa che quando le intese si formano nel Veneto, vanno a buon fine anche a Roma, diversamente dagli anni del federalismo gridato e barricadero, ma inconcludente, che c’era con il governo precedente. Galan sia onesto. O almeno si informi da Chisso». Ribadisce lapidario Giampiero Marchese: «E’ un passaggio che Galan aveva puntualmente concordato con noi». Chiosa il viceministro Cesare De Piccoli: «L’intesa Di Pietro-Galan conferma la positiva azione sulle infrastrutture nel Veneto, ma è il risultato della collaborazione intelligente tra il governo Prodi di centrosinistra e la Regione». Palazzo Balbi. Taglia corto l’assessore Renato Chisso: «In Veneto la stagione del fare continua: daremo ulteriori importanti risposte alla nostra economia». Tagliamo ancora più corto noi, facendoci aiutare dall’uomo che la sa più lunga, Silvano Vernizzi, a.d. di Veneto Strade. Legge Obiettivo. «L’accordo è per il novanta per cento una questione di procedure - spiega Vernizzi -. Alcune opere stradali fondamentali sono state inserite in procedura di Legge Obiettivo: sono la Nogara-mare; il sistema delle tangenziali di Verona, Vicenza e Padova; la cosiddetta autostrada del mare, che collegherà il futuro casello di Meolo con Jesolo. Si tratta di opere che hanno già copertura finanziaria, in quanto sono finanza di progetto, presentate in Regione, di cui la Regione è concedente e in cui il contributo pubblico è già stato stanziato nel bilancio regionale. Avevano bisogno solo dell’inserimento nella Legge Obiettivo per la semplificazione dell’iter». Valsugana. Conferma importante di una notizia già nota: tra le opere prioritarie viene inserito l’adeguamento a 4 corsie dalla statale Valsugana, tra Bassano e Pian dei Zocchi, dunque in territorio veneto (in Trentino le 4 corsie ci sono già). Ma attenzione: qui mancano i soldi. Chi potrebbe cacciare il quattrino? «Un finanziamento potrebbe venire soltanto dalla Finanziaria statale 2008 - risponde Vernizzi - o dall’Anas, o dalla Legge Obiettivo 2008. Questo è comunque il primo passo». La notizia è da valutare importante, perché la Valsugana a 4 corsie si pone in concorrenza diretta quanto a traffico con l’autostrada Valdastico Nord. Ergo, il completamento di quest’ultima diventa ancor più problematico. A fortiori, perché la Valsugana arriva a Trento, mentre la Valdastico Nord si fermerebbe a Rovereto, per innestarsi a quel punto sull’Autobrennero. Terza corsia Ve-Ts. Anche questa viene inserita nell’accordo. «Ma è solo una forma di regolarizzazione della procedura - precisa Vernizzi - che non dice niente di nuovo: l’opera è prevista dal piano finanziario di Autovie, con un cronoprogramma controfirmato da Anas e Di Pietro. Ferrovie. In Legge Obiettivo viene inserita la linea ferroviaria Verona-Fortezza, direttrice Brennero, per il tratto da Verona fino al confine con il Trentino. Il tratto successivo fino al confine con l’Austria è già incluso nella procedura d’urgenza. 170 milioni. L’accordo Galan-Prodi-Di Pietro decide infine sulla destinazione dei 170 milioni di euro previsti dalla Finanziaria statale 2007 per infrastrutture nel Veneto ma non ancora fisicamente assegnati. «La cifra - illustra il solito Vernizzi - è così ripartita: 80 milioni per il completamento del Passante; 20 milioni alle opere del Passante Verde; 50 alla galleria Col Cavalier in città di Belluno; 10 milioni alla Sr 10 in provincia di Padova, per capirci la Monselice-Legnago; 5 al Ponte sul Cordevole di Bribano; 5 su una bretella nel comune di Vittorio Veneto». A fine corsa, e misurando a spanne, l’accordo interessa opere per 5 miliardi di euro. Fanalino di coda. La stagione del fare nel Veneto non include la Gardesana. «Abbiamo lasciato fuori la Affi-Pai - ammette Chisso - chiedendo ai Comuni e alla Provincia di Verona una soluzione concordata». I soliti litigiosi.

Il fatto che il potenziamento delle statali limitrofe al comune di Spinea non sia considerato non è di buon auspicio, soprattutto in questi anni in cui le finanziarie son fatte per metà da tagli, e l'Anas, con la getione Di Pietro vanta i buchi economici al finanziamento delle opere delle leggi obietivo e visto che tali opere prioritarie per l'abitato di Spinea risultano essere solo secondarie nel progetto del Passante (in effetti se fossero prioritarie sarebbero già state potenziate ora che ve ne è necessità).
Rimandati al 2009 i caselli del Passante
...Il commissario fa il punto sull’opera e sullo stato della progettazione. E garantisce che l’inaugurazione avverrà il 23 dicembre 2008 «Apriremo il Passante tra un anno» Ma i caselli di Crea e Preganziol slittano al 2009, tempi incerti per Scorzè...



LA NUOVA
MARTEDÌ, 18 DICEMBRE 2007
Primo Piano Il ministro con una lettera di poche righe scatena il finimondo. Al posto del’attuale commissario il presidente dell’Anas Passante, Di Pietro «licenzia» Vernizzi E Galan scrive a Prodi: «Merita di essere confermato, ha lavorato bene» Pressioni sul governo anche da parte di Zoggia, presidente della Provincia NICOLA PELLICANI
Di Pietro dà il ben servito al commissario per il Passante Silvano Vernizzi. E scoppia il finimondo. La doccia fredda arriva con una missiva di poche righe, partita venerdì scorso da Roma ed indirizzata al presidente della Regione Giancarlo Galan. L’oggetto è la proroga del commissario straordinario per il Passante in scadenza a fine dicembre. Un passaggio che ormai tutti ritenevano poco più che una formalità, dal momento che la conclusione dell’opera inizia ormai a vedersi all’orizzonte ed è fissata tra un anno, alla fine del 2008. La riconferma di Vernizzi, l’uomo del Passante, com’è stato ribattezzato nel Nordest, sembrava scontata. Del resto è lui che ha seguito passo passo la realizzazione dei 32 chilometri di autostrada che faranno rifiatare la tangenziale di Mestre e tutto il traffico nell’area circostante. Di Pietro propone però di sostituire Vernizzi con il presidente dell’Anas Pietro Ciucci. Il ministro ha inviato la lettera ai vari destinatari interessati alla nomina. Vale a dire, oltre a Galan, al capo della Protezione civile Guido Bertolaso. E per conoscenza al sottosegretario Enrico Letta e al segretario generale della Presidenza del Consiglio Carlo Malinconico. Di Pietro «condivide senz’altro l’esigenza di prorogare lo stato di emergenza nel settore del traffico e della mobilità nella località di Mestre», come recita la lettera, ma ritiene che «il Commissario vada opportunamente individuato nella persona del presidente dell’Anas, società concessionaria della rete stradale nazionale, dotatata di tutte le competenze tecniche occorrenti per il miglior espletamento del compito». Di Pietro specifica inoltre che «la realizzazione del Passante è affidata all’Anas che ha già anticipato 200 milioni a tal fine». Infine a sostegno della sua tesi il ministro evidenzia che la nomina di Ciucci «assicurerebbe il risparmio del corrispettivo connesso all’incarico». Di Pietro in sostanza chiede la testa di Vernizzi. Un fulmine a ciel sereno, che ha sorpreso un po’ tutti. A partire da Galan, che non ha perso tempo facendo partire in tempo reale una risposta piccata, inviata direttamente a Prodi, in cui esprime «vivo stupore» per l’iniziativa di Di Pietro che comporterebbe come primo effetto un ritardo nell’intervento atteso da una vita da mezza Europa. Quanto al presunto risparmio del corrispetivo, Galan fa notare come «fin dall’inizio non è stata posta alcuna spesa a carico di Anas o del bilancio dello Stato». E comunque il risparmio del compenso a Vernizzi ha il sapore di un pretesto a fronte dei risultati ottenuti. Lo sottolinea anche il presidente della Provincia di Venezia. Anche Davide Zoggia ha preso carta e penna per scrivere a Prodi, per esprimere tutta la sua «preoccupazione per le conseguenze negative che comporterebbe il cambio del commissario in corsa. Senza nulla togliere alle competenze del presidente dell’Anas, finora Vernizzi ha svolto un ottimo lavoro, non vedo la ragione di sostituirlo adesso che l’opera si avvia alla conclusione. Vernizzi in questi anni è riuscito a ricomporre contrasti e rispondere alla esigenze emerse dal territorio senza per questo perdere di vista la realizzazione del progetto. Sono quindi certo che Prodi, ma anche Di Pietro, concorderanno con l’esigenza di riconfermare l’attuale commissario». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Achille Variati e Giampietro Marchese, entrambi del Pd, secondo cui «sarebbe un grave errore sostiuire Vernizzi. Non solo perché è bravo, ma perché la sua sostituzione comporterebbe solo un’inutile perdita di tempo».

Tuttavia un rallentamento dei lavori dovuto alla sostituzione di Vernizzi comporterebbe un dilazionamento dei termini per reperire il denaro sufficiente al completamento.

lunedì 17 dicembre 2007

Articoli di giornale - via Capitanio

IL GAZZETTINO
venerdì 14 dicembre 2007 «Via Capitanio come un' autostrada»
Con il senso unico di via Matteotti, via Capitanio è diventata una importante strada di accesso a via Roma. Una situazione mal digerita dai residenti, i quali lamentano perché le auto ora sfrecciano a folle velocità dove il limite è di 30 km all'ora. Non bastasse il traffico cosiddetto leggero, sono arrivati anche i camion. Tutto ciò va ad aggiungersi ad una situazione di degrado, a detta di chi vive in via Capitanio: in alcuni punti l'erba non viene tagliata da mesi attirando nidi e tane di bisce e topi. Quel che viene chiesto all'Amministrazione è una maggiore attenzione perché ora come ora, i cittadini non si sentono al sicuro, tanto che hanno protocollato in Comune una richiesta di intervento accompagnata da circa 120 firme."Chiediamo - spiega Walter De Pieri del Comitato "dell'autostrada" di via Capitanio, un nome che ironizza sui flussi di traffico cui è sottoposta la piccola via - dossi in asfalto, cartelli che non siano appesi agli alberi, strisce pedonali, semafori lampeggianti all'incrocio, taglio delle erbacce perché abbiamo trovato bisce e topi nei garage. Potrebbero venire i vigili anche qui come è in programma in via Alfieri e verificare il flusso di auto visto che su di noi è stata scaricata tutta l'affluenza del traffico di via Matteotti". Maggior sicurezza, quindi, con l'autovelox, il telelaser o la cara vecchia paletta: non importa il metodo, quel che conta sono i risultati."Le 280 ore in più promesse per il controllo della velocità dove sono state svolte? Sono circa 60 minuti al giorno, ma da noi i vigili non si sono praticamente mai visti"."Il traffico è effettivamente aumentato in quella zona, ho verificato di persona - risponde Mauro Armelao, Assessore alle Politiche di sicurezza del Comune di Spinea - ma via Capitanio è anche, stando ai dati della Polizia Locale, tra le strade più monitorate del territorio comunale appunto perché siamo a conoscenza del problema venutosi a creare in seguito alla chiusura di via Matteotti.Vedremo comunque di intensificare i controlli da parte dei vigili almeno nelle ore di punta". Davide Tamiello

Strade residenziali o più che residenziali come via Alfieri, via Capitanio, ecc... entrano in crisi anche solo con piccoli incrementi del traffico.
Per tali vie due sono le soluzioni, mantenere il traffico quasi nullo o solo residenziale al fine di limitare inquinamento acustico e garantire la sicurezza di pedoni e ciclisti, oppure vengono attuate sufficienti misure di sicurezza prima ancora che tale via subisca l'aumento di traffico (ad aumento avvenuto infatti diviene più difficile intervenire per la natura stessa della via e per il traffico presente).
Come qui indicato esistono solo pochi punti di passaggio fra medesime aree residenziali, delle strettoie obbligate nel tessuto.
La chiusura di una di queste (senso unico via Matteotti verso via Cattaneo) ha completamente scombinato la circolazion che ora si trova a percorrere in zone a minor sicurezza.
Non sono quindi stati risolti i problemi di sicurezza nella viabilità poichè per la chiusura di una dorsale si sono verificati problemi in almeno 3 altre vie residenziali.
D'altra parte il comitato di via Capitanio ha ben noti i problemi verificatisi con la chiusura della dorsale di via Matteotti e le proteste sorte a seguito dei lavori dal comitato "Per via Matteotti", il comitato inerente il quartiere Dante sorto a seguito della chiusura di un senso di marcia in via Matteotti.
Anche il comitato di via Matteotti vanta una scarsissima presenza di polizia in loco, tale da far rispettare il codice della strada.

Il futuro vede la realizzazione dei lavori in via Bennati e via D'Annunzio per trasformarla in senso unico.
In questo periodo si verificherà un ulteriore spostamento del traffico nelle sole uniche vie inadatte per le quali non è mai stato preso alcun provvedimento: via Capitanio (doppio senso di percorribilità anche se geometricamente scarsa rispetto la precedente dorsale, limite di velocità di 30km/h, accessi residenziali senza banchina, mancanza marciapiedi e piste ciclabili, presenta una rotonda in via Roma che ne facilita l'accesso e collega due aree residenziali contigue) e via Alfieri (doppio senso di percorribilità anche se geometricamente scarsa rispetto la precedente dorsale, limite di velocità di 30km/h, accessi residenziali senza banchina, mancanza marciapiedi e piste ciclabili, presenta una rotonsa in via Roma che ne facilita l'accesso).

Articoli di giornale - Trasporti, lamentele per i divieti

LA NUOVA
LUNEDÌ, 17 DICEMBRE 2007 Pagina 14 - Provincia «Trasporti? Disastrosi nel Miranese» La Confartigianato: «Il nostro problema è soprattutto la viabilità»
MIRANO. «Fermo dei Tir espressione di un disagio profondo? Nel Miranese la situazione è anche peggiore». Ad affermarlo è il presidente della Confartigianato trasporti, Marco Semenzato. «Nel nostro territorio - afferma il funzionario - ai problemi della categoria che sono stati resi noti in questi giorni vanno ad aggiungersi gli altri che da anni affliggono il territorio e che non possono certo essere risolti a breve». Per Semenzato infatti: «Le locali arterie infrastrutturali sono inadeguate a servire le esigenze di un territorio che ha visto aumentare a dismisura il tessuto produttivo. Non bastasse questo, ci si è messa anche una recente spiccata tendenza da parte delle amministrazioni comunali ad emettere divieti alla circolazione su pressioni dei vari comitati dei cittadini che a vario titolo nascono e costringono i camionisti ad aumenti sensibili dei percorsi, portando al collasso l’attività di quei trasportatori che devono consegnare le merci sul territorio o che comunque lo devono devonoattraversare». Un problema annoso, che chiama direttamente in causa le responsabilità politiche: «E’ doveroso ricordare che le varie amministrazioni succedutesi negli anni hanno provveduto senza tanti problemi a concedere insediamenti produttivi sul proprio territorio senza preoccuparsi della viabilità necessaria per servirli, rimandando ad altri enti soluzioni che potessero in qualche modo essere utili. Oggi siamo giunti ad un punto in cui la somma di tanti aspetti non ci permette più di lavorare». Queste dunque le ragioni di un blocco che nei giorni scorsi ha mandato in crisi anche il Miranese, con la paralisi degli approvvigionamenti e cittadini appiedati ed esasperati. Per la Confartigianato una protesta inevitabile: «Le opere indispensabili ad alleggerire la situazione, come la variante alla 515 o il tratto del Passante, sono ferme o procedono a rilento - conclude Semenzato - speriamo solo che si sblocchino al più presto, perché i nostri autotrasportatori sono più esasperati di quelli visti in tv». (Filippo De Gaspari)

Le associazioni dei trasportatori sono poco inclini a rispettare vincoli di percorso, che siano vincoli di percorribilità futuri per la diretta via Roma a fronte della "tangenziale nord".
Prendendo atto che le zone residenziali devono essere liberate dal traffico e che un'attività di trasporto deve esistere per sostenere quelle attività che ne fanno uso, principio ispiratore non dovrebbe essere la distribuzione del traffico nel maggior numero possibile di vie disponibili, bensì la localizzazione su ambiti prestabiliti, chiari e diretti.
Fortunatamente l'abitato di Spinea ha ben localizzato le zone produttive/industriali in corrispondenza delle strade statali fra i tre comuni confinanti.
Tuttavia la natura quasi continua dell'abitato da Mestre a Mirano associata al piano di crescità e prevenzione della laguna di Venezia, il PALAV, non hanno previsto e posto rimedi alternativi alla delocalizzazione del traffico passante cittadino.
Anche i residenti sono favorevoli al potenziamento (che già dovrebbe essere presente, e che dovrebbe subire un ulteriore incremento in occasione dell'entrata in funzione del Passante) se questo comporta uno spostamento del traffico fuori dell'abitato residenziale.

Articoli di giornale - riqualificazione di via Roma

LA NUOVA
Domenica 16-12-07, 35 Provincia Aperto il cantiere tra la biblioteca e la chiesa di Santa Bertilla Si chiude la riqualificazione di via Roma
SPINEA. Via Roma si rifà il look nel tratto compreso tra la piazzetta dei Bersaglieri e il sagrato della chiesa di Santa Bertilla. Il cantiere aperto nei giorni scorsi lungo la strada principale di Spinea permetterà di completare il progetto della passeggiata sul lato nord, (già realizzata fino alla rotatoria dei Bersaglieri) come previsto dall’accordo siglato con la Provincia e la Regione, per un finanziamento complessivo di 1 milione e 200 mila euro, ripartito tra i vari enti. In pratica in questi mesi proseguirà la posa del porfido lungo via Roma che comporterà anche l’eliminazione della piccola ma storica siepe che attualmente separa via Roma dalla zona pedonale. Al suo posto verrà costruita, lungo tutto il percorso, un’aiuola, all’interno della quale saranno posate delle rose. Prevista anche una nuova illuminazione, sul modello di quella usata davanti al municipio. Il progetto prevede anche la realizzazione di una pista ciclabile, sul lato opposto, che andrà da Santa Bertilla a villa Simion, sede della biblioteca. Per la sua realizzazione sarà necessario eliminare i posti auto, che però verranno recuperati nel piazzale davanti alla biblioteca, dove oggi c’è il distributore di benzina. Quest’ultimo, infatti, con il nuovo anno, si trasferirà sulla camionabile di Crea e in via Roma al suo posto, dopo la bonifica del terreno prevista dalla legge, sorgerà un parcheggio. Entro l’estate dovrebbero essere pronti almeno la passeggiata e la pista ciclabile. In seconda battuta, dopo che è stato raggiunto l’accordo con il parroco don Marco Scattolon, sarà realizzato anche il nuovo sagrato della chiesa di Santa Bertilla, che darà anche modo di vedere in anteprima lo stile che caratterizzerà la nuova piazza di Santa Bertilla, che sorgerà, a forma di semicerchio, proprio di fronte alla chiesa. «Questi cantieri ci permetteranno - dice Mario Simionato, assessore all’Urbanistica di Spinea - di concludere la riqualificazione di via Roma, anche in attesa di vedere diminuire con i prossimi interventi il transito di auto in via Roma». (Francesco Furlan)

Via Roma è una delle più colpite dal traffico passante nell'abitato di Spinea.
La necessità di riqualificare la via permettendo un migliore sfruttamento della stessa per traffico pedonale e ciclabile va di pari passo con la necessità di spostamento interquartiere soprattutto per fini ricreativi.
In questa categoria rientrano soprattutto i giovani.
L'idea di risistemare piantando dei roseti rende un'ottima impressione a lavori ultimati, particolarmente intonata con le vicine ville che si affacciano sulla via.
Sfortunatamente tale piante richiede molte cure per apparire gradevole alla vista e per non creare immensi cespugli tali da diminuire la visuale degli accessi laterali.
Molto corretta è la scelta di delocalizzare il distributore di benzina sia per rispettare le "fascie di sicurezza" che impongono dei vincoli di edificabilità in vicinanza dell'attività commerciale, sia per migliorarne l'usufruibilità da parte del pubblico.


sabato 15 dicembre 2007

Articoli di giornale - sblocco fondi per sistemazione vie dissestate

LA NUOVA
VENERDÌ, 07 DICEMBRE 2007
Provincia SPINEA: VARIAZIONE DI BILANCIO Oltre un milione e mezzo di euro per sistemare le vie dissestate
SPINEA. Oltre un milione e mezzo di euro per sistemare strade e marciapiedi cittadini. E’ quanto metterà sul piatto il Comune di Spinea nei prossimi anni per rendere più sicure le vie con piste ciclabili, parcheggi e rifacimento dell’asfalto. Il pacchetto degli interventi, infatti, arriverà lunedì sera in consiglio comunale. Il parlamentino locale sarà chiamato a dare il via libera visto che si discuterà di variazioni di bilancio per il triennio 2007-2009. in pratica i primi 480 mila euro serviranno a sistemare alcune arterie comunali, tra le quali via Bennati, particolarmente dissestata, e via Rossignago. Qui si prevede la sistemazione dei marciapiedi e la posa di un nuovo manto stradale. Altri 300 mila euro saranno investiti per via Desenzano, dove sorgerà un’area ad uso parcheggio per le auto ma che potrà diventare anche polivalente. Infine la spesa più onerosa sarà per via Fornase, alla quale andranno circa 750 mila euro. La strada, bistrattata dai lavori per la metropolitana di superficie e dello scavalco - che tanti problemi hanno arrecato - sarà sottoposta a un restyling e sarà messa in sicurezza fino a Chirignago. In sostanza, a lato delle case sarà costruito un marciapiede mentre in quello opposto il Comune intende fare una pista ciclabile. (a.rag.)

Per quanto sia contento che si proceda alla sistemazione di numerose vie e situazioni di disagio senza ricorrere più a sensi unici, tuttavia permane una forte differenza fra chi ha subito le modifiche di viabilità con aumenti del traffico senza nessun intervento sulla sicurezza e chi in condizioni di sicurezza discrete ha avuto la fortuna di vedersi aumentare con varie opere la sicurezza.





Articoli di giornale: I lavori del Passante creano difficoltà

Viabilità Mirano nord


I comitati faticano ad andare d'accordo sulla questione viabilità a Mirano. Troppa la distanza tra le posizioni, soprattutto in merito all'alternativa al Pum proposta dai Comitati di via Bollati, via Scaltenigo, via Luneo e Campocroce e sottoscritta da Italia Nostra e Mirano Condivisa: una circonvallazione che porti il traffico pesante fuori da Mirano, sfruttando strade esistenti o già approvate e quindi in via di realizzazione che tocchino le zone industriali dei comuni limitrofi e che si basa su un semplice principio: perchè Mirano deve sopportare un traffico che non genera? II documento in questione propone un anello che parte dalla Nolese in zona Santa Maria di Sala e si immette nella nuova variante della Sr515, passa l'Aprilia, Ponte Casino, arriva fino a Scorzè per poi scendere verso sud in zona industriale. Si scende ancora, attraverso la variante di villa Combi a sud di Martellago, si entra in via della Costituzione (Sp 36) e si prosegue fino alla rotonda di Crea, si imbocca la rotatoria di via Taglio verso via Venezia per poi prendere via Porara ("via che, con l'arrivo del Passante, verrà ampiamente potenziata, compreso un nuovo cavalcavia che scavalcherà il Passante"). Si arriva a Vetrego Est. Qui si prende quel piccolo di strada che attualmente fa parte dell'autostrada ma che col Passante, che sposterà il casello di Villabona a Roncoduro, verrà destinato al traffico in uscita dall'autostrada. Da qui, si atttaversa l'intera zona industriale di Cazzago, fino alla rotatoria di Arino (dove, cioè dovrebbe sorgere Veneto City), per poi procedere per la futura strada interprovinciale di Pianiga e Vigonza per ricollegarsi alla Noalese, tornando così al punto di partenza. A nord, due possibili varianti al passaggio per Scorzè: una tangenziale a sud di Robegano o una tangenziale nord di Salzano, che si ricolleghi appunto a nord con la 515e a est con la Sp36 attraverso via Villetta (attualmente, però vietata al traffico per i mezzi pesanti). Una proposta parziale, secondo l'amministrazione comunale, in quanto non terrebbe conto del traffico leggero. "Una soluzione - ha ribadito l'assessore all'Ambiente Anna Gnata - che si basa su delle ipotesi e che vorrebbe sostituirsi al Pum, un piano basato invece su accurati daiti scientifici". I più conviniti dettrattori dell'ipotesi restano i comitati del Cosp, che non intendono spostare l'attenzione dalla loro unica risposta possibile al problema: la tangenziale a nord di Mirano - "In questo progetto vengono coinvolte almeno una decina di amministrazioni. - ricorda Andrea Maddalon - Come pensate di riuscire a mettere d'accordo tutti?". I tempi stringono, Regione e Veneto Strade presto chiederanno di sottoscrivere un protocollo d'intesa per risolvere le questioni ancora in ballo ma Mirano, al momento, non ha ancora deciso. Il rischio e quello di trovarsi spalle al muro con l'acqua alla gola se l'Amministrazione non dà una svolta alla trattativa, le soluzioni verranno imposte dall'alto.
Come qui spiegato, il traffico uscente da Mirano indipendentemente da quella che sia la fonte viene direzionato verso centro sud.
A nord esistono delle vie attualmente insufficienti a sopportare un qualsiasi traffico passante o sostenuto.
Tuttavia la soluzione prospettata per spostare il traffico dal centro di Spinea necessita di dirottarlo a nord in posizione assai sconveniente per chiunque arrivasse dalla Fossa e da via Taglio diretto a Mestre centro.

Articoli di giornale - Casa prezzi invariati, mercato fermo

LA NUOVA
GIOVEDÌ, 29 NOVEMBRE 2007
Cronaca Casa: prezzi invariati, mercato ancora fermo Aumentano i costi per metro quadro di uffici, negozi e soprattutto capannoni Operatori preoccupati A Mestre gli alloggi restano sempre troppo cari di GIANLUCA CODOGNATO
Le buone notizie arrivano dal mercato delle abitazioni usate: i prezzi, nell’ultimo semestre, sono rimasti quasi invariati. Ma il costo al metro quadro per negozi, uffici e soprattutto capannoni industriali, registra invece degli aumenti, a volte anche consistenti. E’ questo il panorama immobiliare mestrino a ottobre 2007 secondo il Nomisma. Per le case, i prezzi variano da 2.700 a 1.500 euro a metro quadro, a seconda di dove sono collocate (zona di pregio, centrale, semicentrale o periferica). Una spesa pressoché uguale a quella di sei mesi fa. I costi dei locali per ufficio, invece, aumentano nello stesso periodo di oltre il 4 per cento. Adesso si va dai 3.250 euro delle zone centrali, ai 1.900 euro delle cinture cittadine. Fino a giugno scorso si spendevano anche 130 euro in meno. Pure per i commercianti, l’acquisto di una negozio è sempre più oneroso. In centro uno spazio di 100 metri quadrati richiede oltre 400 mila euro. In periferia si spende la metà. Il prezzo dei capannoni si è invece impennato. Con un aumento annuo del 7 per cento. Le case. Secondo Nomisma, insomma, nella terraferma veneziana il prezzo della abitazioni, in questo caso usate, non ha subito impennate nel secondo semestre 2007. La tendenza è confermata sulle compravendite, ma anche sugli affitti. «Il rallentamento dei prezzi della case rappresenta una magra consolazione - spiega a questo punto Carlo Garofolini, responsabile dell’Adico di Venezia -. Ormai ci troviamo di fronte a un mercato «drogato», e l’unica notizia buona sarebbe il dimezzamento del costo delle case». Adesso come adesso, invece, i problemi per le famiglie sono altri e noti. «E’ il mutuo ormai il vero cruccio di molti veneziani - continua Garofolini - Una spada di Damocle puntata sui bilanci familiari». Gli uffici. Per quanto riguarda uffici e negozi, nessuna stagnazione di prezzi. Il costo per l’acquisto di questi spazi continua ad alzarsi. In centro a Mestre, un ufficio al metro quadro costa 3.250 euro, contro 3.120 di sei mesi fa. Su cento metri quadrati, sono 13 mila euro di differenza. In periferia il costo scende a 1.888 euro, 188.800 euro per 100 metri quadri d’ufficio. Contro i 184.500 euro del semestre precedente. I negozi. Per acquistare un negozio in città si spendono in media 2.440 euro al metro quadro. Contro i 2.390 euro di giugno scorso. In centro bisogna tirare fuori oltre 4 mila euro, in periferia circa 1.900. In un anno gli aumenti sono del 3,5 per cento. Per quanto riguarda i capannoni, invece, il prezzo sul mercato mestrino si è in impennato. Per 500 metri quadri si tirano fuori poco più di mille euro a metro. Un anno fa, ne bastavano 930. Per mille metri, invece, si è passati dagli 850 euro del 2006 ai 925 di adesso.
Gli operatori. Secondo Nomisma, i dati sul mercato immobiliare della terraferma «sembrano confermare le preoccupazioni espresse dagli operatori del settore a inizio anno». Si assiste, insomma, «a un generale raffreddamento delle dinamiche di mercato. Diminuiscono le operazioni di compravendita e i livelli di domanda e di offerta restano per lo più invariati».

Buona parte delle opere oggi costruite sono finanziate con la cessione di immobili costruiti su lotti di proprietà comunale.
Da ciò ne deriva che a fronte di una spesa considerabile come fissa (non vi sono stati mutamenti notevoli dei costi dei materiali da costruzione negli ultimo 2-3 anni) suddividendo gli introiti in svariati milioni procurati con la vendita di immobili ed in un piccolo salasso per le casse dello stato, il costo per la realizzazione di opere pubbliche comunali può essere considierato a "costo zero".
Tuttavia se nell'arco di costruzione delle opere avvengono variazioni nel mercato immobiliare, questo incide nel bilancio andando a incidere sempre più sulle casse del comune.
link
...L'Amministrazione, però, conta di reperire i fondi attraverso una strategia piuttosto complessa. Come? L'opera, innanzitutto, verrà venduta da una base d'asta di 2,3 milioni di euro stimati in diritto edificatorio: questo, secondo una stima dei periti, è il valore dell'area interessata (più altri due lotti contigui). In cambio del diritto a costruire, i vincitori del bando dovranno garantire la costruzione del nuovo distretto sanitario che sorgerà all'interno del complesso. Considerando eventuali rialzi (o ribassi), le entrate dagli oneri di urbanizzazione (in questa zona, già urbanizzata, gli acquirenti non saranno infatti esentati dalle spese di pavimentazione e arredo urbano, circa 1 milione di euro), si conta di raggiungere i 3,3 milioni di euro. Quel che mancherà per arrivare a tale cifra, verrà messo tra le voci del bilancio comunale del 2010 o del 2011....link


venerdì 14 dicembre 2007

Qui - Spinea in comune - partito del "non fare" e considerazioni varie



Su piazza Fermi sorgerà un palazzo e il traffico nelle aree circostanti sarà un caos. Falso
In Piazza Fermi e previsto un park sot-terraneo e la creazione in superficie di spazi verdi e arredo urbano.
Spinea non sarà più un agglomerato urbano da attraversare al ritmo di 28.000 automezzi al giorno su via Roma, ma una citta vivibile, senza semafori, con la possibility di raggiungere in pochi minuti di metropolitana di superficie non solo Venezia ma in un breve futuro anche il nuovo Ospedale di Mestre, Treviso e Castelfranco.
Due sono le opere strategiche per la viabilita del nord-est che porteranno indubbi benefici per Spinea: la metropolitana di superficie con fermata al Graspo d'Uva e il Passante di Mestre.
Altri importanti interventi sulla viabilita consentiranno a breve di avere il collegamento fra via Martiri - via Baseggio -via delle Industrie.
Via Cici verra collegata a Piazza Fermi e sara realizzato un collegamento dall'area dietro la chiesa dei SS. Vito e Modesto verso la futura tangenziale.
Su piazza Fermi come da prima delibera del Masterplan era prevista la costruzione di un palazzo che svolgesse la funzione di negozi al pian terreno (in cui riallocare i negozi espropriati faccia alla villa su quegli edifici da abbattere per render visibile villa del Majno da via Roma) e abitazioni nei piani soprastanti.
Poichè i condomini retrostanti alla villa venivano considerati mortificanti per il paesaggio storico era prevista la costruzione di un muro di 15 metri che nascondesse assieme al palazzo di 3 piani (così come previsto dal documento preliminare del PAT e della norme tecniche del 2001) i retrostanti "volumi mortificatori".
A seguito delle proteste del comitato Cittadini per una Spinea vivibile, nonchè la presentazione delle osservazioni dei cittadini al momento della redazione del PAT secondo la nuova legge urbanistica regionale (tuttavia nella delibera delle osservazioni sollevate al PAT si è pensato di tener in considerazione delle proposte del comitato anche se vi fu una votazione di respinta degli atti) il progetto è cambiato fino a recenti variazioni tanto da richiedere un rifinanziamento.
Lo stesso comitato nelle osservazioni sul PAT presentava l'idea di utilizzare la piazza come parcheggio oppure riorganizzarla a verde o giardino padronale con costruzione di un parcheggio sottoterraneo.
Riguardo alla possibilità che ciò renda caotica la circolazione circostante è vero, un edificio in piazza Fermi non renderà caotica la circolazione.
La situazione attualmente è caotica perchè con via Roma intasata molti automobilisti cercano una soluzione alternativa per le vie laterali, mentre in futuro la vera e propria chiusura del tratto di via Roma da villa del Majno fino a piazza Marconi implica il dirottamento (link link) dei veicoli nel circostante tessuto urbano (tangenziale nord), qual'ora non vi sia stata una drastica riduzione del numero di veicoli transitanti su via Roma (33000 nel 2010) .
Due sono i proggetti che porteranno indubbi benefici: "la metropolitana di superficie" e "la tengenziale nord" (le opere secondarie del Passante)
A Spinea avremo più piste ciclabili
Vero
L'obiettivo e eliminare il traffico da attraversamento e incrementare le piste ciclabili per collegare tutte le frazioni al centra.
Fornase attraverso il senso unico di via Matteotti, Crea con il sottopasso fra via Martiri e la Strada Provinciale, il Villaggio dei Fiori ultimando il tratto compreso fra la chiesa di Santa Bertilla e la Biblioteca. Anche in via Costituzione e prevista la costruzione di una pista cicla-bile. In dettaglio tale progetto prevede, accanto alia pista ciclabile, la costruzione di una corsia specifica per le auto dirette ai centri commerciali.
In questo modo, tale flusso non interferira con i mezzi che percorreranno la terza corsia della strada provinciate.
Sblocco fondi per risistemazione di strade dissestate
Dare piste ciclabili tuttavia dovrebbe anche considerare a che prezzo.
Se il prezzo è dirottare il traffico in vie residenziali nettamente insufficienti per piste ciclabili, marciapidi, sicurezza, ecc...non c'è un gran guadagno.


Ci vorranno anni perchè entri in funzione la metropolitana ed il Passante di Mestre.
Falso
Per quanto riguarda la metropolitana di superficie che costa quarantuno milioni di euro, l'appalto prevede 535 giorni per il completamento dei lavori. L'inaugurazione e ormai vicina ed è prevista per la primavera 2008.
Anche il Passante di Mestre sta procedendo speditamente e si conta di percorrerlo tra la fine del 2008 e la primavera del 2009.
Per quanto riguarda la metropolitana di superficie il completamento della stazione entro la primavera del 2008 è buona cosa, tuttavia i giornali parlano di mancato acquisto per tempo dei treni per la linea da parte della regione (2007/2008 + 2 anni = 2009/2010), e quindi ritardi nell'entrata in funzione del servizio (da notare che il dirottamento di parte del traffico locale comunale verso il parcheggio della stazione implica un maggior sfruttamento delle aree del quartiere Dante).
Per quanto riguarda il Passante, opera di grande beneficio per lo snodo TEN-T (link) di Mestre, la Valutazione di Impatto Ambientale stima un aumento del traffico per le reti pubbliche statali locali.
Si può quindi dire che se il Passante è opera prioritaria per il comune di Venezia, le opere complementari sono opere prioritarie per il comune di Spinea e Mirano.
Il potenziamento delle statali che dividono l'abitato centrale di Spinea da quelli di Mirano e Maerne sono considerati in ambito locale assieme alla "tangenziale nord" una valvola di sfogo per la viabilità strutturata dal PALAV al fine di uscire dal vecchio progetto a "dita di mano" (uno di queste dita è la Miranese/Roma) per poter decongestionare il centro, con tutte le problematiche del caso (vedi proteste di via Luneo).
A quanto pare per il progetto del Passante di Mestre esistono clausole restrittive per quanto riguarda il completamento dell'opera primaria (centinaia di migliaia di euro di penale per la cordata di ditte di costruzioni per ogni giorno di sforo dalla data di completamento dell'opera), mentre per le opere secondarie non esistono veri e propri vincoli temporali.
Tali opere si stima verranno ultimate entro il 2010-2011, con tutti gli scongiuri del caso che non avvenga nulla dalla data di completamento del tracciato primario e la data di completamento dell'intero progetto (sparizione dei fondi, reintegro in altre opere, fallimenti aziende, ecc...).
A ben vedere quindi non interessa granchè preoccuparsi del completamento del Passante, bensì interessa la decongestione del centro di spinea ad opera di vie laterali che sgravino l'abitato di Spinea dalle oltre 33000 auto passanti al giorno.
Solo in seguito a tali eventi si possono stimare le criticità cittadine ponendovi soluzioni appropriate.
Il verde a Spinea è sempre meno
Falso
II verde pubblico a Spinea fruibile da tutti e fortemente aumentato negli ultimi anni. Tre esempi per tutti: il grande parco di via Bennati, il Parco delle Stagioni al Graspo e l'ormai imminente parco fluviale che lambira il Rio Cimetto da via Roma (di fronte al Centra Clinico Chimico) fino all'ex macello di via Solferino.
Difficile affermare con certezza se questo sia calato o aumentato.
Di certo ad alcune fazioni politiche appare indigesto, poichè considerato fattore di spesa comunale senza reintegro.
In tutta sicurezza si può affermare che è diminuito il verde "allo stato brado" con la costruzione del parco del rio Cimetto ed il parco al Graso de Uva e la riapertura della villa Simionato.
Tuttavia è evidente fra le persone un diverso modo di intendere il cosiddetto "verde".
Per alcuni infatti un parco pubblico è si verde, ma pur sempre verde cementificato con la costruzione di varie opere complementari "di cemento" nell'ambito del parco, mentre per altri vi è una visione contraria.
Tale concetto esteso non solo ai parchi ma anche ai lotti di terreno di privati fa intendere in diverso modo la diffusione della natura nell'urbe fra chi considera il giardino intorno ad una nuova costruzione come sedimentazione del verde privato già esistente e chi invece lo intende come drastica diminuzione del verde.
Vero è che ultimamente si è costruito molto a Spinea in più zone parcellizzate da via Cici, a via Bennati, dietro la chiesa San Vito e Modesto, faccia a Santa Bertilla, ecc....
Tutto sommato nuove costruzioni implicano la sostituzione di piccoli spazi a verde o trasformazione da terra agricola ad edificabile senza che vi sia un processo inverso (edifici fatiscenti trasformati in aree a verde).

Altro caso è considerare la questione ambientale del rio Cimetto.
Il rio Cimetto utilizzato fino a poco fa come fogna a cielo aperto necessiterebbe forse di una bonifica prima di essere trasformato a parco in cui mandare bambini a giocare.
Inoltre dall'annosa questione delle cave di via Luneo inquinate con idrocarburi iniettati in falda come discarica abusiva degli anni '80 fuoriesce questo rio Cimetto che potrebbe aver portato con se parte delle sostanze pericolose.
Alcuni dicono che oramai tali sostanze non ci sono più perchè tutte defluite verso il Brenta.
Altri vantano studi epidemiologici che indicano come in tutto il veneto vi sia un rischio di malattie (tumori, cancri carcinomi) correlate a tali sostanze che si attesta intorno al 20% (molto elevato) sia intorno alle aree pertinenti a tale inquinamento sia intorno ad aree non pertinenti (probabilità diffusa non indica quindi il rio Cimetto come causa, bensì altri fattori più diffusi devono concorrervi).
Altri ancora invece fanno notare che eventuali metalli pesanti si depositerebbero sulle sponde per entrare nel ciclo dei vegetali.


Stanno mettendo a posto via Matteotti però la carreggiata è pericolosa, per non parlare dei marciapiedi...
Falso
La sistemazione di via Matteotti e ormai completata, nonostante il "partito del non fare" abbia impedito la sua realizzazione. Ora via Matteotti e sicura, e davero una bella ed elegante strada cittadina e consentirà il percorso in sicurezza per ciclisti e pedoni da Fornase verso il cimitero e il centra citta e viceversa. Ora sarà sistemata anche via Bennati che completerà la grande penisola residenziale del quadrante via Matteotti-via Bennati.
Chiamare penisola residenziale uno scombinamento della viabilità che rende via Matteotti una via morta e via Alfieri residenziale piena di problematiche una via a rischio di morte per ciclisti pedoni e chiunque debba sostare od uscire da un cancello lato Mestre.

Problemi per piazza Marconi
Scuola prima della modifica, dopo la modifica
Aree prigioniere (in particolare)
ecc...

La resa a senso unico di via Matteotti per eliminare il semaforo con via Roma via Cattaneo senza inserirvi una rotatoria che avrebbe contrastato con il piano edilizio di costruzioni voluto (pedonalizzazione di un tratto di via Roma dall'aia della chiesa di San Vito e Modesto fino alla villa del Majno).
Rotatorie sono state inserite a tutti gli incroci fra laterali e via Roma, eccetto via Luneo (rimasta tuttavia a doppio senso con obbligo quasi mai rispettato di svolta a destra per chi ne esce) e via Matteotti....guarda caso punti in cui oggi vi sono svariate problematiche.
D'altra parte non si spiega per quale motivo debbano essere realizzati i lavori di via Matteotti se in realtà l'unica vera opera, tanto acclamata e su cui si disegnano oggi rosee illusioni salvifiche è la tangenziale a nord di Spinea decongestionatrice del centro e di tutto l'abitato.
Se tale è l'opera somma capace di ridurre emissioni e decongestionare il centro scopo primario dovrebbe essere anticipare quest'opera dal 2010-2011, piuttosto che agire in altri modi.
E' vero altresì che la viabilità dei quartieri a cavallo del Comune e della villa del Majno necessità di soluzioni alternative che migliorino gli accessi diretti fra aree residenziali e che risolvano problemi in vie molto più problematiche rispetto via Matteotti: via Alfieri e via Capitanio in primis per le quali o non vi si adottano soluzioni per non dirotta traffico o vi si adottano soluzioni di sicurezza anticipatamente a tutte le altre vie (per esempio a via Matteotti).

Riguardo al partito del "non fare", risulta un po' sconveniente utilizzare quest'appellativo.
Gli aderenti del partito del "non fare" infatti si sentono più partito dei "raggirati" visto che non furono mai avvertiti dei progetti per via Matteotti (al pari delle attività commerciali su tale strada), ben diverso dalla presentazione del Masterplan o di altri piani norma in cui l'attenzione si incentrava su altre tematiche, e meno che meno erano stati avvertiti della possibilità che ciò comportasse una variazione per le vie affini del quartiere Dante.
Buona parte dei comitati che oggi osservano con più attenzione l'operato dell'amministrazione comunale con una partecipazione più attiva sono inoltre contenti di soluzioni che decongestionino il centro di Spinea dal traffico passante, poichè ciò comporterebbe un beneficio per tutta la cittadinanza.
A tal riguardo quindi la resa a senso unico di via Matteotti diviene opera secondaria fra quelle che veramente costituiscono una soluzione per il paese.

L'idea stessa del partito del non fare è tuttavia estendibile a chiunque se solo si cambia il soggetto di interesse.
Se per esempio osserviamo che Spinea è patria natia dell'attuale campionessa di nuoto si può osservare che fino al 2009 non vi sarà l'inizio dei lavori per la costruzione della piscina comunale.
Altri 2 anni di "non fare".
Se osserviamo che nel 2006 e nel 2007 vari quartieri di Spinea sono finiti sott'acqua a causa della scarsità della rete di fognature smaltimento dei reflui, opera prioritaria sarebbe agire per non ritrovarsi l'anno prossimo con ulteriori allagamenti.
Anche in questo caso si potrebbe parlare di partito del "non fare".
ecc...

In fin dei conti a questo mondo esiste ancora gente che crede che sia ogni partito ad avere le soluzioni adatte e non le soluzioni giuste (poche e difficili da trovare) a cui dovrebbero tendere tutti i partiti.
Sarà abbattuto il traffico di attraversamento soprattutto su via Roma?
Vero
II traffico su via Roma sara drasticamente ridotto quando sarà completata la tangenziale nord di Spinea che partendo dal cavalcavia (la prima parte fino a via Asseggiano sta per essere ormai portata a termine) arriverà, costeggiando la linea delta Valsugana, fino a via della Costituzione. II cantiere per realizzare questa arteria partira alla fine del 2008 e la conclusione dei lavori e prevista per il 2010.
Quando quest'opera sara realizzata si potra intercettare il traffico passante e "obbligarlo" a percorrere la nuova arteria. Per Spinea sara una vera liberazione!
Opere primarie rimandate al futuro.
link

Inversione via Paolo Sarpi

  • Via Paolo Sarpi è un senso unico fra via Alfieri e via Matteotti. Fino a poco tempo fa era percorribile in verso da via Alfieri fino a via Matteotti. Di dimensioni estremamente ridotte e con accessi residenziali a raso non può sopportare un traffico a doppio senso, ma a malapena una circolazione a senso unico con auto non in sosta sul bordo strada.
  • A seguito della resa a senso unico di via Matteotti gli abitanti del senso unico si trovano nella condizioni di avere un senso unico che sfocia in un senso unico. Ciò implica che ogni mattina vi è un percorso predefinito da percorrere per fuoriuscire dalla propria residenza e prendere la direzione più adatta. A seguito di questa costrizione qualche abitante di via Paolo Sarpi ha richiesto l'inversione del senso unico da via Matteotti verso via Alfieri. Così facendo può usufruire della vicine vie Verga per entrare da via Alfieri facilmente nel senso unico di via Matteotti per poi prender l'imbocco per il proprio senso unico di residenza, senza dover subire ogni giorno un lungo percorso attraverso i tre sensi unici via Matteotti, via Bennati e via D'Annunzio.
  • L'inversione di via Paolo Sarpi permette al quartiere Fermi stretto fra via Roma e via Matteotti resa a senso unico, di uscire portandosi in via Alfieri (strada resienziale con varie problematiche trasformata in dorsale di transito in barba alla sicurezza) senza dover compiere il lungo giro fra i tre sensi unici. Tale inversione è stata mesa in atto circa una settimana prima del telerilevamento del numero di traffico entrante dall'accesso sud fra via D'Annunzio e Alfieri (telerilevamento eseguito in seguito alle proteste del comitato "Per via Matteotti" al fine di valutare se e quali provvedimenti prendere per tale ingresso sul quale vige un divieto di ingresso per non residenti non rispettato da nessuno), fin'ora unica valvola di sfogo dei quartieri per evitare il sistema rotatorio imposto. Ciò ha portato ad un aumento del traffico lungo via Sarpi, con leggera diminuzione nell'accesso sud di via Alfieri (nonchè un beneficio per gli abitanti di via Donizzetti che percorrendo contromano nel senso unico di via Matteotti circa 10 metri di strada riescono a uscire agevolmente dalla trappola di sensi unici).
  • Tale decisione rende il quartiere Dante e via Alfieri sempre più permeabile al traffico indipendentemente che questo entri dal lato sud da via D'Annunzio, con spostamento di questo in una via residenziale, nettamente insufficiente per sicurezza e sulla quale non è previsto nulla, rovinando tra l'altro la comunicazione diretta esistente fra i quartieri a nord di via Roma (quartiere Buonarrotti) con quelli a sud (quartiere Dante e Fermi).

mercoledì 12 dicembre 2007

articolo di giornale - controdeduzione minigrattacieli

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 12 DICEMBRE 2007 Pagina 32 - Provincia SPINEA. Polemiche in Consiglio: «Nessuno pensa alla mobilità» Passa la variante dei mini-grattacieli La giunta forza sulle concessioni fino a 10 piani per i nuovi palazzi di Filippo De Gaspari
SPINEA. «Spinea alta, Spinea verde». Recupera un vecchio slogan in voga ai tempi della verticalizzazione di Mestre, l’assessore Mario Simionato, per spiegare al Consiglio comunale le ragioni di un innalzamento dei volumi previsti dai regolamenti edilizi. Alla fine il provvedimento è passato a maggioranza, non senza battibecchi. Ora i palazzi di Spinea potranno arrivare a raggiungere i 19 metri e 6 piani per i piani attuativi di iniziativa privata e i 31 metri e 10 piani per i piani di iniziativa pubblica.
«La tendenza - spiega Simionato - è già in atto in molte città europee e permetterà anche a Spinea di liberare spazi a terra, mantenendo il volume edificatorio attuale». Per la maggioranza insomma la variante consentirà di avere più spazi verdi e la concessione di qualche metro in più in altezza permetterà di evitare il rischio che si arrivi al limite dell’espansione orizzontale. Ma la minoranza non ci sta: «Paragonare Spinea alle grandi città è un clamoroso errore - attacca Silvano Checchin, del Partito democratico - ma soprattutto non si capisce perché la maggioranza abbia prima fatto approvare in Regione una proposta di innalzamento a 19 metri fuori terra, per poi proporre di aumentare ancora a 31 metri». Per Checchin inoltre c’è il rischio di trovarsi mini grattacieli in pieno centro, proprio dove la giunta vuole intervenire con piani di recupero e Masterplan. Anche nelle file della stessa maggioranza non mancano le perplessità. Per Osvaldo Stella (Fi): «Dobbiamo capire cosa vogliamo fare di questa città, se rimanere per metà un paese di campagna o se diventare a tutti gli effetti tessuto urbano di Mestre. E’ il caso di ragionare bene sulla verticalizzazione e su dove collocare questi volumi». Al momento del voto, Stella abbandona l’aula. A seguire il confronto anche una cinquantina di cittadini dei comitati. Delusi dal dibattito lasciano l’aula prima del voto, commentando: «Nessun accenno al fatto che l’espansione, sia essa orizzontale o verticale, comporterà un aumento della densità abitativa e quindi del traffico. I nostri politici sono troppo impegnati a scaricarsi addosso le colpe del passato e non guardano al disastro che stanno facendo: siamo disgustati». Per i comitati insomma, il problema non è tanto quanta gente ci starà ancora a Spinea, ma come questa potrà muoversi quando esce di cas
a.

LA NUOVA
09-12-07, 32 Provincia La maggioranza vuole aumentare il limite d’altezza per le costruzioni Torri di trentuno metri in centro a Spinea
SPINEA. Guardano verso il cielo, gli amministratori di Spinea: non cercano ispirazioni celesti, ma nuovo spazio per costruire. A terra ne è rimasto ben poco (anche la Regione parla di «saturazione») e non rimane quindi che pensare a mini-grattacieli. Ora il limite previsto dai regolamenti edilizi è di 13 metri. La giunta guidata da Claudio Tessari ora intende aumentare, fino quasi a triplicare, in particolare per le zone centrali, il limite di altezza, portandolo a 31 metri. Una decisione che sarà discussa domani sera in consiglio comunale. E il centrosinistra annuncia battaglia. Lunedì sera dalle 19.30 il parlamentino locale di Spinea sarà chiamato a votare sulla possibilità di: alzare fino a sei piani fuori terra con un’altezza massima di 19 metri i piani urbanistici attuativi di iniziativa privata; fino a dieci piani con un’altezza massima di 31 metri i piani di iniziativa pubblica (ad esempio: il masterplan elaborato per la nuova piazza Fermi). Da un punto di vista procedurale si tratta di una variazione delle norme tecniche di attuazione previste dal Piano regolatore generale (Prg) che ha bisogno però dell’ok della Regione. Da un punto di vista politico, si tratta invece di fissare la direzione dello sviluppo urbanistico di Spinea nei prossimi anni. E il mirino della giunta di Claudio Tessari è puntato verso il cielo. «Lo sviluppo verticale è l’unico possibile - dice Mario Simionato, assessore all’Urbanistica - in un comune di 15 chilometri quadrati. E’ l’unico modo per risparmiare terreno, soprattutto in una zona come quella del centro. Noi non possiamo confrontarci con comuni come Mirano o Mira, ma piuttosto come Mestre, di cui Spinea può essere considerata un sobborgo». Dichiarazioni che faranno discutere. «Questa ennesima variante non ha nemmeno bisogno di essere commentata», spiega Silvano Checchin, del Partito democratico, che si prepara per un agguerrito confronto. «Si può pensare sul serio di realizzare una piazza e migliorare la qualità della vita su aree centrali costruendo edifici con altezze di 19 o 31 metri magari proprio adiacenti alla Piazza stessa?». «Otti anni di giunta Tessari - aggiunge Silvano Checchin - non sono stati sufficienti per proporre un progetto definitivo e condiviso di piazza. In questi anni, con numerose varianti, il Prg è stato stravolto per per aumentare la capacità edificatoria senza ricavare spazi e luoghi d’incontro per la città».

Verticalizzare non è sinonimo di verde, e nemmeno di sicurezza e acquisizione di spazi.
Esempi ne esistono molteplici e non sono sempre a favore dell'una o dell'altra ipotesi.

Se prendiamo ad esempio il la piazza alla base del complesso del WTC, questa non presentava una vegetazione diffusa, bensì una struttura cementificata rialzata in cui erano stati inseriti varie opere artistiche.


Frequentata da turisti, e da lavoratori degli edifici del complesso in poco spazio la verticalizzazione ammassa svariate migliaia o anche decine di migliaia di persone con tutto ciò che ne consegue, dall'attività fisiologica, all'alimentazione, alla necessità di mezzi di trasporto (traghetto, autobus, metropolitana, parcheggi per auto)





Verticalizzare nell'area del WTC però non significò risolvere i problemi di traffico e di parcheggio tanto che nei sub-level del complesso ogni giorno migliaia di operatori di borsa, impiegati e dipendenti vari andavano a sostare la loro auto (i sottolivelli del WTC vedevano due piani a parcheggio, un piano dedicato a magazzini, uno ad impianti tecnici ed uno per la stazione della subway di NY).

Nel 2001 l'incubo degli attentati terroristici contro palazzoni portò molti a ripensare la politica della verticalizzazione a favore di una maggiore sicurezza.




Per esempio uno dei progetti ad essere accantonato è TRY2004, torre piramidale che poggia su 3 differenti isole i suoi quattro vertici a cui ha collaborato l'architetto italiano Bini.
SHIMIZU'S TRY 2004 Shimizu's "The city in the Air" or "Try 2004" Concept and Binistar's preliminary conceptual construction pneumatic method proposal. This pneumatic process is partially based on the Binistar general technology and method.
Here is a 49 Minute professional documentary, "Extreme Engineering: City in a Pyramid", produced by Powderhouse Productions for the Discovery Channel. This documentary is about the Shimuzu TRY 2004 pyramid city concept and preliminary conceptual construction pneumatic method proposal by BiniSystems. This pneumatic process is partially based on the Binistar general technology and method. (Note: this Quicktime movie is 41 megabytes in size.) link


Oggi a quanto pare questo incubo è finito.

Altre considerazioni riguardano le fonti energetiche del futuro.
Un edificio di 31 metri, 18 metri sopra il massimo fin'ora consentito, 12 metri sopra quanto si vuole permettere per il privato, è in primo luogo un'ombra protesa su parte delle abitazioni circostanti.
Nel caso in cui vicini vogliano o vorranno nel prossimo futuro installare pannelli fotovoltaici si configurerebbe una diatriba non prevista dalla legge (non esiste il reato d'ombra procurata), ma non considerata dalle norme tecniche attuative cittadine.

Appare molto curioso che vi sia differenza fra privato e pubblico, distinzione che sembra declassare il cittadino a ruolo di incompetente nel scegliere il progettista o la ditta più adatta per costruire un edificio alto.
Seppur Spinea non sia terra di multimiliardari porre la differenziazione fra pubblico e privato impedisce il sorgere di palazzoni e torri come funghi, d'altra parte restringe il campo dei beneficiatari della variazione normativa ad un numero esiguo di possibili progetti.
Raddoppiare per l'ambito pubblico una misura massima di costruzione è facilmente intendibile per un piccolo comune come Spinea come la cancellazione di un vincolo problematico per un qualche progetto previsto dall'amministrazione.
Ciò ha fatto pensare a qualche consigliere se non fosse il caso di vedere il progetto e discutere su qualche misura eccezionale per qualche progetto piuttosto che modificare una regola generale.
E' pur sempre vero che il volume di cubatura non viene intaccato (non viene aumentato), cosa che si traduce in un innalzamento a scapito delle due dimensioni areali (per una base quadrata un innalzamento di h corrisponde ad una riduzione di h/2 per larghezza e profondità della costruzione), tuttavia nell'ambito di un progetto i volumi sono spesso molteplici.

Nel caso del MasterPlan era prevista la costruzione di più di un volume in diverse aree: alcuni volumi dovevano essere costruiti in piazza Marconi; un edificio doveva essere costruito su piazza Fermi in cui riallocare parte delle attività da demolire di fronte alla villa del Majno; un volume era previsto vicino alla nuova stazione della metropolitana di superficie.

Proposta alternativa del comitato "Cittadini per una Spinea vivibile" quella di non costruire edifici in piazza Fermi (tra l'altro con l'inapplicabile soluzione del muro di 15 metri per nascondere le costruzioni retrostanti la piazza) quella di mantenere a parcheggio l'area (parcheggio comodo e strategico per chiunque voglia accedere alle attività lungo via Roma senza dover impegnare la via intasata) oppure costruire un parcheggio in sotterranea con edificazione a giardino in superficie.
La proposta del comitato non è mai stata accolta, anche nella domanda presentata nella redazione del PAT si disse di tenerne conto.

Recentemente il MasterPlan è stato rifinanziato in seguito a delle modifiche e in un'intervista il sindaco se n'è uscito con:
Su piazza Fermi sorgerà un palazzo e il traffico nelle aree circostanti sarà un caos. Falso
In Piazza Fermi e previsto un park sot-terraneo e la creazione in superficie di spazi verdi e arredo urbano.
...
Altri importanti interventi sulla viabilita consentiranno a breve di avere il colle-gamento fra via Martiri - via Baseggio -via delle Industrie.
Via Cici verra collegata a Piazza Fermi e sara realizzato un collegamento dall'area dietro la chiesa dei SS. Vito e Modesto verso la futura tangenziale. link
Rimane quindi libero un volume di contropartita senza un'area dove allocarlo.
Ne deriva quindi che un impulso verso la verticalizzazione approvato con deduzioni nell'ambito dello stesso lotto (il volume di cubatura per lotto invariato comporta una riduzione delle dimensioni d'area con ricavo di scampoli di spazio da riutilizzare nell'intorno dell'edificio), in un progetto che prevede la riallocazione di volume di cubatura destinato ad altro ambito viene ad essere assommato e sormontato con un aumento dell'altezza senza comportare una riduzione delle dimensioni areali.
Nel caso specifico è importante far notare che se fosse realmente importante la costruzione di spazi od il mantenimento a verde non si costruirebbe per poi imporre la verticalizzazione al fine di "donare" qualche metro in più all'ambito limitrofo dell'edificio, bensì si lascerebbe inalterata la natura del lotto.
Verticalizzare libererà piazza Fermi e permetterà magari la costruzione di un giardino padronale al pari di molte altre ville di Spinea, ma in tutta probabilità inserirà una costruzione notevolmente diversa alle esose richieste di servizi fronte ad una via a senso unico dal difficile accesso.

La seduta del consiglio comunale è stata popolata da un buon gruppo di spettatori dei comitati che hanno mormorato su varie uscite dell'amministrazione.
Persone che fino a quest'estate se ne dormivano tranquilli nella propria abitazione, risvegliate dal dirottamento del traffico sotto casa (chiusura via Matteotti) oggi si sentono maggiormente attivi nel seguire la programmazione del territorio comunale non riuscendo a capire come con una cittadina povera di spazi ad alta urbanizzazione si costruisca senza tener da conto dei servizi con l'illusione che la verticalizzazione di un edificio nel progetto di eliminar una piazza lascerà qualche metro di spazio alla comunità (in altro loco).

Riguardo alle tecniche costruttive bisogna notare come edificare per 13-19 metri sia ben diverso dal costruire per 31 metri.
Per un tre piani di 13 metri infatti si può far ricorso al progetto di un semplice geometra con struttura in muratura.
Per 19 metri, circa quattro piani diviene più complesso utilizzare soluzioni in muratura per le norme sismiche e le forti azioni da taglio.
Serve inoltre la firma sul progetto di un dottore in materia
Per strutture di 31 metri vi sono variazioni significative sia per la struttura con necessità di ricorrere a cemento od acciaio, sia per i lavori di messa in opera di fondazioni tali da smaltire gli sforzi accumulati.


Aggiornamento 07-01-08: Progetto Veneto City.

giovedì 6 dicembre 2007

Elenco disegni

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan





2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web





Aggiornato al 12-06-08

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo

ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013